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« April 18/18 aprile - Syl...SONETTO 69 - SHAKESPEARE »

Sonetto 71 - Shakespeare

Post n°75 pubblicato il 30 Novembre 2014 da beastfncggl
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Quando morirò non piangermi più a lungo

Di quanto udirai la torva tetra campana

Avvisare il mondo che son partito da questo vile

Mondo per dimorare con vermi ancor più vili:

No, se leggi queste righe, non ricordare

La mano che le ha scritte; perchè io ti amo tanto

Da voler essere dimenticato nei tuoi dolci pensieri

Se pensare a me dovesse essere per te una disgrazia.

Oh, se, dico, darai un'occhiata a questi versi

Quando io sarò forse mescolato con l'argilla,

Non far tanto di ripetere il mio povero nome,

Ma lascia che il tuo amore si estingua con la mia vita,

Affinché il saggio mondo non scruti nei tuoi gemiti

E sbeffeggi te con me dopo che me ne sarò andato.

                         (((((((())))))))

No longer mourn for me when I am dead

Than you shall hear the surly sullen bell

Give warning to the world that I am fled

From this vile world, with vilest worms to dwell:

Nay, if you read this line, remember not

The hand that writ it; for I love you so

That I in your sweet thoughts would be forgot

If thinking on me then should make you woe.

O, if, I say, you look upon this verse

When I perhaps compounded am with clay,

Do not so much as my poor name rehearse;

But let your love even with my life decay,

Lest the wise world should look into your moan

And mock you with me after I am gone.

 
 
 
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SHAKESPEARE'S EPITAPH

Good friend for Jesus sake forbeare,

To dig the dust enclosed here.

Blessed be the man that spares these stones,

And cursed be he that moves my bones.

Caro amico per amor di Dio rinuncia

a scavare la polvere che è qui rinchiusa.

Benedetto sia colui che risparmia queste pietre

e maledetto chi muoverà le mie ossa.

 

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Lasciamo illuminare questo Natale dai bagliori delle nostre...
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