Senza fallo

Una botta e via

Vorrei sviscerare l'annoso problema dei rapporti occasionali. Da dove comincio? Be', dalla mamma naturalmente.

Le mamme di oggi sicuramente non lo fanno più, ma ai miei tempi si premuravano di metterti in guardia rispetto al fatto che un uomo da te voleva una cosa sola: una volta ottenutala, se ne sarebbe andato soddisfatto per la sua strada. Ora, a parte che col cavolo che è così semplice liberarsi di un uomo, ma la conseguenza che ne derivava era che tu questa cosa non dovevi dargliela, soltanto così potevi mantenere vivo il suo interesse. Della moralità di questo ragionamento lascio a voi giudicare.

Ma a parte tutto, il punto è che il ragionamento è sbagliato. Molti uomini si dileguano prima che si quagli, forse ai tempi della mamma non esisteva l'ansia da prestazione o gli uomini erano meno confusi e più determinati. E dopo non si dileguano affatto, almeno non a quanto mi consta. A me è successo una volta sola, ma non è proprio che si sia dileguato. Si continuava a parlare di vederci ancora, ma di fatto non è mai stato il momento giusto, fino a quando lui ha cambiato città, mi ha salutata affettuosamente con una mail, e chi s'è visto s'è visto. Insomma, mi ha scaricata, ma così elegantemente che non me ne sono neanche accorta.

Oddio, per la verità non sono così sicura di non dover aggiornare il contatore. Ce ne sono un paio che a oggi ho incontrato una volta sola, se è stata una botta e via ve lo dico fra qualche mese. Effettivamente gli uomini tendono a non essere chiarissimi sulla questione.

Comunque in generale la botta e via non è in cima alle aspirazioni maschili. Diceva il mio ex che si tratta di leggenda metropolitana: se con una più o meno ti sei trovato bene, non c'è ragione per cui tu non la voglia mai più vedere. Credo sia una giusta osservazione.

In effetti, la maggior parte di noi, uomini e donne, interrogato sull'argomento, direbbe, in assoluta buona fede, "non sono tipo da una botta e via" e chissà se questo tipo esiste veramente, a parte qualche hobbista che fa collezione. Eppure, facendo un rapido excursus sulle scopate della propria vita, salta fuori che il 50% sono state occasionali, per mille buone ragioni: eravamo entrambi fidanzati, è stato in viaggio, quella volta in montagna, eravamo ubriachi, io ero sposata, lui era sposato, ecc. Insomma, la botta  e via tende a compiersi da sola, al di là della volontà dei partecipanti.

L'intenzionalità presuppone invece che a uno dei due l'incontro non sia piaciuto o almeno non abbastanza da giustificare eventuali sbattimenti connessi con il ripetersi dell'operazione. Come dicevo, gli uomini non dicono mai esplicitamente "Ok, abbiamo scopato, adesso la chiudiamo qui", ti fanno credere che ci sarà un seguito, che semplicemente non arriva mai. Se invece è la donna a voler troncare la faccenda sul nascere, la questione è decisamente più complicata. Magari sono io che non sono capace, ma a dileguarmi così diplomaticamente non sono mai riuscita. Il fatto è che gli uomini, forse perché di solito hanno in mano l'iniziativa (e a volte non solo quella :-) ), ti mettono alle corde.

Boh, poi io sono abbastanza trasparente e non ho neanche voglia di farmi la punta al cervello per raccontare storie poco credibili a un semi-sconosciuto, così trovo più pratico dire la verità e cioè che non mi è piaciuto. Ma non funziona tanto bene, tant'è che non la si finisce più. L'uomo vuole sapere perché non ti è piaciuto. Normalmente non si tratta di motivi tecnici, sui quali le donne tendono a soprassedere o comunque a dare una seconda possibilità. Si tratta invece del mood della scopata: il contesto, l'atmosfera, i comportamenti, l'interazione complessiva che si è creata. Ma questo i maschi non lo capiscono. Forse bisognerebbe dire: "perché ce l'hai troppo piccolo", dargli una lametta e salutarlo.

Perché il sesso occasionale, anche a volerlo prendere con la massima leggerezza, si gioca sempre un po' sull'orlo della banalità e dello squallore. Farlo diventare un magic moment di effimera bellezza da ricordare per sempre richiede intelligenza, sensibilità e la capacità di immergersi nel fiume della vita, magari senza crederci, ma senza risparmiarsi.