Creato da: meninasallospecchio il 28/04/2012
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Post n°47 pubblicato il 09 Luglio 2012 da meninasallospecchio
In un romanzo di Camilleri, L'età del dubbio, Montalbano consiglia a una ragazza di leggere La solitudine dei numeri primi. Dal contesto non è chiaro se Camilleri abbia apprezzato il libro di Giordano, ma evidentemente deve esserne rimasto molto colpito, perché il suo romanzo successivo, il vituperato Un sabato con gli amici, mostra, a mio avviso, evidenti influenze. Può piacere o meno, ma La solitudine dei numeri primi è stato una novità nella narrativa italiana: il mondo interiore giovanile narrato da un autore appena 25enne, la suggestiva e insolita commistione con il mondo della matematica e soprattutto lo stile minimalista. Ha costretto altri scrittori a "farci i conti". Anche Ammaniti se ne è uscito fuori con un'opera dai contenuti giovanilisti, Io e te, con esiti non eccelsi, ma comunque ha voluto cimentarsi anche lui. Insomma, succede agli scrittori, figuriamoci a noi. Tu scrivi, io ti leggo e ti "copio" contenuti e stile. Cioè, non è proprio che ti copio: mi ispiro, diciamo. Sui contenuti viene naturale. E' una specie di risposta a distanza. D'altra parte il commento ha una dimensione ridotta, non avrebbe senso rubare la scena al padrone di casa. Però a volte un post ci suscita una riflessione articolata, vorremmo dire la nostra. Ecco allora che nasce un post sullo stesso argomento. Non ha la forma di un dialogo, si può dargliela volendo, informando l'ispiratore del fatto che anche noi stiamo scrivendo o abbiamo scritto sullo stesso tema. O invece potrebbe prevalere l'imbarazzo, per cui si spera pudicamente che l'altro non si accorga di nulla. Maggiormente quando ci ispiriamo nella forma: una parola, la costruzione di una frase, la modalità e il ritmo di un effetto umoristico, la grafica, l'organizzazione di un argomento. Lo stile, insomma, difficile non farsi influenzare. Ma anche giusto e ragionevole che ci sia questo scambio. Infine c'è un altro tipo di influenza, più sottile, che ha di nuovo a che vedere con il desiderio di piacere. Leggendo i blog degli altri ci sembra di conoscerli, non è difficile immaginare cosa potrebbe fare colpo (in senso lato, intendo): allora "facciamo la ruota", scegliamo magari un po' inconsapevolmente contenuti e forma che potrebbero piacere a quel blogger che vorremmo per amico, anche in questo caso instaurando un dialogo a distanza, in una forma più velata. Va be', per il momento, fine delle mie riflessioni. Ho notato, dal fatto di aver ricevuto un numero di commenti insperato, che l'argomento tira molto. Evidentemente non sono la sola che ama riflettere sul proprio agire. Il blog che parla del blog. L'onanismo va sempre. Qui almeno non si diventa ciechi.
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