Creato da: meninasallospecchio il 28/04/2012
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« Apostrofo rosa - 2Gipi e le opinioni sulla satira »

Scrivere o non scrivere?

Post n°391 pubblicato il 16 Gennaio 2015 da meninasallospecchio

Mi ritrovo così, a passare lunghi periodi senza scrivere il blog. Quasi ne fossi annoiata o non ne avessi voglia. Ma non è così. Lo seguo, rispondo ai commenti, ma per qualche ragione non mi viene niente da scrivere. O magari mi viene, ma poi decido che non ne vale la pena. Già. Oddìo, non è che il mio blog pulluli di imperdibili capolavori, tanto da dovermi preoccupare di mantenere chissà quale livello. Eppure...

Per ragioni che preferisco non spiegare mi ritrovo ad avere una certa familiarità con il disturbo bipolare. Anche con l'autismo, come già sapete, ma sull'autismo sono più esperta: ho letto libri, parlato con neuropsichiatri, ecc. Ho così scoperto che questa condizione non è un on-off, bianco o nero. Si parla piuttosto di spettro autistico, cioè di quello che viene definito un continuum. Gli appositi test collocano ciascun individuo su una scala che va da 0 a 20. Fino a 7 è la normalità, o qualcosa che ci somiglia. Da 7 a 12 è autismo lieve. Sopra il 12 è autismo profondo. Mio figlio è stato classificato 8 su questa scala; ma sono sicura che tutti conoscete qualche nerd mai diagnosticato che viaggia intorno al 7. E noi normali o presunti tali stiamo variamente sotto la soglia della patologia, chi più, chi meno.

Di studiare anche il disturbo bipolare mi sono rifiutata, ho preferito, per così dire, allontanarmi dal problema. Potrà forse apparire una scelta cinica, ma non faccio lo strizzacervelli di mestiere e qualche volta bisogna preservare la propria, di salute mentale. Però suppongo che anche in questo caso ci sia qualche sorta di continuum. Mi hanno spiegato che tutti noi abbiamo come una specie di pendolo interiore che oscilla fra stati mentali negativi e positivi, fra la tristezza e la gioia. Per le persone più o meno equilibrate il pendolo compie delle oscillazioni lente e non molto ampie. Chi invece soffre di disturbo bipolare ha un pendolo che oscilla rapidamente su un arco decisamente più grande. Succede così che momenti di depressione anche profonda si mutino velocemente in euforia o viceversa. E succede anche che gli stati d'animo negativi prendano la forma dell'aggressività e quelli euforici della paranoia.

Ma non è di questo che stiamo parlando. Noi siamo normali. Forse. Però è un po' come nell'analisi matematica, quando si studiano i limiti per capire l'andamento di una funzione. Capire la patologia serve anche per decifrare le piccole patologie della normalità.

E così ci si rende conto che si scrive il blog prevalentemente quando si sta in una condizione di lieve euforia. Quella che ti fa ritenere che le cose che hai da dire siano belle, profonde, interessanti, divertenti. Un piccolo delirio di onnipotenza. E viceversa non scrivi quando, pensandoci su due volte, ti viene il dubbio che in fondo non ne valga la pena: che è un argomento ritrito, che non frega niente, che i post seri nessuno li caga, che quelli scherzosi sono frivoli e abusati.

E viceversa. Siccome sai che scrivi quando sei euforica, quando non scrivi ti chiedi: sarò depressa? Eppure non ti sembra di stare male, tutto sommato le cose ti vanno discretamente, non hai motivi di insoddisfazione. E però... non sarà proprio questa calma piatta un segno di apatia e di depressione?

Poi, mentre stai avviluppata in queste pippe mentali e rispondi al commento n. 69 che lettori benevoli ti fanno sul post di quindici giorni fa, qualcuno ti invita a riprendere a scrivere. Una spintarella e il pendolo riparte lentamente verso il lato con il segno più. Et voilà, il mio stile: qualche pezzo di vita vissuta, divagazioni generali, piccole curiosità che possono anche risultare interessanti o istruttive, una riflessione personale che forse vale anche per altri. Il post è servito, in fondo non è neanche così male.

 
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Commenti al Post:
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 16/01/15 alle 14:32 via WEB
E del disturbo tripolare hai mai sentito parlare?
(Rispondi)
 
 
libroblog
libroblog il 16/01/15 alle 14:33 via WEB
Alfred, smettila di importunare meninas con queste inutili provocazioni!
(Rispondi)
 
 
 
umbraterrita
umbraterrita il 16/01/15 alle 14:34 via WEB
Rieccoli questi due...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/01/15 alle 14:47 via WEB
Il disturbo tripolare è quello di chi è uno e trino. Continueremo a chiamarti Trinità. O Trimurti se preferisci.
(Rispondi)
 
GnothiTauton
GnothiTauton il 16/01/15 alle 15:05 via WEB
quando il pendolo prndola di qua si scrive, quando va di là si legge. Che poi significa continuare ad usare il cervello, unico organo del corpo umano che più lo usi meno di consuma
(Rispondi)
 
 
GnothiTauton
GnothiTauton il 16/01/15 alle 15:06 via WEB
Si consuma :(((((
(Rispondi)
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/01/15 alle 20:45 via WEB
Vero. Quando pendola di là leggo i post degli altri, e non commento. Nei casi più estremi faccio il solitario al PC.
(Rispondi)
 
virimage77
virimage77 il 16/01/15 alle 16:12 via WEB
Forse la periodicità dei post nei blog dipende soprattutto dalla carattere e la motivazione dell'autore. Così tu sei spinta a scrivere quando sei euforica, altri quando sono depressi... io spesso perché non so che cacchio fare d'altro! Io ammiro quelli costanti e metodici, che accada quel che accada loro puntualmente se ne escono con i loro scritti (tralasciando il fatto che spesso sono i più noiosi :P) Buona serata.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/01/15 alle 20:49 via WEB
In realtà se tieni molto al blog (e io ci tengo) bisognerebbe scrivere con costanza. All'inizio lo facevo e in certi periodi lo faccio ancora, ma confligge con la real life. A volte mi capita di avere un argomento che "dura" 2 o 3 post: allora ne pubblico uno al giorno e vivo di rendita per un po'. Comunque ho notato che se lasci lì un post a macerare i lettori continuano a commentarti. Questo mi ha molto sorpresa.
(Rispondi)
 
melen.me
melen.me il 16/01/15 alle 18:55 via WEB
Senti meninna,i post son come le giornate,tristi,allegri,piatti e vuoti...oh uguali uguali ai nostri stati d'animo. Io quando non scrivo e'perche' non voglio comunicare nemmeno con me stessa,quando scrivo sono allegra e mi piace comunicare allegria,quando scrivo qualcosa di serio,pensano che stia male. ;)Sbaciucchj e complimenti per il post.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/01/15 alle 21:00 via WEB
Io quando scrivo qualcosa di serio non mi caga nessuno :-) Intendo serio per me, qualcosa che considero importante, frutto di mie riflessioni. Se racconto le mie disgrazie, cosa che in generale cerco di evitare, allora ho un successone :-) Alla gente piacciono le disgrazie altrui.
(Rispondi)
 
 
 
melen.me
melen.me il 17/01/15 alle 18:13 via WEB
A me bastano le mie Meni' ;)
(Rispondi)
 
arw3n63
arw3n63 il 16/01/15 alle 19:58 via WEB
Guarda che anche a me succede di avere voglia di scrivere e magari in una giornata ne sforno due, magari perchè prima me l'ero scritti su di un blocco a mano, altrimenti se mi passa l'ispirazione, mi scappa pure la voglia oppure ciò che scrivo mi sembra così stupido ed inutile che non frega a nessuno leggerlo quindi mi smonto da sola :-) Ecco oggi avevo in mente un post barzelletta ironico sullo scarico della lavatrice e ciò che si è andato ad incastrare dentro...mi sono persa a leggere i commenti di altri e...m'è scappata l'ispirazione! Va colta al volo, pazienza mo' aspetto se mi torna...:-))Un saluto.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/01/15 alle 20:52 via WEB
Sì, è proprio così. A meno che non siano argomenti che toccano i massimi sistemi, ai quali stai pensando da tutta la vita, spesso i post ti "scappano"; e questo succede sia con i post di cazzeggio, sia con certi instant post di commento a fatti di attualità, che se non li scrivi al momento giusto non hanno più senso.
(Rispondi)
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 16/01/15 alle 21:35 via WEB
Secondo me i blogs dovrebbero essere monotematici.
Invece, trattando di tutto e di più si finisce sempre per dire tutti le stesse cose e non si approfondisce mai niente.
(Rispondi)
 
 
umbraterrita
umbraterrita il 16/01/15 alle 21:37 via WEB
Sono d'accordo, io, per esempio, potrei trattare di ombvre cinesi.
Se conoscessi la lingua.
(Rispondi)
 
 
 
libroblog
libroblog il 16/01/15 alle 21:38 via WEB
Ed io di libri intonsi, da scrivere.
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 16/01/15 alle 21:39 via WEB
A cuccia voi due!
Che mi rovinate la reputazione...
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/01/15 alle 21:48 via WEB
Mi hai instillato una domanda esistenziale: se dovessi tenere un blog monotematico, di cosa scriverei? Boh. Penso di cinema, o di vino. Forse mi costerebbe troppo caro.
(Rispondi)
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 16/01/15 alle 21:51 via WEB
Non saprei cosa consigliarti, meninas.
Il Nulla è già preso, tu tutto il resto puoi sbizzarrirti come vuoi.
(Rispondi)
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 17/01/15 alle 08:09 via WEB
Io non so se sia il pendolo, la tristezza o l'euforia o chissà che, ma credo che a me sia andata più o meno così: ho aperto il blog come uno sfogo personale in un momento in cui il mondo dei blog in generale iniziava (a mio parere) già una fase calante che però allora non si percepiva un granchè; all'inizio, tutto contento ed in perenne fregola scrittoria, ogni 3-4 giorni (che non è poi neanche tanto a pensarci bene) dovevo assolutamente postare, poi la cosa è lentamente scemata che se posto ogni 20 giorni è tanto e per di più mi interessa molto meno. Vena esaurita? Piuttosto che la depressione sarebbe meglio questo. Ma poi chissà, magari domani mi torna voglia.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/01/15 alle 14:18 via WEB
Ora scrivono tutti sui social, ma secondo me la finalità è diversa. Sui social si scrive per il desiderio di socialità, appunto, di essere in contatto con gli altri. Il blog invece è l'alternativa alla scrittura tradizionale, il diario o il libro o l'articolo di giornale. Il diario ha lo svantaggio di non avere pubblico, il libro o il giornale di non essere accessibili a tutti. Il blog invece può averlo chiunque, i lettori... be', quello è più complicato. Puoi averli coltivando le relazioni sociali, trasformando l'area commenti in una manfrina di buongiorno e buonanotte; oppure accarezzando il gusto e la sensibilità comune; o ancora cercando di meritartelo, un qualche interesse. Per me il blog non è mai stato uno "sfogo" in senso stretto; anzi, l'idea stessa di sfogo mi è piuttosto estranea. Provo invece, in varia misura, l'esigenza di esternare le mie idee, le mie riflessioni, i miei punti di vista, a volte anche le cazzate divertenti che mi vengono in mente. Lo spazio di un tweet non mi basta e Facebook è troppo circoscritto. Non mi importa della moda, per il momento mi va bene il blog.
(Rispondi)
 
PA1965PA
PA1965PA il 17/01/15 alle 13:33 via WEB
Vorrei scrivere la risposta n. 69. (ciao)
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/01/15 alle 14:18 via WEB
E no, quella l'ho già scritta io.
(Rispondi)
 
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