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Post n°467 pubblicato il 08 Settembre 2015 da meninasallospecchio
Ultimamente il trapanese sembra essere la zona della Sicilia maggiormente visitata. La ragione è certamente il mare, e da quel punto di vista è la zona migliore, a parte forse le Eolie dove non sono stata. Le altre zone costiere che ho visto, le spiagge del ragusano e del siracusano, non sono niente di speciale. E' carino e suggestivo Capo Passero, all'estremità meridionale, più che altro perché dà quella sensazione un po' di limite estremo; e anche perché c'è una bella luce e un'atmosfera di turismo un po' fricchettone. Mi piace molto anche Cefalù, ma in quel caso c'è una felice combinazione di mare, arte, paesaggio, tipicità. Insomma, secondo me in Sicilia non si va tanto per il mare, quanto per tutto il resto, che è tanta roba. Se uno è esclusivamente interessato alla vacanza balneare, probabilmente la Sardegna o la Corsica sono opzioni migliori. In Sicilia sono l'arte e la storia a farla da padrone, poi il fatto che ci sia qualche bel posto di mare permette una sosta piacevole anche a chi, come me, non è mai pago di girare per città con il naso per aria. Devo dire che la mia impressione è forse un po' viziata dal periodo agostano non proprio felicissimo: oltretutto la mia pianificazione non ha potuto evitare che le località balneari mi cascassero proprio nei weekend, per cui ho visto quasi soltanto spiagge super-affollate. Tuttavia questo non mi ha impedito di apprezzare Cefalù, nonostante il pienone. Ma la la decantata Cala Rossa, a Favignana, nelle Egadi, alla fine erano quattro scogli con su duemila persone. Ok, era il 14 agosto. Probabilmente Favignana è bella di sera quando i gitanti giornalieri come me se ne tornano sulla terraferma. A me è piaciuto il un vecchio stabilimento per la lavorazione del tonno in scatola, la cui visita non soltanto è molto interessante, ma rivela architetture piene di fascino. Poi c'è il gusto personale. Io non farei una vacanza intera in un'isoletta come quella neanche se mi pagassero. A me piacciono le città, i posti dove vive la gente normale che fa cose normali, non necessariamente connesse al turismo. Non pretendo che non ci siano turisti, se un posto è interessante ci saranno sicuramente dei visitatori, ma non mi piacciono i posti dove ci sono solo turisti. Discorso diverso per la Riserva dello Zingaro, uno dei clou della mia vacanza. Situata fra il borgo di Scopello, in comune di Castellammare, e San Vito lo Capo, la riserva è un parco naturale con percorsi in mezzo alla macchia mediterranea, piccoli musei della civiltà contadina e marinara, e calette raggiungibili con sentieri che si dipartono da quello principale. Il sentiero litoraneo corre a mezza costa per poco più di 6 km da un'estremità all'altra dell'area protetta, una passeggiata abbastanza agevole e superbamente panoramica. Grazie ad un meteo parzialmente avverso (ma non tanto da rovinare la giornata) l'affollamento era contenuto e la zona perfettamente godibile. Senza contare che molti non fanno l'intera camminata, ma si limitano a scendere alle prime calette. Ovviamente la vostra fanatica qui presente se l'è fatta tutta andata e ritorno, più discesa a numero tre calette con altrettanti bagni. Poi ho dato forfait perché con tutte 'ste calette stava diventando un lavoro.
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