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La partenza per il mare - Il viaggio

Post n°450 pubblicato il 26 Giugno 2015 da meninasallospecchio

A parte le emergenze, c'erano alcune soste istituzionali che venivano in ogni caso effettuate lungo il percorso.

La prima, dopo solo mezzora di viaggio, aveva luogo in Alta Langa, vicino a una sorgente denominata Fonte Azzurra. Scendendo dall'auto torrida, con il fresco degli 800 metri di altitudine, ci si sarebbe volentieri bagnati direttamente con l'acqua della fonte. Ma in genere c'era una piccola fila di persone dotate di taniche e bottiglie con la "macchinetta", o quanto meno di bicchieri: quelli telescopici, che stavano chiusi dentro una scatoletta e dopo le prime tre volte che li usavi non stavano più aperti.

Il paese, con le sue pensioncine e i rustici riadattati a seconde case, costituiva infatti all'epoca una meta turistica per quelli che non si potevano permettere di andare al mare o in vere località di montagna. C'era persino una piccola pista da sci, illuminata di notte, in seguito abbandonata.

Ci mettevamo quindi in fila anche noi, con le nostre taniche. Mia madre estraeva il suo bicchiere telescopico e tutta la famiglia si abbeverava, vantando le virtù di quell'acqua prodigiosa. Tutta la famiglia tranne me, perché io non potevo bere che se no vomitavo. Le taniche venivano poi sistemate sotto ai piedi di mio fratello e si ripartiva.

La seconda sosta istituzionale era in un luogo del quale non ho nessuna nozione geografica, probabilmente al confine fra Piemonte e Liguria. I miei lo chiamavano "Il posto delle fragole", perché sul ciglio della strada crescevano alcune piantine di fragoline di bosco. Benché io faccia fatica a figurarmi i miei genitori come raffinati cinefili, non credo affatto che questa colta citazione fosse casuale. Senza dubbio i miei conoscevano Bergman e questo film in particolare che all'epoca fu molto famoso. Del resto, prima che la TV entrasse in ogni casa, la gente andava molto al cinema e sicuramente i miei, prima di avere figli, se dovevano fare una botta di vita, più che trattorie o gite fuori porta, prediligevano un bel film o, quando possibile, la rivista di Macario.

Vidi poi Il posto delle fragole a 12 anni, quando la TV svizzera trasmise tutto Bergman, in uno di quei cicli monografici che un tempo andavano per la maggiore. Forse sarebbe il caso che me lo guardassi in streaming, dato che non l'ho mai rivisto da allora. Non ne ricordo nulla, soltanto che era un film molto bello.

Comunque avete capito la mia formazione. Sono nata con Hitchcock e ho vomitato con Bergman.

Nonostante il mal d'auto, i miei non avevano cuore di negarmi pure le fragoline. Ma certo non mi abbuffavo. Già ce n'erano poche; poi, essendo la più piccola della famiglia e vigendo in casa mia il più puro darwinismo, se riuscivo a prenderne una o due potevo considerarmi fortunata. In seguito questa tappa venne abolita, perché l'urbanizzazione e l'inquinamento eliminarono le fragoline di bosco dal ciglio della strada. O forse la sosta divenne superflua.

Si proseguiva quindi verso la Liguria. Il versante ligure delle Alpi era spesso coperto di nuvole basse, a volte c'era addirittura la nebbia. A mio padre brillavano gli occhi pensando ai funghi. In effetti a Bardineto a noi bambini veniva sempre indicata, in mezzo a un boschetto poco discosto dalla strada, una curiosa villetta a forma di fungo, con accanto un funghetto più piccolo che fungeva da garage. Ricordo che una volta ci fermammo per andarne a conoscere i proprietari, così, per pura curiosità. Erano davvero altri tempi.

Il paesaggio boschivo lasciava poi il posto a rocce calcaree e cespugli di macchia mediterranea. Se avessimo avuto i finestrini aperti avremmo potuto sentire il profumo del mare. In una curva a gomito lungo la discesa c'era il bar ristorante Belvedere, dal quale in lontananza si scorgeva il mare, che non vedevamo da un anno. Grida di entusiasmo mie e di mio fratello; avremmo volentieri fatto una piccola sosta, ma ormai non ci si poteva più fermare. Dietro la curva il mare scompariva, per poi disvelarsi di nuovo soltanto nei pressi dell'arrivo.

 


(continua)

 
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Rispondi al commento:
meninasallospecchio
meninasallospecchio il 12/07/15 alle 22:54 via WEB
Ecco, così si capisce che non racconto balle, ho una testimone a favore. Non passo da Bardineto da anni, ma a un certo punto dalla strada non si vedevano più. Oppure io non ricordavo con precisione dove guardare.
 
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