Creato da: meninasallospecchio il 28/04/2012
un concept blog (non so che voglia dire, ma mi sembra figo)

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

orchideapois0cassetta2surfinia60monellaccio19patrizia112ossimoraprefazione09Chico.arghcanduttinik.ga1Ste716andrea1_20misteropaganoMilleGaranziePerTeamorino11
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 43
 

 

 
« Nativi digitali? - Istog...Il super-pippone moralista »

Gli studenti che copiano

Post n°506 pubblicato il 13 Maggio 2016 da meninasallospecchio

Come probabilmente avrete capito, sono sparita dalla circolazione, fagocitata dalla mia nuova attività di insegnante. Per giunta ho una vita un tantino sovraccarica di impegni, accumulati in tempo di ozio per far fronte a un’eventuale depressione da horror vacui.

Naturalmente la mia vita da prof offre una serie di interessanti spunti di riflessione, assolutamente degni di essere bloggati, ma per lo più non ho tempo di scriverne: un giorno lo farò, di cose da raccontare ne avrei davvero tante.

Per il momento, tuttavia, vorrei sottoporre al mio gentile pubblico un’annosa questione morale che già da tempo mi attanaglia. Che fare con gli studenti che copiano? Ovviamente se li cogliessi sul fatto, la questione non si porrebbe: ritirerei la verifica all’istante e, mettendo il voto all’opera incompiuta, riserverei al lestofante la sorte che merita. Dico lestofante al singolare perché nel mio personale giudizio non dovrebbe essere sanzionato chi fa copiare, ma soltanto chi copia.

E qui apro una lunga parentesi sulla mia vita studentesca. Già, perché il bello di avere a che fare con i giovani è che ti fanno ricordare la tua, di gioventù, dando la stura a una serie di rimembranze che tenti talora senilmente di raccontare, salvo scoprire che a loro dei tuoi amarcord non frega un benemerito cazzo. Non ti resta che scriverli sul blog.

Come avrete certamente capito, la vostra autrice qui presente ha un passato da giovane di belle speranze, nonché da studentessa modello. E naturalmente ero una che faceva copiare. Che ci crediate o no, il mio forte era il latino. Nel banco davanti al mio c’era un compagno abbastanza cretino che, dieci secondi dopo l’inizio di quello che allora si chiamava compito in classe, si girava indietro bisbigliando: “La prima frase, la prima frase”. Ecchecazzo. Lasciamela prima tradurre. Non avevo ancora finito di suggerirgliela, che già si girava di nuovo: “La seconda frase, la seconda frase”. Tutto così. Comunque la mia teoria è che a copiare bisogna pure essere capaci, perché io prendevo nove e lui non ha mai preso più di sei e mezzo.

In realtà che io facessi copiare era cosa nota, tanto che la prof a un certo punto mi mise a fare il compito in classe seduta alla cattedra. Ma non fu una grande idea, perché sulla cattedra c’era il dizionario, il che dava origine a una sorta di pellegrinaggio di compagni che, fingendo di consultare il vocabolario, venivano a chiedere la mia consulenza. Ad un certo punto mi mandarono addirittura a fare il compito in classe in sala professori.

All’esame di maturità tornando dal bagno misi la brutta di matematica nel vaso del ficus, ma non so se qualcuno ne abbia beneficiato. Una volta, quando già lavoravo, conobbi a Hong Kong un collega torinese che si ricordava di me per aver copiato lo scritto di Analisi II.

Insomma, rispetto a questa faccenda del copiare avevo deciso di assumere un atteggiamento sportivo: se non vi becco avete vinto voi, se vi becco ho vinto io.

Ma anche questa non è una grande idea. In generale non sono grandi idee tutti i miei atteggiamenti da prof controcorrente. La verità nuda e cruda è che chi insegna da tanti anni sa molto meglio di me come si fa. Il che parrebbe ovvio a chiunque non fosse provvisto di una smisurata presunzione come la sottoscritta. Ma ho di buono che riconosco un’ovvietà quando ci sbatto contro e sono talora persino disposta ad ammettere di avere torto.

Il fatto è che il copiare è un po’ come le corna. Più o meno lo fanno tutti, ma finché resta occasionale, sottotraccia, senza clamore, si può anche far finta di niente. Ma ci sono dei limiti oltre i quali diventa impossibile passarci sopra. Ho questa situazione in una classe. La classe nel complesso non è affatto brillante e gli studenti migliori non sono quelli che fanno copiare. Ne deriva che le “fonti” trasmettono i loro errori ai copiatori, rendendo il tutto facilmente identificabile. Qualche errore aggiuntivo dovuto all’insipienza del copiatore fa sì che il 2 o 3 diventi magari un 5, ma raramente un 6.

Come dicevo, ho assunto questo atteggiamento che ho definito “sportivo”, suscitando tuttavia qualche malcontento fra quelli, e ci sono, che prendono 5 senza aver copiato: uno in particolare mi guarda con aria decisamente accusatoria.  All’ultima verifica ho dato quindi un esercizio A ai copiati e un esercizio B ai copiatori. Ma non è bastato. Tre delle verifiche B sono quasi identiche. A una potrei dare il beneficio del dubbio e mettere il 6 che si merita, ma sulle altre due non c’è storia. E fra l’altro, questi due disgraziati copiano dall’inizio dell’anno. I miei colleghi sostengono che, in questi casi, dividono il voto a metà. Bisognerebbe vedere se è vero, perché i prof sono parecchio bugiardi, e amano fare sfoggio di grande inflessibilità. Poi indagando un po’ si scopre che gli studenti fanno carne di porco anche di loro.

Sul registro non ho ancora scritto niente, ma ho adottato la strategia di Salomone. Ho detto: “Se uno di voi due dichiara di aver copiato dall’altro, il copiato prende 6 e il copiatore prende 2, altrimenti prendete 3 ciascuno”. Aggiungendo: “E’ dall’inizio dell’anno che copiate, adesso mi avete scocciato”. Ovviamente anche questa non è una grande idea, perché gli atteggiamenti inflessibili bisognerebbe averli dall’inizio, dopo diventano poco credibili. Ma buone idee non ne ho.

Potrei fargli rifare la verifica, ovviamente un po’ più difficile, ma tanto copierebbero di nuovo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
arw3n63
arw3n63 il 13/05/16 alle 23:37 via WEB
Ma ai tempi nostri si era abbastanza autosufficienti, nel senso che anzichè copiare ci confezionavamo da soli i bigini. Ricordo ancora il mio proff di francese alle superiori, girava per i banchi durante le verifiche, io no avevo problemi in francese anche perchè la materia mi puaceva ma avevo bisogno della coperta di linus, cioè ho inserito in alcune pagine del vocabolario i verbi e la loro coniugazione in caso di vuoto di memoria, ancora oggi è così a ricordo, ma non mi ricordo di averne fatto un gran utilizzo, però un po'di timore l'avevo d'essere beccata anche se potevo stare abbastanza tranquilla, il proff si fidava, mi credeva il ritratto dell'innocenza :-) o forse...conosceva i suoi polli. In effetti è difficile fare il proff, non saprei quale dovrebbe essere il comportamento più giusto. Non credo confessino, l'omertà c'è sempre stata, pure ai tempi, vuoi che piuttosto di dividersi il voto si prendano le responsabilità? Sì difficile estirpare l'abitudine di copiare.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 14/05/16 alle 00:00 via WEB
In realtà uno dei due ha confessato, anche se la cosa non mi convince del tutto. Asseriva di aver copiato solo un pezzo, ma naturalmente è una cazzata che non sta in né in cielo né in terra. Comunque adesso questo presunto copiatore vuole fare una verifica di recupero. E vabbé, facciamogliela fare, 'sta verifica.
(Rispondi)
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 14/05/16 alle 12:02 via WEB
Mi domando oggi con la tecnologia che c'è prendi ad esempio "l'orologio"che si connette al web, come caspita si chiama, dici che c'è ancora bisogno di copiare da un altro compagno? Io cone dicevo piuttosto mi sarei fatta i bigini su qualcosa che magari avevo più difficoltà a ricordare, non copiato da altri compagni per metterli in difficoltà cosa che non ho mai fatto, se agisco agisco da sola. Vabbè stai a vedere magari gkiela fai fare in isolamento vicino alla cattedra :-)
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 14/05/16 alle 14:27 via WEB
Ovviamente usano il cellulare per copiare, ma dai compagni, perché cercare sul web quello che gli servirebbe per l'esercizio è operazione più complessa dell'esercizio stesso. Se lo sapessero fare, sarebbe un bel voto ben meritato. Del resto io stessa cerco sul web gran parte di quello che insegno.
(Rispondi)
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 14/05/16 alle 06:53 via WEB
Questa storia del copiare mi riporta indietro al liceo scientifico, scuola che ho scelto fra tanti altri indirizzi con un'analisi molto semplici: era il più vicino a casa mia tanto che ci potevo andare a piedi.
Dunque, preciso che non mi è mai piaciuto copiare, ero troppo orgoglioso per farlo. E quando in terza liceo mi sono bloccato in matematica con gli integrali, la prof.ssa è andata avanti col programma ma senza di me, mi sono chiuso nella mia beata ignoranza e ho rinunciato a seguirla.
Vedendo che non facevo più i compiti me l'ha fatto notare rimproverandomi davanti a tutti e allora non ci visto più e ho detto con tono più sgarbato e strafottente possibile:
- "Vuole sapere perché non faccio i compiti? Perché non mi va di venire mezz'ora prima in classe come fanno tutti gli altri per copiarli da A.T. -
Apriti cielo! Si è scatenato il putiferio fra i mei compagni che hanno cominciato a starnazzare come quando entra una volpe in un pollaio. Ma dopo quella denuncia la pro.ssa non mi ha più tormentato e sono arrivato alla maturità col minimo dei voti senza aver più aperto un libro.
L'unico compano che mi è rimasto amico e che frequento tuttora era l'ultimo della classe, o ero io? Boh, mo' non mi ricordo esattamente...
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 14/05/16 alle 14:22 via WEB
Vedo che ho dato la stura anche ai tuoi, di ricordi.
(Rispondi)
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 16/05/16 alle 08:17 via WEB
Avevo rimosso tutto di quel periodaccio, colpa tua se i ricordi sono riaffiorati.
Ti manderò il conto dello psicologo...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 16/05/16 alle 23:56 via WEB
E io il mio a chi lo mando?
(Rispondi)
 
angelorosa2010
angelorosa2010 il 14/05/16 alle 09:05 via WEB
Est modus in rebus... direi che con Salomone l'hai raggiunto, è ora che i fanciullini 'mbroglioncelli ( che resteranno tali tutta la vita, molto probabilmente) si assumano qualche respnsabilità di fronte alla vita reale, Questa è la miglior lezione, credo. Ciao Prof !
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 14/05/16 alle 14:24 via WEB
Mah... sono molto scettica sull'efficacia delle mie lezioni di vita, tutto sommato credo di più a quelle sulla materia. Sono scuole di pensiero diverse, anche questo meriterebbe una riflessione.
(Rispondi)
 
sagredo58
sagredo58 il 15/05/16 alle 08:28 via WEB
Ho elevato la media di tutta la classe in fisica e matematica, ho sempre copiato in latino. Ero comunque per il 6 minimo garantito.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 15/05/16 alle 23:16 via WEB
No, il 6 minimo garantito non è una buona idea. E' bene che tutti arrivino almeno al 6, perché questo è il segno di un sistema che sta funzionando, ma ci devono arrivare. Se qualcuno non lavora o non ha le capacità adeguate per una certa scuola, è meglio che sia fermato.
(Rispondi)
 
 
 
sagredo58
sagredo58 il 16/05/16 alle 12:11 via WEB
Quanti ne conosci di fermati?
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/05/16 alle 00:04 via WEB
Sarebbe un discorso lungo. Comunque di bocciati ce ne sono, specie nelle prime. Non si chiama bocciatura, ma "insuccesso formativo", che dà più l'idea che non sia colpa loro. Quelli vittima di insuccesso formativo vengono spesso "ri-orientati". Solo che una volta la gente veniva riorientata a zappare la terra, ora non si può perché c'è l'obbligo scolastico fino a 18 anni, quindi da qualche parte bisogna parcheggiarli, in genere in un'altra scuola meno impegnativa, diciamo più adatta alle loro attitudini.
(Rispondi) (Vedi gli altri 5 commenti )
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 17/05/16 alle 13:37 via WEB
E difatti io mi sono ri-orientato alla zappa, o meglio, alla vanga.
E a dirla tutta lo stretto contatto con la terra è impagabile.
L'unico problema e che la terra è bassa e non se ce la farò a raggiungerla ancora (da vivo) a novant'anni.
(Rispondi)
 
 
 
 
sagredo58
sagredo58 il 17/05/16 alle 16:06 via WEB
L'insuccesso formativo mi mancava, potenza del politicamente corretto! Peggio di un non insegnate per un bidello! Mi sa che il parcheggio in scuole meno impegnative alla fine produce un risultato analogo al 6 minimo garantito, o sbaglio?
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 17/05/16 alle 20:52 via WEB
Non docente, personale non docente, detto anche ATA, non so chevoddì. No, non credo sia come il 6 minimo garantito: almeno così si preserva un minimo di qualità in alcune scuole. Un minimo appunto, perché se la percentuale di insuccessi formativi sale oltre una certa soglia, il dirigente si allarma. Anche lui (lui generico), come ogni buon dirigente, ha il suo bravo foglio Excel per giudicare la redditività dell'impresa, e, se si supera la soglia critica, la percentuale di clienti persi supera quella dei clienti acquisiti grazie alla buona nomea della scuola. Pertanto occorre correre ai ripari richiamando gli insegnanti troppo intransigenti.
(Rispondi)
 
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 18/05/16 alle 13:32 via WEB
Dai adesso si chiama insuccesso formativo? Non lo sapevo.Appunto sembra meno responsabilizzante, cioè se io ho un insuccesso non è detto che dipenda da me ma dalle circostanze, dal non essere portato per un percorso, decisamente meno umiliante di una volta che l'insuccesso veniva quasi sempre attribuito alla scarsa volontà. E poi sì c'è questo obbligo di stare sui banchi per forza fino a 18 anni anche se qualcuno si realizzerebbe meglio in qualche altra formazione, ma spesso la scuola è un parcheggio anche per chi non ha voglia di far nulla o rappresenta la realizzazione dei propri genitori che vogliono ad ogni costo il figlio laureato, quindi gli fanno intraprendere un percorso liceale anche se non sono portati e c'erano anche ai tempi dei miei figli. Non è facile comunque comprendere quale siano le attitudini e l'orientamento migliore durante le medie, però se ci s'accorge in seguito di aver sbagliato percorso è possibile cambiare orientamento, conosco chi l'ha fatto.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/05/16 alle 14:00 via WEB
La scuola è abbastanza cambiata rispetto ai nostri tempi. Oggi la differenza fra un liceo e un istituto tecnico, per esempio, parlando in generale, si è molto assottigliata, anche se ovviamente rimane. Ma si è molto ampliata la forbice fra l'una e l'altra scuola dello stesso tipo. Quello che dovrebbe essere più introiettata è l'accettazione "sociale" della bocciatura, come parte di un percorso in cui tutto sommato non si deve correre da nessuna parte. Visto che la "sistemazione" è tutt'altro che certa, tanto vale prendersi i giusti tempi e anche il lusso di sbagliare durante la formazione. Per certi ragazzi stare fermi un giro serve davvero a maturare al livello degli altri: non c'è niente di male, ognuno cresce con i suoi tempi.
(Rispondi)
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 18/05/16 alle 13:18 via WEB
Ecco neanche io sarei d'accordo per il sei minimo garantito è scorretto per chi magari davvero s'impegna e fa fatica di suo ma cerca di mettercela tutta.Però a volte si penalizza uno studente solo perchè in una materia non ce la fa o gli sta sui cocozzi come è capitato a me con la materia di economia, all'esame di maturità, avendo comunque discreti risultati se non proprio buoni nelle altre materie SOLO per una mi stavo giocando la maturità, ok era ripicca contro l'insegnante e ha vinto lei :-) sono stati magnanimi e considerevoli ma alla fine mi ha penalizzato il risultato finale, avrei potuto prendere di più se solo...mi fossi impegnata e messo da parte le ripicche, anche se le capacità e le potenzialità non sono date da un voto, ma quello che poi dimostri di saper poi fare nella vita.
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/05/16 alle 13:53 via WEB
Guarda che i primi a dare un gran peso al voto sono proprio gli studenti, seguiti dai genitori e soltanto in ultimo dagli insegnanti. Un voto non dice nulla sul valore di un ragazzo, mi capita spesso di avere un'opinione migliore su studenti che hanno voti più bassi, rispetto ad altri con voti migliori. Poi mica tutti devono riuscire bene in tutte le materie. Per me quello che ha davvero un valore è la continuità, non il singolo colpo di genio, ma chi è in grado di dimostrarti di saper tenere il livello. Quelli saranno un giorno degli adulti affidabili, ai quali potrai assegnare un lavoro contando sul fatto che lo porteranno a termine.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
UnUomo.InCammino il 18/05/16 alle 15:59 via WEB
> “Se uno di voi due dichiara di aver copiato dall’altro, il copiato prende 6 e il copiatore prende 2, altrimenti prendete 3 ciascuno”.
Ottima strategia, una sorta di Divide et impera interno

Io sono dell'idea che la scuola debba premiare i bravi e penalizzare i somari (ovvero aiutarli a trovare altre vie nelle loro vita, è assai meglio un eccellente panettiere o potatore o autista che un avvocato o un insegnante o un medico scarso o pessimo).
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 18/05/16 alle 23:30 via WEB
Per la verità non ha funzionato molto bene. Uno dei due ha in effetti dichiarato di aver copiato, ma sono rimasta con il sospetto che sia andata al contrario. In seguito, basandomi su qualche accenno dei compagni, è emersa la possibilità che entrambi abbiano copiato da un terzo, e i miei sospetti cadono su quello che ha fatto copiare tutta la classe fin da inizio anno. Il quale però aveva la verifica A, non la B, ma i sospetti sono alimentati dal fatto che in effetti, contrariamente al suo solito, ha consegnato per ultimo, ben oltre la campanella. Quindi è possibile che prima abbia fatto quella dei compagni e poi la sua, di cui peraltro ha preso un 6 striminzito. Che animo nobile, direte voi. No, ha ragione suo padre: il suo narcisismo è sconfinato. Resta da capire perché uno dei due copiatori si sia sacrificato a vantaggio dell'altro, ma da quella classe mi aspetto ogni sorta di nefandezze. Comunque gli ho messo 2 e poi gli ho fatto fare una verifica di recupero, che è andata abbastanza bene, anche se ho sequestrato corpi del reato di tentativi di copiatura. Cioè il compagno, il narcisista, che non faceva la verifica di recupero, credo sia riuscito a fotografare il testo con il cellulare e, insieme a un vicino di banco, stava facendo l'esercizio mentre interrogavo. Ho sequestrato foglio e cellulare, ma non escludo che abbia copiato lo stesso, magari quella era solo una manovra diversiva mentre qualcuno passava il compito veramente. Questo del 2 bisogna che lo interroghi fuori dalla classe. O anche che se ne vadano affanculo, in fondo a me cosa me ne frega?
(Rispondi)
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 19/05/16 alle 06:05 via WEB
Ecco perché poi nella società le cose non vanno tanto bene, perché gli insegnanti anziché incentivare la collaborazione tifano per la competizione.
Se fossi in te proverei ad obbligare i più bravi a far copiare i compiti a quelli che restano indietro...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 20/05/16 alle 00:03 via WEB
Ma sai che è un'idea?
(Rispondi) (Vedi gli altri 6 commenti )
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 20/05/16 alle 00:18 via WEB
Comunque nel frattempo sono stata convocata dal preside per una riunione straordinaria del consiglio di classe, perché dopo tutto questo (e molto altro) gli studenti di quella classe sono andati a lamentarsi dei brutti voti e che non li faccio recuperare. Probabilmente finirò davvero per dare 6 a tutti.
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 20/05/16 alle 10:06 via WEB
Meglio, così ve li levate subito dalla scatole.
Solo i più meritevoli hanno diritto di restare.
A me, infatti, hanno concesso di frequentare un anno in più, sia alle medie che al liceo...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 20/05/16 alle 20:39 via WEB
Pensa quanto sei costato allo stato.
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 20/05/16 alle 21:05 via WEB
Ho versato i contributi per un sacco di anni a vuoto, perché non avendo raggiunto il minimo contributivo non riceverò la pensione.
Pensa quanto ha guadagnato con me lo stato...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 20/05/16 alle 21:09 via WEB
Ah, e non puoi versare quelli che mancano?
(Rispondi)
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 20/05/16 alle 22:37 via WEB
Non ne mancava nessuno di quelli che ho versato, è lo stato che strada facendo ha cambiato le regole del gioco a mio sfavore.
Ed ora non mi fido più, non ci casco un'altra volta...
(Rispondi)
 
snakecoils
snakecoils il 21/05/16 alle 23:37 via WEB
Mentre su compiti matematici la copiatura viene meno allo scoperto sui temi è quasi impossibile barare, se di colpo il tuo stile diventa fluente ed il lessico più ricco l’insegnante mangia la foglia e ti castiga. Stanco di vedermi i voti decurtati per suggerimenti che davo e venivano poi riportati in carta carbone trovai un buon compromesso nel diventare correttore di bozze per i miei compagni, in questo modo la farina era del loro sacco ma il risultato era più presentabile. Il fatto è che mi ci divertivo pure ed avevo la possibilità di conoscere i loro pensieri senza necessità di troppa confidenza.
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 22/05/16 alle 22:59 via WEB
Addirittura! Le vite degli altri per il tramite dei temi.
(Rispondi)
 
 
 
snakecoils
snakecoils il 23/05/16 alle 21:41 via WEB
Ma anche, più recentemente, dei blog... :-)
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Ugo il 25/05/16 alle 16:24 via WEB
E' una situazione pressoché fisiologica. Ricordo che anni fa mi sono imbattuto in un ragazzino che era considerato da tutti il "secchione" del gruppo (in effetti era semplicemente una persona un po' più responsabile) e dal gruppo deriso, se non che in tantissimi copiavano i suoi compiti a casa con cadenza pressoché quotidiana, prima delle lezioni. Ora, son sempre stato un tipo che con gli studenti disposti a farlo parla parecchio anche sul piano personale, in momenti "non ufficiali". Durante una gita viene fuori la questione, al che faccio notare al ragazzino che lo stanno prendendo in giro ben oltre le forme e... mi viene in mente (per ripicca) una genialata: vendi i compiti ai compagni. E così gli suggerisco di fare. Alcune settimane dopo mi passa per la testa di chiedergli come va, e lui non ti tira di nuovo fuori l'argomento, entusiasta? Ebbene, alle medie, mi ha detto che stava incassando una cifra che oscillava tra le quindici e le trentamila lire a settimana proprio vendendo i compiti, ringraziandomi per l'idea. L'ho incontrato quattro anni dopo, in giro per la città, in un anno in cui stava frequentando la scuola per geometri. La cifra che riusciva a incassare aveva superato i duecento euro al mese (euro, non lire) tra lavori al tecnigrafo, col CAD, vendita di appunti delle lezioni, aiuti a casa e così via. Avere compagni disonesti e al tempo stesso fessi può essere vantaggioso, per chi sa gestire la situazione. A volte basta un'imbeccata. (purtroppo si tratta di un caso unico, che io sappia) Chi era che parlava della scuola-impresa? P.S. Già alle medie ben pochi hanno continuato a deriderlo, dal momento in cui ha cominciato a chiedere soldi per il frutto del proprio lavoro, negandolo se quei soldi non arrivavano. Ci potrebbe essere un insegnamento anche per noi adulti? Magari proprio per noi insegnanti?
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 25/05/16 alle 20:53 via WEB
Ahaha, ma sai che io lo facevo alle elementari? Vendevo i problemi. Solo che ho avuto la cattiva idea di raccontarlo alla mia amica nell'altra classe, la quale lo ha spifferato alla sua maestra, e da lei alla mia. La quale mi ha ha fatto pubblicamente un mega-super-pippone, che io volevo sprofondare sotto terra e me lo ricordo ancora adesso. Parlò addirittura di un "traffico losco", mi fece sentire una criminale. Tanto che mi guardai bene dal raccontarlo a casa, per timore di prendermi il resto. Tempo dopo, in giro con mia madre, incontrammo per caso la mia maestra e ci fermammo a chiacchierare. Anche mia madre era maestra, quindi si conoscevano. Io volevo morire, ma la maestra raccontò l'episodio con tutt'altro tono e mia madre si fece una bella risata, ci mancava solo che mi incoraggiasse a riprendere l'attività. E in effetti, ora che ci penso, alle superiori vendevo i compiti di disegno tecnico. Però in effetti i compiti a casa sono diversi dalle verifiche, quelli si possono decisamente vendere.
(Rispondi)
 
prontalsogno
prontalsogno il 27/05/16 alle 07:44 via WEB
Ai tempi nostri si era abbastanza autosufficienti, nel senso che anzichè copiare ci confezionavamo da soli i bigini. Ricordo ancora la mia prof di francese alle superiori, girava per i banchi durante le verifiche, io no avevo problemi in francese anche perchè la materia mi puaceva ma avevo bisogno della coperta di linus, cioè ho inserito in alcune pagine del vocabolario i verbi e la loro coniugazione in caso di vuoto di memoria, ancora oggi è così a ricordo, ma non mi ricordo di averne fatto un gran utilizzo, però un po'di timore l'avevo d'essere beccata anche se potevo stare abbastanza tranquilla, il proff si fidava, mi credeva il ritratto dell'innocenza :-) o forse...conosceva i suoi polli. In effetti è difficile fare il prof, non saprei quale dovrebbe essere il comportamento più giusto. Non credo confessino, l'omertà c'è sempre stata, pure ai tempi, vuoi che piuttosto di dividersi il voto si prendano le responsabilità? Sì, difficile estirpare l'abitudine di copiare...
(Rispondi)
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 29/05/16 alle 19:36 via WEB
I bigliettini li facevo anch'io, per inglese. In realtà, dopo aver scritto il bigliettino, me ne ricordavo il contenuto per tutta la vita, quindi in effetti non mi serviva a niente.
(Rispondi)
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 29/05/16 alle 22:02 via WEB
Perché a Lori (che ha scritto lo stesso commento) hai risposto diversamente, così?:
"In realtà uno dei due ha confessato, anche se la cosa non mi convince del tutto. Asseriva di aver copiato solo un pezzo, ma naturalmente è una cazzata che non sta in né in cielo né in terra. Comunque adesso questo presunto copiatore vuole fare una verifica di recupero. E vabbé, facciamogliela fare, 'sta verifica."
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 30/05/16 alle 15:13 via WEB
Non ho capito. Tieni conto che ho i neuroni usurati.
(Rispondi) (Vedi gli altri 7 commenti )
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 30/05/16 alle 15:38 via WEB
I primo commento di arw3n63:
del 13/05/16 alle 23:37,
è quasi uguale al mio, praticamente è come se fosse copiato...
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 31/05/16 alle 00:06 via WEB
Pensa come sto messa: non me n'ero accorta. Per forza che poi i miei studenti copiano.
(Rispondi)
 
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 31/05/16 alle 22:18 via WEB
Vorrai mica dividere il voto del commento a metà.:-)
(Rispondi)
 
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 31/05/16 alle 22:15 via WEB
Alfre' che fai mo' ti metti a copiare i commenti altrui?:-)
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 31/05/16 alle 22:43 via WEB
Ho fatto una ricerca in rete: in effetti pare che siano soprattutto i maschi a copiare.
(Rispondi)
 
 
 
 
arw3n63
arw3n63 il 01/06/16 alle 10:19 via WEB
Ecco vedi noi più autonome :-)
(Rispondi)
 
 
 
 
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 01/06/16 alle 23:01 via WEB
Infatti. Qui si copiano persino i commenti, non solo i post. Pensa che mi ero accorta che parlava al femminile, ma ho creduto che nei suoi nick avesse pure mischiato le identità sessuali.
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963