Senza fallo

Qualche commento sulla vicenda della sospensione

Come ho scritto nel post precedente, non ho nessuna intenzione di protestare nel merito dell'accaduto. Ho cancellato i post che hanno causato la sospensione e stop. Dire che in giro c'è di peggio, anche su Libero, mi sembrerebbe stupido, come essere beccati sul tram senza biglietto e lamentarsi perché tanti altri lo fanno impunemente. Appena meno stupido sarebbe protestare per i criteri che sanzionano i contenuti erotici, gridando al moralismo o al bigottismo. Ovviamente ho le mie idee su questo argomento e non coincidono con quelle della piattaforma di Libero; ma una volta accettate le condizioni non c'è altro da aggiungere.

Detto questo, mi è rimasto tuttavia qualche strascico di sensazione sgradevole, per via di questo rapporto così duro e impersonale con i gestori della Community, anche se capisco siano bersagliati da critiche e svolgano una funzione difficile. Intanto che non esista una modalità ufficiale per interagire con loro, bisogna chiedere a tizio e caio a chi devi scrivere, mi ricorda certe situazioni con la sanità pubblica in cui se non conosci qualcuno non vieni a capo di niente. E poi, forse non è così, ma si ha la sensazione di avere a che fare con risponditori automatici, rispetto ai quali far valere qualche distinguo sembra problematico. Anche se non dovrei lamentarmi, visto che la vicenda si è conclusa in modo a me favorevole.

Però se io fossi Libero farei così. Se un blog appena aperto viola le condizioni oppure addirittura dichiara fin dall'inizio di essere in contrasto con le regole, come per esempio se uno aprisse un blog "Ammazziamo tutti i negri", per dire, lo chiuderei senza tanti complimenti. In un caso come il mio, invece, di un blog presente da tempo ma con contenuti specifici fuori norma, manderei una mail: "Ué, meninas, leva 'sta roba in 24 ore se no ti chiudiamo", magari anche specificando esattamente cosa deve essere eliminato. In casi particolarmente gravi la sospensione potrebbe anche essere preventiva, ma sempre con una comunicazione riferita allo specifico dei post incriminati. Dico questo perché io ho voluto difendere il mio blog, ma so che molti non lo fanno ed è veramente un peccato. Mi viene in mente per esempio magister_ut che aveva un blog molto carino, con un paio di post decisamente geniali: è stato chiuso per aver pubblicato una foto esplicita, o almeno così mi ha detto. Mi pare ne abbia aperto un altro, ma non aveva neanche salvato i suoi post: tutto perso, che peccato. D'altronde la comunicazione è decisamente scoraggiante e se uno non è come me, pronto a tutto pur di salvare il blog :-), sembra più semplice lasciar perdere. Ma mi sembra un impoverimento per tutti.

In questi giorni ho ricevuto qualche graditissima attestazione di solidarietà e soprattutto qualche contatto stupito "che è successo al tuo blog?" da parte di persone che evidentemente mi leggono più assiduamente di quanto pensavo. Per non perdere i contatti ho creato un blog temporaneo con un altro nick in cui raccontavo che cosa è successo. Ora questo blog lo chiuderò, non ho intenzione di disperdere le energie o creare confusione con blog multipli.

L'ultimo commento è più personale. Ho vissuto il rischio di una chiusura del blog come uno shock. Quando ho temuto che fosse definitiva l'ho presa davvero male. Il che mi porta a riflettere su quanta parte di me questo "hobby" così stimolante ed esigente stia assorbendo. Non lo dico in modo negativo, credo sia anche bello, oltre che impegnativo, avere una passione. L'altra sera una mia amica mi ha detto: "E vabbé, ne fai un altro". Sì, certo, l'avrei fatto, però mi sono sentita come quelle vedove a cui, per consolarle, si dice che troveranno altri uomini. E' vero, eh, ma sul momento non è una gran consolazione. Tra l'altro non avevo salvato i post di quasi 3 mesi. E' una cosa che so di dover fare, ma ho l'abitudine di scrivere direttamente con l'editor del blog e poi, sapete com'è, la pigrizia... Avrei perso tutta la mia epica guerra contro i topi, vi rendete conto? Comunque sicuramente a un certo punto avrei elaborato il lutto e ricominciato. Del resto ho lasciato due mariti, ricominciare da capo è la mia specialità.

Ma per ora si continua.