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Post n°472 pubblicato il 26 Settembre 2015 da meninasallospecchio
Tutta l'Italia è terra di campanili e di rivalità più o meno serie o goliardiche fra paesi vicini. A maggior ragione laddove nel Medio Evo ci furono i liberi comuni (come per esempio in Toscana) e quindi vere e proprie guerre per il predominio sul territorio. E' questo il caso di Alba e Asti, due cittadine che distano fra loro una trentina di km, poco più di 20 minuti di macchina, da quando, dopo tanti anni di rinvii e ritardi, sono collegate da un'autostrada, oltre che dal fiume Tanaro e da tante similitudini. Entrambe dominano un territorio collinare, le Langhe per Alba e il Monferrato per Asti, caratterizzato da un paesaggio vitivinicolo; entrambe sono rinomate fin dai tempi antichi per vini e gastronomia; hanno origini romane, ma un impianto urbanistico medievale, con un centro storico circondato da una via di scorrimento (la circonvallazione), corrispondente al perimetro delle antiche mura. Le differenze nella loro storia sono all'origine della rivalità. Asti è più grande, 76.000 abitanti contro i 31.000 di Alba, ed è capoluogo di provincia. Fu nel Medio Evo molto più importante e potente di quanto non si possa immaginare oggi: difficile riconoscere nella sonnacchiosa cittadina agricola il comune che rivaleggiava con Genova, con i suoi commerci e le banche a sostenere le finanze di mezza Europa. Eppure qualcosa si può intuire dalle dimensioni del centro storico, ricco di torri e caseforti, apparentemente sproporzionato per la città attuale. Altrettanto sorprendente è il Palio di Asti, più antico di quello di Siena, e spesso corso dagli stessi fantini. Ci sono molte ragioni per cui la corsa astigiana è poco nota. Intanto, a differenza del palio senese, non ha la partecipazione appassionata del pubblico: a gareggiare non sono i rioni, ma i paesi del circondario e, ad eccezione di una combriccola di fan, nessuno se lo fila. E anche la TV non l'ha mai mostrato. Bruno Gambarotta, astigiano ed ex dirigente RAI, dice che il Palio di Asti non ha, come tempi e modalità di svolgimento, caratteristiche "televisive"; in passato tentò di convincere i concittadini a introdurre qualche modifica per venire incontro alle esigenze dello spettacolo, ma non gli diedero retta. Così il Palio è a tutt'oggi semi-sconosciuto.
(continua)
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Inviato da: cassetta2
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