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« CompleannoDue divieti - seconda parte »

Due divieti

Post n°446 pubblicato il 16 Giugno 2015 da meninasallospecchio

Due divieti hanno funestato la mia infanzia, e sono sicura anche la vostra.

Il primo è il padre e la madre di tutte le frustrazioni dei bambini, ed è quello che impone di non fare il bagno dopo mangiato. Bisogna aspettare un tempo variabile a seconda della latitudine, dai 30 minuti degli inglesi, alle nostre 2 ore, fino alle 3 ore del Portogallo. In pratica è un tempo direttamente proporzionale al mammismo interno lordo e al conseguente fracassamento di coglioni, senza legame alcuno con argomentazioni scientifiche o mediche.

In effetti ci chiedevamo perché i bambini olandesi fossero ancora vivi, nonostante passassero in acqua praticamente tutto il tempo. I mitici olandesi! E qui la divagazione si impone.

Arrivavano in spiaggia quand'era quasi mezzogiorno, praticamente all'ora in cui noi italiani lasciavamo gli ombrelloni deserti per andarci a ingozzare di pasta e cotolette. Loro arrivavano dopo una lauta colazione consumata con estrema calma: si mangiavano i misteriosi panekukken, che anni dopo avremmo scoperto altro non essere che i pancake dei film americani, quelli che si mangiano con lo sciroppo d'acero. Arrivavano e si fiondavano in acqua, fuori per loro faceva troppo caldo.

Benché fossero bianchissimi, nessuno si preoccupava di stare in spiaggia prima delle 10 e dopo le 16. Macché. Quando finalmente noi ritornavamo, dopo le 16, ma non ancora con il permesso di fare il bagno per almeno un'altra mezzoretta, loro se ne tornavano ai loro villaggi nell'interno, per poi ricomparire in serata a mangiare gelati e bere Heineken.

Gli olandesi erano tutti bellissimi, genitori e figli. Biondissimi, alti, atletici. Ed erano pure tutti ricchi sfondati. Erano famiglie numerose, 3 o 4 figli; non la prolificità dei poveri, ma quella di chi se lo può permettere, come uno status symbol. Addirittura qualcuno aveva tre figli biondi e poi una bambina coreana adottata, per non farsi mancare niente, ancora più bella degli altri. Da noi le adozioni internazionali erano di là da venire a quei tempi. Per loro invece era un vero gesto umanitario, non andava a rimpiazzare figli naturali non arrivati; chi se lo poteva permettere, aggiungeva alla prole un bambino meno fortunato.

La mamma della bambina coreana era altissima e insolitamente bruna, vestita con il pigiama palazzo, una cosa che indossavano soltanto le dive. Quando arrivava lei, la spiaggia ammutoliva. Noi bambine guardavamo le nostre madri cicciottelle, insalamate nei loro costumi interi, mentre facevano l'uncinetto sotto l'ombrellone; e le confrontavamo mentalmente con il glamour di queste strafighe elegantissime.

Comunque quello che facevano gli olandesi nelle ore del nostro black-out prandiale era noto per sentito dire. Fra mezzogiorno e l'una stavano in acqua, indifferenti ai segnali di rappuccimento delle dita. Poi mangiavano un toast (no, dico, un toast) al bar della spiaggia (no, dico, al bar della spiaggia). Noi al bar della spiaggia avevamo sì e no il permesso di prendere un ghiacciolo nel pomeriggio. Guai a protestare, ti beccavi la filippica su quanto dovevi considerarti fortunato di poter fare un mese al mare, ma la vacanza doveva essere rigorosamente low cost.

Dopo il toast si fiondavano immediatamente di nuovo in acqua. Le cronache non riportano notizie di olandesi morti di congestione. Come mai? chiedevamo alle nostre madri, con quel poco di lucidità che pure la nostra verde età ci consentiva. Eh, ma hanno mangiato solo un toast. Già. Ovviamente noi ci saremmo volentieri accontentati di un panino o avremmo magari anche digiunato in cambio del permesso di stare in acqua tutto il giorno, ma questo non era possibile. Bisognava andare a casa per il pranzo e poi aspettare fino alle 16,30 per fare il bagno. Dopo il bagno ci toccava il panino per merenda e con questo ci eravamo fottuti il resto del pomeriggio.

 

(continua)

 

 

 
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ciaolaura
ciaolaura il 18/06/15 alle 14:44 via WEB
Il mio rapporto col mare è sempre stato "vorrei ma non posso". Vorrei perchè mi è sempre piaciuto da morire, non posso perchè mia madre iena lo odiava, quindi nella mia infanzia e giovinezza ci sono andata pochissimo, col contagocce e solo dopo tantissima insistenza. Ricordo una sola vacanza nel 1986 (avevo 6 anni) solo perchè mio padre doveva aiutare mio zio imbianchino in un appalto a Misano Adriatico, e quindi siamo scesi tutti. Si dormiva tutti insieme, in casa c'erano anche altri operai. Mi ricordo la pasta col pesce...buonissima. E mi ricordo una turista tedesca in topless e tanga, corteggiatissima. Poi sono diventata adulta vero?? Peccato aver trovato sempre fidanzati allergici a sole e mare, quindi le domeniche me le devo fare al lago (che invece non mi piace) o montagna (peggio che mai). E pensare che non sono una fanatica dello stile lucertola, io sto bene a passeggiare o a leggere all'ombra, non sono molto fastidiosa. Cmq io ho sempre avuto il divieto di balneazione (mare o piscina che fosse) per soli 60 minuti, mi ritengo fortunata. Era comunque cosi' inculcato in me che la prima volta che l'ho infranto (con gli amici in piscina, a 17 anni) mi sono sentita davvero una bad girl :-).
 
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