Creato da: tommy812007 il 11/06/2007
Ideato e curato da Gianfranco Ponte (non è un giornalista ma un grande fan del principe De Curtis). Il blog nasce per rendere omaggio al piu' grande attore di tutti i tempi: Totò. Gruppo ufficiale su facebook "I seguaci del principe Totò Official Group Fan Club"

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PREMI E RICONOSCIMENTI RICEVUTI

 

"Carissimi...

Colgo l'occasione di queste poche righe per esternare il mio compiacimento nei confronti di:

  • Gianfranco Ponte
  • Leda Scuderi

Dalla lettura (...)  ho potuto apprezzare l'impegno profuso nella preparazione e valenza artistica raggiunta.
Sono rimasta particolarmente commossa nel leggere la biografia che il giovane Gianfranco ha scritto su mio padre il Principe Antonio de Curtis, in arte "Toto'".E' anche attraverso lo studio che giovani come Gianfranco, fanno su mio padre, che si contribuisce a mantenere vivo il ricordo anche nelle nuove generazioni".

Un abbraccio

Liliana de Curtis.

 

 

 

 "Nonno sarebbe felice di sapere che ha un sostenitore come te! Continua così. La passione è l'unica cosa che ci tiene in vita. Un abbraccio". 

Simone Buffardi De Curtis, nipote di Totò.


 

 

 

La corrida

 


Gianfranco Ponte e Leda Scuderi vincitori dell'ultima puntata del "La Corrida" edizione 2008 per il 40° anniversario esibendosi ne "La cammesella - Siamo uomini o caporali?"

 

 

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La controfigura di Toto'

QUANTI DI VOI NON SAPEVANO CHE TOTO' AVEVA UNA CONTROFIGURA,DINO VALDI.

Si dice che alcune persone sono colte da malore, per lo spavento provato nel vedere li' ai funerali, Totò vivo.

Iniziò col film I DUE ORFANELLI e da allora girò per Totò moltissime scene, in special modo negli ultimi anni quando purtroppo il Principe ebbe dei seri disturbi alla vista che gli impedirono di poter girare soprattutto a causa della luce dei riflettori. 
CARLO CROCCOLO e DINO VALDI , voce e figura, ma mentre il primo era un attore teatrale che ha poi continuato, ed ancora svolge, la sua brillante attività, a DINO VALDI  le sue prestazioni  gli hanno dato si da vivere ma non certamente la notorietà
.

Toto' si affezziono' a Valdi al punto di confidargli anche i suoi pensieri meno lieti.

"La vita in fondo non mi ha dato niente" gli diceva "sono un uomo deluso negli affetti e posso contare soltanto sulla notorieta'e pure "malamente" visto che i critici giudicano i miei film una schifezza. Stai sicuro che tu sei piu' felice di me."

Poi passando dalla tristezza alla felicita' prendeva in giro Valdi, osservando che aveva fatto la sua fortuna sostituendosi a lui " appresso a me stai rompendo 'o zito int'o piatto!",alludendo al piacere per chi mangia i gustosissimi ziti.
Valdi fu testimone anche delle molte umiliazioni che Toto' subì.
"Quando giravano con qualche "grande" artista come E. de Filippo, il Principe veniva messo in sottordine e persino svillaneggiato, tutte le lodi della troupe, regista compreso erano per l'altro, mentre dietro le spalle di Toto' sfioravano le frasi cattive.
"E' un guitto fetente" sentii dire " non e' nemmeno bravo perche' fa sempre le stesse cose".
"Un giorno non ci vidi piu' e replicai furente:-" invece di criticare il principe provate a fare quello che fa lui!"
In qul momento sopraggiunse Toto', in tempo per sentire la mia frase. Sorrise con un ombra di amarezza e disse:" Guaglio', lassa sta' , pigliammoce na ' tazzulella e cafe'".
"Era un gran signore, superiore alla meschinita' nel sentirsi poco apprezzato".  

 

LE POESIE DI TOTO'

 Napule, tu e io

Io voglio bene a Napule
pecchè 'o paese mio
è cchiù bello 'e na femmena,
carnale e simpatia.
E voglio bene a te
ca si napulitana
pecchè si comm'a me
cu tanto 'e core 'mmano.
Saje scrivere, saje leggere
parole 'e passione;
saje ridere, saje chiagnere
sentenno na canzona.
Napule, tu e io...
simme tre 'nnammurate:
simmo na cosa sola,
gentile e appassiunata.
Nuie simmo 'e figlie 'e Napule,
Vommero, Margellina :
quanno se dice "Napule"
s'annomena 'a riggina!

 

 

 

Francesco Scimemi : "Totò rappresenta la felicità"

Post n°310 pubblicato il 04 Giugno 2016 da tommy812007

Francesco Scimemi mago, illusionista, showman intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte

1) Quando nasce artisticamente Francesco Scimemi?

Avevo 8/9 anni comprai una scatola magica ed iniziai a fare i primi giochi. Ad undici anni feci uno spettacolo al teatro Dante di Palermo per i dipendenti dell'Amat e poi iniziai a lavorare. Compleanni feste etc. Poi lavorai con Gianni Nanfa al teatro Medison

francesco scimemi

foto fuitinafilm.it

2) Nei tuoi spettacoli misceli comicità ed illusionismo. Vedo scuola del principe De Curtis, sbaglio?

La contaminazione c'è. Ma quello che sono io va in scena.  Le tecniche di magie vanno studiate e comunque importatnti sono i tempi. E qui la scuola del principe e' assoluta. Io ho rubato una battuta al principe che quando qualcuno mi guarda dalla parte opposta dico << c'è pericolo?>>

3) Molti maghi e showman si rifanno a te. Qual'è il segreto del tuo successo?

L'importante è che la gente rida dall'inizio dall'inizio alla fine. E questo mi ha portato , causa la mia pigrizia, a non ricercare altro.  E' importante che per un ora ci siano risate continue. E' questo accade.

4) Cosa ti piace del principe De Curtis e cosa di Totò?

Del principe De Curtis mi piace la sua tenacia. Ciè l'esser partito da Napoli, patito la fame, la miseria...e la sua signorilità. Per quello che riguarda Totò che era quello che il principe faceva mangiare in cucina, i tempi e l'improvvisazione.

scimemi

foto areamanager.tv

5) Il film che no ti stanchi mai di vedere?

La banda degli onesti, Chi si ferma è perduto e Signori si nasce.

 

6) Usi nel quotidiano battute di Totò?

Si fanno parte del mio patrimonio genetico

scimemi

foto baritoday

7) Sei uno dei protagonisti di Stracult, il programma di Marco Giusti. Cosa pensi del mondo cinematografico e quale preferisci tra il "vecchio" che non è mai vecchio ed il nuovo?

Il cinema prima era un' altra cosa. C'erano della figure che ora non ci sono piu', come il produttore che dava in mano a quello che considerava un'artista, senza la certezza, usciva i soldi. Ora non c'è piu', non si corre piu' il rischio. E' tutto costruito, tutto programmato quello che fai. Avevao eccellenze, come Sordi, Gassman, Manfredi, Franchi e Ingrassia circondati da comprimari come Furia a Garrone a Castellani tutti dei grandissimi attori. Circondati da fior fiore di autori.

totò e sordi

8) Cosa rappresenta per te Totò?

La felicità. Quando i canali erano due e c'era un film di Totò era la felicità. La domenica mattina o nei giorni di festa era qualcosa che ti rendeva felice. 

 

Gianfranco Ponte

 
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Nino Formicola :" Sono un totoista di ritorno"

Post n°309 pubblicato il 08 Maggio 2016 da tommy812007

Nino Formicola, attore di cinema, teatro ,tv e autore , Gaspare della famosa coppia Zuzzurro e Gaspare, tutt'ora impeganto in corsi di teatro dove insegna l'arte del comico, ideatore del postulato di Mina Mazzini intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte.

 

zuzzurro e gaspare

foto leiweb.it

1) Dove nasce Nino Formicola e dove incontra Andrea Brambilla, che sarà anche suo cognato?

Io nasco al "Refertorio" di Milano. Ho conosciuto Andrea guardandolo sul palco del Derby di Milano, lavorava con un'altro attore che si chiamava Fosco, e lui ha conosciuto me venendomi a trovare in uno spettacolo semiamatoriale che facevo con alcuni miei amici in un altro Cabaret che si chiamava appunto "Refertorio". A fine spettacolo ci siamo conosciuti ed Andrea mi ha chiesto di collaborare ai loro testi. Poi si sono separati ed io e Andrea abbiamo iniziato a lavorare insieme.

2) Il successo della coppia Zuzzurro e Gaspare sta nel grande affiatamento e complicità che avevate. Un po' come la coppia Totò e Fabrizi. I vostri punti di riferimento quali sono stati?

Il sogno erano Walter Matthau e Jack Lemmon. Dato che poi passammo al teatro perchè era quello che ci piaceva. E poi perchè abbiamo sempre pensato che i comici vanno giudicati sul palco e no in televisione. Grazie a Giorgio Gaber, che una volta ci disse <<  Il pubblico non deve mai scoprire da che parte esce il coniglio >> abbiamo inventato, oggi ereditato da molte coppie, dove la spalla in realtà è un secondo comico. Ci siamo resi conto che se tu vedevi una coppia "normale" della mia generazione (es. Cochi e Renato) tu vedevi Renato, Cochi non lo vedevi. Gigi e Andrea vedevi Andrea, Gigi non lo vedevi. Tutte le battute arrivavano dal comico. Noi ci siamo riferiti a quelle coppie dove si c'è la spalla ma in realtà non fa la spalla. Vedi Totò e Peppino. Abbiamo riinaugurato che la spalla prendeva anche applausi cosa che si era persa. Come le spugne, ci siamo resi conto in realta' che quello che facevamo erano i meccanismi delle grandi coppie comiche.

gaspare e zuzzurro

foto i.huffpost.com

3) Ricordate molto le grandi coppie comiche dell'avanspettacolo da Chiari a Campanini, ai fratelli de Rege a Totò e Castellani. Cosa "credete" di aver rubato a queste grandi coppie?

Questo è il meccanismo che appartiene a tutti. Dopo averle visti ti rimangono dentro. Il loro modo di far ridere lo filtri e lo traduci in un altra situazione figliastra di quello che avevi visto. Ad esempio quando Andrea partiva da una discussione e faceva tiritere partendo da un discorso arrivando ad un altro fa parte di una cultura ben precisa. Totò era lo stesso. Non abbiamo rubato c'è le siamo trovate addosso.

4) Il film del principe Antonio de Curtis che rivede spesso? 

Essendo un totoista di ritorno (ndr ride), e visto che i comici mi piace vederli dal vivo in palcoscenico e con Totò purtroppo non ho potuto, conosco tutti i racconti da uno dei suoi impresari Leo Verster, divertentissimi. I comici al cinema non mi divertono. Anche perchè i film comici noi italiani non li sappiamo fare. Nei film comici classici c'è un vantaggio pero' che sono stati replicati gli sketch che si facevano in palcoscenico. I film di Totò erano come se fossero delle riprese fatte in teatro col pubblico. Il regista andava dietro a lui. Appena ho saputo questo ho iniziato a seguire con piu' attenzione i film di Totò. Questo è successo molto dopo ho iniziato ad apprezzarlo nella maturità.  Piu' invecchio e piu' lo apprezzo. Anche perchè dopo quarant'anni di carriera diventi come un intenditore di vini.

nino formicola

foto mantelocale.it

5) Un ricordo di Andrea Brambilla e se anche a lui piaceva Totò.

Si piaceva molto anche lui. Il suo mito rimane Walter Matthau, gli apparteneva. Anche se Andrea come persona era una persona totalmente diversa, schizzata. Io invece iniziai a fare questo mestiere perchè mi piacevano i musical mi sono ritrovato con una persona totalmente stonata. Nei corsi di teatro comico che faccio spiego il postulato matematico di Mina Mazzini. Te lo spiego in due parole. Se Mina canta una canzone schifosa il pubblico dice<< che schifo di canzone, ma che voce che ha Mina >>. Se un comico ti fa ridere tu dici << che bravo che è >> se un comico non ti fa ridere dici   << che scemo questo qui è un cazzone >> e questo non è vero. Uno puo' essere bravo e non farti ridere uno può essere non bravo e farti ridere. La cosa è momentanea, casuale. Il tempo comico e' fondamentale.I tempi comici si sviluppano col tempo ed è solo il tempo lungo che fa la differenza. La differenza e la qualita' lo fa il tempo.

gaspare

foto idealitypress.com

6) Usa nel quotidiano frasi di Totò?

Senza volerlo si. Sono entrate nel mio DNA. Quisquiglie e pinzillacchere lo dico ogni due per tre.

7) Cosa pensa dei comici di oggi?

Penso sempre un gran bene. Vengo dalla scuola baudiana. Penso che piu' siamo meglio stiamo. 

8) Cos'è per lei Totò?

Una persona che è riuscita a passare tutti meccanismi. E' lequivalnete in musica del Quartetto Cetra. Il quartetto Cetra e' l'unico gruppo nel mondo che è passato dalla lacche della decca fino al cd. Hai attraversato piu' generazioni continuando a fare il tuo lavoro e piacere. Questo è inarrivabile. Totò è passsato dall'avanspettacolo piu' "semplice" alle ospitate a Studio Uno, c'è di mezzo un mondo. Nessuno se ne rende conto ma è un modo di comunicare diverso.

Gianfranco Ponte

 
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Totò Cascio :" Mi riempio la bocca quando dico che mi chiamo Totò"

Post n°308 pubblicato il 05 Aprile 2016 da tommy812007

Totò Cascio attore e personaggio televisivo italiano intervistato in esclusiva da Gianfranco Ponte.

totò cascio

foto wikimedia.org

1) Undici film hanno fatto di Totò Cascio una star internazionale. Il segreto del tuo successo?

Ti do' un anteprima. Partirò il 26 aprile per Hollywood. Dopo ventisette anni verrà riproposto " Nuovo Cinema Paradiso" ad un festival importantissimo all'ultima serata di gala. Degli undici film sono legatissimo proprio a questo. Mi piace quando la gente mi incontra e mi dice che sono rimasto un ragazzo umile. Mi piace chiaccherare con tutti.

2) Totò sin da piccolo sognava di fare l'attore. La determinazione lo portò ad essere il grande artista che noi tutti consciamo. Oltre al nome cosa pensi ti possa accomunare al principe?

Sempre con "indice e pollice" la spontaneità. Lui improvvisava molto secondo e si vede. 

nuovo cinema paradiso

foto ravellomagazine.com

3) Cosa ti piace del principe Antonio de Curtis?

La lettere è bellissima. E' un'opera d'arte. Per i ragazzi che vogliono fare cinema, recitare, fare i registi etc... una grande lezione è questa scena.

lettera

foto trovalavoro.jobgratis.com

4) Il film che ti piace di piu'?

"Totò Peppino e la malafemmina"

5) Usi nel quotidiano frasi di Totò?

"Lei non sa chi sono io?" per scherzare con gli amici.

6) Hai un sogno nel cassetto?

Tanti. Essendo un giovane di sani principi sogno di crearmi una famiglia sposarmi e avere tanti bambini. Anche se non ho continuato a fare l'attore, mi conoscono , vorrei continuare ad essere riconosciuto e fare qualcosa per il sociale.

7) Il ricordo piu' bello che conservi dei tuoi film?

Aver lavorato, nella mia piccola esperienza, con dei grandissimi. Da Celentano, Mastroianni, Noiret, Massimo Ranieri. Orgoglioso di aver lavorato con questi grandi che mi hanno regalato molto.

cascio

foto palermo.repubblica.it

8) Come descriveresti Totò?

Il principe del cinema. Mi riempio la bocca quando dico che mi chiamo Totò e sono orgoglioso di chiamarmi Totò per rispetto del principe De Curtis. Quando mi chiamano Totò per me è un immenso piacere ed onore. Per me è il numero uno. Il primo attore italiano.

Gianfranco Ponte

 
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Gianni Fantoni: "Totò rappresenta le piu' belle risate"

Post n°307 pubblicato il 21 Marzo 2016 da tommy812007

Gianni Fantoni scrittore, attore, comico, conduttore e autore di programmi radiofonici e televisivi italiano, intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte

 

1) Cabarettista, imitatore, autore. Chi è Gianni Fantoni?

Tutte queste tre cose più un'altra cosa. Tipo programmatore di software. Sta per uscire un up per gli iphone che ho fatto io personalmente. Prima di fare il comico ero un programmatore. E' un progetto strano e nuovo.Non è una serie di sketch, non è un gioco sarà tipo tv streaming.

g. Fantoni

foto www.estense.com

2) Una volta lessi chi sa imitare la voce di Totò sa imitare un pò tutti. Qual'è il tuo segreto?

Non c'è un segreto. Io la voce di Totò non la faccio perchè sento che la mia voce non arriverebbe ad essere vicino alla sua. Ogni imitatore ha una gamma precisa. Puoi avere una o due voci identiche all'originale con le altre ci vai molto vicino. Quelli che dicono so fare cento voci non è vero.  Io quando ero più ho fatto l'imitatore vocale andai "A stasera mi butto" nel 1990 dove mi obbligarono a fare solo Villaggio. L'imitazione nasce nel prendere tre cose di quella persona e di farne un personaggio piu' realistico del reale.

3) Con la sua grande mimica ha fatto in modo di riproporre anche le espressioni di un ortaggio. Com'è nata? 

E' nata per caso ad una cena fra amici. Arrivarono due ragazze per ultime e si mangiano un'insalata caprese. Allora iniziai a dire << ma guarda stai mangiando quel poodoro triste. Guarda che faccia che ha...Non è uguale a quell'altro, lui si vede che è fresco>> ed ho fatto le facce dei pomodori. Da lì è nata.

fantoni

foto www.sbngs.it

4) Cosa rappresenta per te Totò?

Una cosa talmente grande che non si puo' neanche raccontare a parole. Rappresenta le piu' belle risate. Non faceva della satira politica e neanche della satira sociale. Faceva dei nonsense, era una comicità semplice ma diffcilissima da fare avendo così una comicità immortale. Lo vedi accanto a Peppino, a Nino Taranto ma anche da solo, tu riderai per sempre. E' un patrimonio inestimabile che fortunamente non mancherà mai. Noi che siamo nati negli anni 60 abbiamo visto la tv degli anni 80, era quella di Berlusconi, nuova fine anni 80, dovendo riempire i palinsesti li ha riempiti con i film di Totò, di Sordi che adesso sono visti molto meno. Per cui abbiamo avuto un' eredità senza volerlo, enorme. Ho avuto la fortuna di conoscere la figlia, Liliana, e toccare anche la bombetta e per uno che fa questo mestiere è il massimo.

5) Ripete le battute del principe? Se è si quale'

"Biglietti da visita falsi ne fate, si?" Gli autori gli hanno dato una grande mano. Da Age Scarpelli, Scola...Ha avuto grandi autori. Purtroppo molti non sanno che dietro ci sono grandi autori.

6) Il film che non smetterebbe mai di vedere?

"La banda degli onesti" 

la banda degli _nesti

foto antoniodecurtis.org

7) Partecipò a "Fantozzi 2000 - la clonazione" come si sentì a lavorare accanto ad uno dei suoi miti?

Ero abbastanza emozionato, ma già lo conoscevo da prima. Più avanti con Paolo Villaggio ci sarà una sorpresa...

Gianfranco Ponte

 
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Maurizio Casagrande ." Di Totò mi diverte moltissimo la cattiveria"

Post n°306 pubblicato il 02 Marzo 2016 da tommy812007

Maurizio Casagrande attore e regista italiano intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte

 

1) Buona parte degli artisti ebbero la fortuna di iniziare la loro carriera sostituendo qualcuno, in parte questo capitò anche a Totò. Come nasce Maurizio Casagrande?

Io ho iniziato in maniera meno casuale. Ho iniziato come musicista no come attore. Facevo il batterista. Poi ho chiuso come musicista. I primi anni eroun musicista che ogni tanto recitava poi diventai un attore che ogni tanto suonava. Per diventare ad essere quello che sono oggi.

salemme casagrande buccirosso

foto lospettacolo.it

2) Con Vincenzo Salemme avete instaurato un bel sodalizio. Ricordate molto Totò e Peppino. Che ci dice a riguardo?

Lo dicono in molti. Sul meccanismo sicuramente si. Sulla qualità ovviamente parliamo di due mostri sacri. Il meccanismo è quello. Comico e spalla. Però con una spalla molto comica. C'è un comico che propone la comicità ma c'è una spalla che non fa la spalla. Un po'il meccanismo che c'era fra Totè e Peppino. Non ti era piu' chiaro chi dei due facesse ridere anche se difatto il mattatore vero era Totò. Per certi versi ,come attore allo stato puro ,Peppino,come attore no come comico, è superiore a Totò.

Maurizio Casagrande

foto ravellomagazine.com

3) Lei ricorda molto Peppino de Filippo...

Perchè Peppino faceva molto sul serio. Era un comico che faceva molto sul serio. Avendo io questa matrice seriosa, prettamente vera, seria appunto e' ovvio che riecheggi Peppino.

4) Teatro, cinema e tv. Cosa preferisce e perchè?

Niente non preferisco niente. Faccio tutte e tre le cose con gran piacere. In questo momento storico quello che mi piace meno è la tv. C'è meno ricerca della qualità non che nel teatro e nel cinema sia tutto rose e fiori però due chiacchere sul discorso qualitativo riesci a farle. La tv mi sembra a volte banalotta.

totò e peppino

foto temi.repubblica.it

 

5) Cosa pensa di aver rubato a Totò?

Io penso che a Totò chiunque ha rubato. Tutti quelli che fanno qualcosa che ha a che fare con la comicità sicuramente hanno rubato da Totò. Semplicemente perchè lui ha fatto un pò tutto. Ha fatto il demenziale, ha fatto l'assurdo, ha fatto la farsa, ha creato tormentoni. Tutto questo, che sono i codici della comicità moderna in qualche modo sono passati dalle " fauci " di Totò. Le ha mangiate, digirite e fatte sue. Di Totò mi diverte moltissimo la cattiveria. Che io cerco di mettere sempre nei miei personaggi pur facendo sempre la parte del buono. Ma mi diverte il buono che ha una punta di cattiveria. Forse è questa che mi fa somigliare a Peppino. Cattiveria non supportata da una stazza fisica ma da una capacità aggressiva tale da poterla tradurre. Diventa una cattiveria fine a se stessa che diventa tenera e divertente.

6) Il film del principe che rivede spesso?

Spezzoni ne vedo tanti. Il film che rappresenta per me una cosa particolare è " Totò sceicco" . Questo film l'ho visto al cinema da bambino. Il film è del 1950. L'ho visto ad Ischia al "Pidocchietto" , un piccolo cinema, già il nome la diceva lunga, l' ho visto con mia madre questo film. Mi innamorai perdutamente di Antinea (ndr. nel film era interpreata da Tamara Lees) e l'episodio divertente è che all'età di circa diciotto anni porto a casa una fidanzatina che le somigliava. Mia madre mi disse << hai messo dieci anni ma l'hai trovata>> Era una ragazzina non aveva tutta quella avvenenza di donna piu' matura. L'attrice era molto graziosa e carina.Il film l'ho nel cuore oltre che per questo anche perchè c'è un Totò ad altissimi livelli.

7) Da napoletano pensa che la sua città abbia dedicato i giusti riconoscimenti al principe Antonio de Curtis?

I napoletani lo ricordano Totò. La città in se' non ricorda nemmeno il suo splendore. Figurati se si ricorda dei suoi figli. 

8) Ci sono battute del principe che ripete nel quotidiano?

No. In particolare no. Non mi piacciono i tormentoni. Per mia natura non mi piace ripetere le cose. Sto molto attento a rinnovarmi. Cerco di non prendere degli intercalari. Se li uso in teatro o in qualche film faccio in modo che scompaia subito. Mio zio, fratello di mia madre con cui sono cresciuto, usa la frase classica che è << ma mi faccia il piacere!>> e questo se lo meritano il 70% delle persone che incontro.

casagrande scarone

foto coomingsoon.it

9) Fra le sue opere cinematografiche e teatrali a quale è piu' legato?

Al mio film. Io ne ho fatti due da regista. Sono legato al mio ultimo film " Babbo Natale non viene da Nord". Ma sono legatissimo al mio primo film che si chiama " Una donna per la vita" un film abbastanza sfortunato alla sua uscita non molto notato, sono sicuro che sarà un film che col tempo verrà scoperto. Meno divertente che cercava altro. Diciamo che ci sono particolarmente affezionato.

10) Cos'è per lei Totò?

Totò è una maschera vera. Rappresenta un qualcosa di unico e irripetibile. Come tutti i grandi della storia. Unico e personale. Apparteneva ad un varieta' ad un teatro ad un modo di fare fatto in maniera unica un po come  la "Nutella". Cioccolata spalmabile c'è ne di tutti i tipi la Nutella è Nutella. Anche quelli che la denigrano, e c'è ne sono tanti, però sanno chi è. Totò ha lasciato molto, una maschera, un'idea di Napoli, colta, una Napoli non volgare. Aveva una nobiltà enorme. Faceva ridere e non è stato mai ridicolo.

 

Gianfranco Ponte 

 
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Oreste Castagna : "Totò era la comicità che vuol dire anche tritezza"

Post n°305 pubblicato il 24 Febbraio 2016 da tommy812007

Oreste Castagna è un attore, doppiatore e regista italiano intrvistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte

 

Oreste castagna

Foto bergamo.corriere.it

1) Poliedrico artista. E' passato dal cabaret alla Tv per ragazzi, voce del famoso pupazzo Dodò dell'Albero Azzurro. Tutt'ora dirige e insegna comunicazione e teatro. Cosa sente di aver rubato a Totò?

Sicuramente il tema dell'improvvisazione. Una volta il cabaret, parlo del 1980, era un cabaret preso molto dalla rivista e dal varietà. Drive In era la sana trasposizione televisiva del varietà. Varietà vuol dire Totò, vuol dire Macario, questi grandi attori. Io uso molta improvvisazione.

2) E' stato negli anni 80 autore, inisieme a Pietro Ghislandi, con cui fonda il gruppo " Quelli del Bunker", di Zuzzurro e Gaspare. Un ricordo di Andrea Brambilla e del duo?

Andrea e Nicola due grandi autori di cabaret e del teatro comico e due grandi attori anche loro si affidavano moltissimo all'improvvisazione intelligente come faceva Totò. Loro erano due grandissimi autori hanno costruito Teocoli, Boldi, hanno costruito i grandi programmi di comicità dando un segno grosso alla comicità. Andrea Brambilla era un po' la mente del gruppo. Era un pensatore un intellettuale della comicità. Serio e puntuale nel lavoro nelle prove. Era chiamato l'intellettuale del cabaret. Era attento ai tempi di improvvisazione alle macchine comiche cui Totò era principe.

 

Gipo e Dodo'

foto radiodiaconia.it

3) I bambini sono un pubblico molto sincero. Per il principe Antonio de Curtis erano da proteggere da tutto, anche dai baci perchè vettori di batteri, dato che lui li baciava sulla fronte. Cosa le hanno insegnato?

Io dico sempre che la mia fortuna e' di aver fatto televisione e teatro per bambini. Esiste in Italia e' sono sconosciuti, il teatro ragazzi. E' un bacino dove migliaia di ragazzi, parlo di 400000, 500000 bambini vanno a teatro. Ci sono in tutta Italia. Sono grandi bacini di ricerca per noi attori. L'infanzia per noi attori da la possilbilità di ricercare nuove modalità espressive.  Contaminazione, Arte, teatro, visual teatro li ritrovi. Un altro fattore divertente è che il bambino ride meccanicamente alle gag. Il nostro modo e piu' del corpo e non verbale. I bambini mi hanno insegnato e' avere l'attenzione per il mondo. Se osservi il mondo attentamente scopri l'arte e la riporti sul palcoscenico.

4) Il film di Totò a cui è piu' è affezionato?

Uccellacci e uccellini.  Li si vede un grandissimo Totò. Maturo, comico, nel senso piu' drammatico del termine diretto maetralmente da Pasolini.

uccellacci

foto truciolisavonesi.it

 

5) Una frase se c'è del principe che ripete spesso?

Io ricordo a' livella. Mio padre era napoletano. Quando c'era Totò si sbellicava dalle risate. Mi faceva rivedere sempre la scena di totò e Peppino a Milano. Che ricordava gli arrivi dei migranti. Tutte queste famiglie. Anche mio padre sbarco' a Milano. 

 

Gipo rai yoyo

foto rai.tv

6) Cos'è per il principe Antonio de Curtis?

Totò rappresenta per il mondo una maschera. Da una parte abbiamo Arlecchino dall'altra Totò. Questo comico di grandissimo. Credo molto piu' importante di Sanlio e Ollio. Ai livelli di Chaplin. Rappresenta cultura. Rappresenta l'Italia. Che ancora adesso è riconoscibile, attualissimo. Era profondamante umano. Lui era la comicità che vuol dire anche tritezza. Per questo mi piace Uccellacci e uccellini. C'è poesia pura.

 

Gianfranco Ponte

 

 

 
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Martufello: "A Totò ci penso sempre"

Post n°304 pubblicato il 21 Dicembre 2015 da tommy812007

Martufello, nome d'arte di Fabrizio Maturani, è un attore, comico e cabarettista italiano, intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte.

 

martufello

Foto ilgiornale.it

1) Le barzellette hanno segnato la sua carriera artistica facendola amare al grande pubblico. A chi si è ispirato?

Le barzellette sul fatto mio è un fatto strano. Le barzellette sono venute dopo 35 anni che faccio questo mestiere. Fu una volta per puro caso che in una trasmissione televisiva che Pingitore mi disse te la senti di raccontare una storiellina a puntata e la inseriamo? Io dissi si ci provo, non le ho mai raccontate ma ci provo. Ed è andata bene. Mi piace raccontarle perchè penso che la barzelletta è uno spettacolo teatrale in 30- 40- 60 secondi.

2) Quando nasce artisticamente Martufello?

L'anno scorso ho festeggiato i 40 anni di carriera che ho festeggiato al mio paese allo stadio. Sono venuti tanti colleghi, da Baudo, Magalli, Pingitore la Marini tutti i miei colleghi del Bagaglino.

Fabrizio martufello

foto blitzquotidiano.it

3) Il principe Aantonio de Curtis paradossalmete non sapev raccontare le barzellette, diceva che se avesse provato a raccontarne ne sarebbe venuta fuori una cosa pietosa. Diceva anche la comicità è come lo spartito musicale, le pause e i tempi delle battute devono cadere esattamente in un preciso momento...

E' verissimo. la comicità sta tutta nei tempi. I tempi comici, si riferiscono comici anche i battutisti, ma quella non è comicità. la comicità è tutt'altra cosa. Va fatta in teatro, come la faccio io. I tempi comici la sono. Il tempo comico è quando stai col pubblico ed interargisci con gli altri. Da solo è facile avere i tempi comici ma i veri tempi tempi comici e quando stai in scena con l'altra persona. Le entrate al momento giusto, etc...Non è facile la comicità. Il cabarettismo hai trenta , quaranta battute e le dici. Ma la comicità è un fatto teatrale. Li nasce la grande comicità.Il comico deve essere convinto e non deve farsi trascinare dalla freddezza del pubblico. 

4) Qual'è il film di Totò che più le piace?

L'altra volta guardavo Totò e Cleopatra. Ma Totò le Mokò. Lui ha preceduto tutto. Per questo i film di Totò li rivedi sempre. Oggi la comicità è sempre attuale.

avanti un altro

5) L'esperienza piu' significativa della sua vita?

Il bagaglino e l'incontro con Castellacci e Pingitore.

6) Ogni tanto pensa a Totò?

Ci penso sempre. Lo vedo sempre. Ho tantissimi film.

Gianfranco Ponte

 

 
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Dario Veca :" Totò è La spontaneità nella recitazione. La realtà tutt'uno con la finzione"

Post n°303 pubblicato il 19 Novembre 2015 da tommy812007

Dario Tindaro Veca conosciuto al pubblico come Dario Veca è un attore di fiction, cinema e teatro intervistato in esclusiva da Gianfranco Ponte

Dario veca e Violante placido

foto di partinicolive.it

1) Grande successo della serie "Questo è il mio paese". Ricordi nel tuo modo di recitare le maschere del teatro della commedia dell'arte. Ti riconosci in qualcuna di loro?

A volte mi rivedo in Paolo stoppa

toto' e paolo stoppa

2) Da attore reputi il principe Antonio de Curtis modello da seguire e a cosa ti rifai della sua arte?

Grande modello da seguire. La sua spontaneità e inventiva.

3) Totò diceva che lui è nato comico paraganando questo dono ad una " malformazione". Quando nasce Dario Veca attore?

Da piccolo nelle recite scolastiche a volte mi facevano fare due personaggi.

dario veca insieme

4)Il film del principe Antonio de Curtis che guardi senza mai stancarti?

Non mi stanco mai di vedere Toto'

5) C'è una frase di Totò che usi nel quotidiano?

Classico.... E io pagoooo!!! La lettera che fa scrivere a Peppino e' una meraviglia della recitazione.

6) L'umiltà era alla base della vita del principe. Si può dire caposaldo di tutta la sua esistenza. Pensi che la grandezza in un artista stia nell'essere o nell'apparire?

Nell'essere. Io ho ricevuto tre premi come "attore umile". I miei piedi sono e resteranno per terra. Il successo passa. Sono ben altri i valori della vita.

Veca dario

foto qlnews.it

7) Fra gli attori di oggi rivedi un nuovo Totò?

No

8) Cos'è per te Totò?

La spontaneità nella recitazione. La realtà tutt'uno con la finzione.

totò e peppino


Gianfranco Ponte

 
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Sergio Martino: " Totò mi sarebbe piaciuto dirigerlo"

Post n°302 pubblicato il 15 Novembre 2015 da tommy812007

Sergio Martino  è un regista cinematografico italiano. Nipote del regista Gennaro Righelli, fratello del produttore Luciano Martino, è uno dei più grandi registi italiani del cosiddetto cinema del genere intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte

 

Sergio martino

Sergio Martino

1) Puo' vantare di essere stato il promotore della grande Edwige fenech i suoi film sono stati e sono sempre accolti bene dal pubblico. Se cè qualcuno, a chi si ispira per le sue opere?

Ho spaziato in tanti generi, per cui non è che ho un ispirazione. Il mestiere di regista specie nella mia posizione di regista commerciale sta anche nella scelta della Fenech. Ho avuto anche la possibiltà di fare delle cose che mi appartenevano. Ho fatto anche i film "Cugini carnali" fatto con Ponti e c'erano i miei ricordi adolescienziali. La rappresentai in Puglia, che poi non era la mia regione di origine ma che conoscevo abbastanza. La scelta della Fenech, ai tempi c'erano film come " Malizia" con la Antonelli, la Fenech era una risposta del successo dell'Antonelli. I miei film sono stati valutati diversamente anche da quello che in realtà erano. I titoli facevano credere di essere dei film ammiccanti ma i pcontenuti erano poi meno di altri film che lei aveva girato. Il mio film "Giovannona coscia lunga disonorata con onore" viene considerato come prototipo di volgarita' chi la criticato l'avrà fatto senza neanche vederlo.  Nel film non c'era nessuna volgarità. Anticipai "Pretty Woman". La Fenech fu bravissima e fu il suo primo film comico a differenza di altri miei che feci che furono film gialli.Manifestò una comicità che poi portò negli altri miei film. Con mio fratello ( Luciano) fece poi tanti altri film che divennero anch'essi cult.

Giovannona coscia lunga

 

Foto di aforismi.meglio.it

2) A quale dei suoi film è piu' legato e perchè?

Dipende dal genere. Fra i film gialli che amo sicuramente " Cugini carnali" oltre che a sentirlo mio rivedendolo a distanza di anni rivivo i momenti suspence. I miei film venivano tacciati di volgarità e non ne avevano. La censura tagliò molte scene. Le nuove generazioni invece le hanno visto con la loro lunghezza originale. Oggi i film che girano sono pieni di volgarita'. Con l'avvento della televisione privata e con Drive In si riportò in tv quello che facevo al cinema, con gli attori. In rai si trasmettavano film piu' culturali da Antonioni a Fellini etc...

3) Lei è stato regista di parecchi film con Lino Banfi da " L'allenatore nel pallone", "Cornetti alla crema" etc... Banfi è molto legato al principe Antonio de Curtis, lei sul principe cosa puo' raccontarci? Lo connobbe?

A livello professionale non posso dire niente perchè non ebbi la fotuna di lavorarci, ricordi infantili tanti. Dove abitavo, parliamo subito il dopoguerra, c'era una famiglia benestante nella loro casa si facevano grandi feste scintillanti, lussuose ed era sempre frequentata da personaggi del cinema tra cui Silvana Pampanini e ricordo spesso Totò. Sempre elegantissimo con la sigaretta in bocca accompagnato con la limosinne con un'atteggiamento pricipesco. Parliamo del 1947/48 anni di suo grande successo. Sempre elegantissimo. Quando iniziai a fare il lettore della Titanus davo un parere potenziale che dava l'opportunità di poter fare il film. Andavo alla Titanus a prendere il mio compenso, mollai l'università, ad un certo punto li vicino sentii << arriva il principe>> e sentii dalle scale Totò che fischiettava. Portato dal suo autista domandava, salendo le scale , in modo ammiccante, domandava ,ad una donna che gli andava incontro, << senta signorina come se la sente oggi? Se la sente fresca?>> e la signorina << principe cosa dice?>> era un modo scherzoso e carino di salutare.La sua cadillac la ricordo benissimo.

Spaghetti a mezzanotte

 

4) Da regista pensa che coloro che hanno diretto Totò avrebbero potuto rendergli di piu'?

Si faceva tutto in presa diretta, perchè lui aveva bisogno della presa diretta. La scena della lettera, dove Peppino e' incredibile. Ci sono diverse interruzioni, la sorella, il cambio di immagine. Si girava solo ad una inquadrutura. Non è come quando iniziai io che si modificava col doppiaggio. Ad esempio Banfi diceva delle cose totalmente opposte che poi venivano modificate in doppiaggio. La sua mimica e la sua capacità di recitazione permettavano il poterlo modificare in doppiaggio.

l'allenatore nel pallone

l'allenatore nel pallone2

5) Il film del principe che piu' le piace?

Dal punto di vista artistico "Uccellacci e uccellini". Tutti gli altri sono farse che ha creato Totò. La sequenza della scena con Castellani del wagon lit fa sempre ridere, la lettera sono gioielli. Il comico ha bisogno di un ottima spalla che debba saper cogliere l'attimo buono per dire la battuta. So che era una persona splendida anche a livello umano. Alcuni anni fa, con mio fratello avrei dovuto fare una serie televisiva sul libro " Malafemmena" scritto da Liliana de Curtis. Non fui molto convinto di farlo per il comportamento che aveva con la moglie. Fuoriusciva un Totò despota, cui non aveva una grande considerazione della moglie. Ma era un periodo generazionale diverso.

Totò anni 60

6) Cos'è per lei Totò e quale genere di film gli avrebbe fatto girare?

Dirigerlo non c'era bisogno. Si premeva il bottone e Totò andava da se. Mi sarebbe piaciuto dirigerlo. Tonino Guerra ha collaborato con me. Scriveva delle immagini belle.Una mia zia lavorò molto con Totò. Era una Tina Pica del momento. Gli piaceva molto parlare di Totò.

Gianfranco Ponte

 
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Ostuni premia il principe Antonio de Curtis in arte Totò

Post n°301 pubblicato il 28 Agosto 2015 da tommy812007

La città di Ostuni il 30 agosto festeggerà Antonio de Curtis con un premio speciale. "Ostuni fuori dal tempo "  da un idea di Depsa (Salvatore De Pasquale) ritirerà il premio Liliana de Curtis. 

Gianfranco Ponte per l'occasione ha intervistato il direttore artistico dell'evento Depsa e la nipote del principe Antonio de Curtis Elena Anticoli Decurtis che accompagnerà la madre Liliana per ritirare il premio. 

1) Cosa ti appasiona e ti avvicina ad Ostuni?

Mi sono innamorato di Ostuni per il concetto di eternità. Di questi alberi unici al mondo il centro storico che è unico. Mi sono innamorato dell'unicita.

2) Come mai hai pensato di premiare Antonio de Curtis?

È una città che ha superato i confini del tempo, Ostuni fra dieci anni non sarà diversa. Attorno ad Ostuni ci sono degli alberi magnifici. Gli ulivi più belli del mondo. A casa mia ne ho uno che avrà 500 o 600 anni che mi guarda e mi dice << voi continuate a cambiare proprietari ma io qua resto. Il capo di casa sono io>>

Questo concetto di unicita' mi ha portato a pensare ad un evento che premia, festeggia e omaggia personaggi che fatto cose fuori dal tempo. Iniziamo la con Totò.  In futuro avremo anche personaggi attuali, viventi.

Elena de Curtis nipote di Totò mi parla delle sue emozioni per io ritiro del premio, accompagnerà Liliana de Curtis.

1) La città di Ostuni sta assegnando ad Antonio de Curtis un premio prestigioso. Le vostre emozioni e cosa provate ogni qualvolta vi assegnano un premio in memoria di Totò. 

È sempre una grandissima emozione perché significa che quello che Totò ha creato da quando ha iniziato a fare l'attore viene continuamente ripagata la sua bravura e la sua unicità. La cosa che dispiace che sia successo tutto da quando lui è morto. Tutto questo successo che ancora riscuote a quasi 50 anni dalla morte è incredibile. 

2) Tu da nipote come lo vivi questo mito?

Lo vivo con grande onore perché è un grande onore essere la nipote di Antonio de Curtis. A volte mi imbarazza perché penso sarò mai all'altezza di reggere tutto questo che lui ha creato?

Gianfranco Ponte 

 

 
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Edoardo Romano :" Totò è stato sempre il mio punto di riferimento"

Post n°300 pubblicato il 28 Luglio 2015 da tommy812007

Edoardo Romano comico, attore italiano, membro del trio comico Trètrè, intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte

Edoardo Romano

foto tavolainscena.com

1) Come nasce Edoardo Romano attore?

Nasce in piena guerra. Vivendo e nascendo nei quartieri spagnoli a Napoli ho assimilato tutte quelle caratteristiche che un attore dovrebbe avere naturalmente. La mia passione è il teatro, non per lo spettacolo comico ma per il teatro in generale. Poi si sceglie il percorso come quello della comicità, dell'arte drammatica o per la prosa. Coltivavo questa mia passione anche nel lavoro che facevo, ero un vicedirettore alla vendita di una multinazionale, guidavo 250 uomini. La sede era Milano. Facevo il pendolare. E questa passione divento' quasi parallela alla mia attività. Creammo "I nottambuli". Il primo provino in Rai lo facemmo con Romolo Siena,per un programma su Rai2 con Renzo Montagnani. Eravamo convinti che avremmo firmanto il contratto pero' ci dissero che non avevano intenzione di prendere nuovi volti. Io già chiesi le dimissioni all'azienda. Da li mi dovetti rimboccare le maniche e riiniziai a fare il rappresentante. Continuammo assieme a Gino Cogliandro e Mirko Setaro , io ero quello che tenevo le fila, facevo tutta quella serie di telefonate fra cui il grande Giancarlo Nicotra che ci fece girare una puntata zero di "Drive In" su Italia1 e fummo presi da Berlusconi in persona per il modo di comicità che facevamo. La nostra era una comicità di taglio teatrale. Avevamo le idee chiare vista la conformazione del gruppo essendo diversi l' uno dell'altro ma ci fondavamo bene quando recitavamo.

2) Da napoletano non puo' che ritenersi figlio di Totò, cosa le ha insegnato artisticamente?

Totò ha lasciato una scuola teatrale fatta di quotidianità. E rappresentare la quotidianità è sempre appartenuta a Totò. Sono amico di Liliana de Curtis sono iscritto al club dei "figli di Totò" e quindi Totò è stato sempre un nostro punto di riferimento. Faceva ridere sul quotidiano parodiando. Quando tu entri nelle case della gente,televisamente parlando, e rappresenti delle cose nelle quali il pubblico si riconosce fai bingo. Chiaramnete le cose venivano esasperate. Comicità di situazione e non di battuta come fanno oggi. A noi mai appartenuta. Fare ridere senza fare parolacce. La nostra scuola e' Totò. Poi continuai solo riportando quegli insegnamenti. E nello spettacolo che sto portando in giro a fine spettacolo interpreto A' Livella. Con una situazione scenica particolare ben curata di luci e musica. 

Romano

foto infocilento.it

3) Ha mai conosciuto il principe Antonio de Curtis e che emozione ha provato nel trovarsi davanti a lui?

L'emozione di ieri non è quella di oggi. Ai tempi avevo circa 18 anni e lo vidi a Napoli all'Arena Flegrea un tetaro all'aperto uno dei piu' grossi. Era una manifestazione dove vi erano Totò , Mario Castellani, i De Filippo. Lo vidi quando uscì sul palco e ci furono venti minuti di applausi e lui non riuscì a parlare. Muoveva un braccio stava per dire buonasera e tutti ad applaudire dato che lui ad un certo punto disse << sentite mo me ne vado non riesco a parlare >> .  Ero ancora ragazzo e vivevo un'emozione legata a quel tempo. Ebbi l'occasione di andare dietro le quinte di raggiungere questi personaggi dove c'erano questi personaggi. Mi feci spazio furbescamnete facendomi largo c'era un cordone di protezione incredibile. Arrivai davanti a lui e dissi << mi fa un autografo?>> e mi diede una fotografia con l'auotgrafo che conservo gelosamente.

4)Lei ha interpretato un pò tutti i tipi, dalla donna al gay, l'osservazione era alla base della comicità del principe, è d'accordo?

Ma si interpreto i personaggi perchè  ho imparato a fare l'attore, non andando a scuola di recitazione, ora direi di si, perchè ho un accademia d'arte drammatica, la scuola che mi ha insegnato piu' di tutto è stata la strada. Abitavo sui quartieri spagnoli in un monolocale che aveva un balconcino. E da questo balconcino affacciava su una piazza dove c'erano in piazza, dalla prostitua al gay al falegname  etc... Me li osservavo e imparando la tecnica attoriale mi calavo in quel personaggio sentendomi quel personaggio. Come mi capita quando giro i film di Pupi Avati. La donna e il gay li ho vissuti perchè li vedevo dalla mattina alla sera in quei quartieri. Per il prete devo pensare come il prete e conoscere tutto il personaggio. Fino a credere di essere quel personaggio. 

Edoardo

foto lavocedelmarinaio.com

5) Il film del principe che rivede spesso?

"Miseria e nobiltà" e "Totò Peppino e la malafemmina" dove la macchinetta della comicità, dove sembra che Peppino sia spalla di Totò ma non lo è,  sono tutte e due protagonisti e spalla e viceversa. Li si vede la grande bravura di Totò che era in grado di uscire dal copione. Totò è partito e Peppino lo seguì. Come lo sketch del vagone letto con Totò. Durava una decina minuti diventando 45 minuti. In teatro sopratutto nel teatro comico si usa.

trètrè

6) Per Totò chi diceva di essere un comico moderno non faceva ridere. Lei pensa che i canoni della comicità siano rimasti uguali o siano cambiati?

I canoni della comicità sono cambiati perchè i new entry non applicano qui meccanismi, quelle tecniche, quelle regole che sono universali e che non sono mai cambiati da quando è nata la comicità. La comicità non nasce perchè decidi di fare il comico. Prima devi essere un attore, poi se hai queste caratteristiche che ti portano ad ironizzare e non necessariamente dal fare il battutaro. La comicità nasce dal dramma e viene fuori prendendo a prestito dal drammatico. Il vero comico è quello che fa l'attore. Che riesce a fare il comico ed il drammatico.

Gianfranco Ponte

 
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Anna Campori ." Totò era gentile e molto signore"

Post n°299 pubblicato il 06 Luglio 2015 da tommy812007

Anna Campori, moglie di Pietro de Vico, attrice italiana di teatro, cinema e televisione intervistata in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte.

 

Anna Campori e Totò

Foto antoniodecurtis.com

1)Inizia giovanissima negli anni venti come cantante d'operetta con suo papa'. Nel 1940 l'incontro con la persona che poi diventerà suo marito. Ci racconta come nsce Anna Campori e l'incontro con Pietro de Vico?

Si sono figlia d'arte, si puo' dire che sono nata in teatro. Con Pietro ci siamo incontrati prima del 1940, in teatro ci siamo piaciuti e non ci siamo lasciati piu'.

de vico campori

foto libera-mente.net

2) Quasi sempre nei film di Totò lei impersonò la moglie del principe il tutto come avveniva?

Totò ci faceva chiamare dalla produzione e diceva << Chiamatemi la Campori >> e quando aveva bisogno di un cacaglio diceva << Chiamatemi de Vico >>. Questo succedeva anche con Aroldo Tieri e Carlo Campanini. Totò voleva lavorare con queste persone di teatro. Se lo capivano lui era piu' tranquillo.

 

de vico totò

foto antoniodecurti.com

3) Com'era Totò sul set?

Gentile e molto signore.

de curtis campori

foto antoniodecurtis.com

Gianfranco Ponte

 

 
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Don Backy :" Totò e' il simbolo della comicità che rappresenta il popolo in tutto e per tutto"

Post n°298 pubblicato il 30 Giugno 2015 da tommy812007

Don Backy , nome d'arte di Aldo Caponi, cantautore, attore e pittore italiano intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte.

1) Grandissima carriera costellata da immnse soddisfazioni. Come e quando nasce Don Backy?

Don Backy nasce dopo la passione giovanile. Arrivato al Clan nacque questo personaggio. Scrissi una canzone e la mandai ad Adriano Celentano a livello personale a lui piacque e fui assunto al Clan.

 

Don Backy e celentano

2) Nel 1963 incide "La carita'" che fa parte del disco "Amico". Fu chiamato a partecipare al film "Il monco di Monza" assieme ad Adriano Celentano dove cantate appunto la canzone "La Carità". Cosa ricorda di questa esperienza?

La partecipazione al film fu al quanto causale. Noi eravamo a Roma con i ragazzi del Clan, stavamo incidendo la colonna sonora del film "Uno strano tipo" il film di L. Fulci, quando verso mezzanotte alla RCA decidemmoo di andare al bar con Adriano dove incontrammo Sergio Corbucci che stava anche lui lavorando sulla colonna sonora del film "Il monaco di Monza" e che Totò stava girando. Ci fermammo a parlare con lui. Corbucci già conosceva Adriano, io ancora non ero molto conosciuto a livello nazionale. Avevo partecipato al cantagiro con la canzone " La storia di Frankie Ballan" ed Adriano si stava accingendo a fare un lancio importante che mi confermasse come cantautore. Corbucci fra un dire e l'altro disse ad Adriano, perchè non vieni a girare una scena del film che sto facendo con Totò. Ok disse Celentano, veniamo. E Corbucci subito << come veniamo e lui chi è? >> Mi presentò e Corbucci disse venite insieme che vi faccio fare la parte di due frati. Cantate una canzone ma deve essere una canzone adatta alla scena. Pensavo fra me e me quale sarebbe potuta essre la canzone che stava ensando Adriano.Quando andò via Corbucci, che ci aspettava l'indomani mattina alle 7 agli stabilimenti de Paolis, Adriano mi fa << dai scrivi una canzone, corri corri che domani mattina andiamo >> . E che gli scrivo...Ma mica posso scrivere una canzone in cinque minuti...E lui dai che prendi la chitarra e la scrivi. In un paio d'ore scissi la canzone "La Carita'" Scrissi la canzone conritmata. La feci sentire subito intorno alle due di notte, Detto Mariano l' arrangio' e l'indomani andammo. Mi ritrovai di fronte a Totò e mi sentivo come un soldatino davanti al generale. Fino a qualche mese fa andavo a vederlo al cinema e adesso giravo con lui una scena di un film. Fu emozionante, si informo' volle sapere cosa stavamo facendo di chi era la canzone e mi fece gli auguri. Schiattammo dalle risate perchè siamo stati sul set anche durante l'omelia con Macario( Brigitte Bardot, Sophia Loren...) C'era chi andava sotto i tavoli per ridere.

La carità

3)Scrisse nel 1963 una poesia per il principe...

Si nel 1963 scrissi una poesia e la musica, perchè mio figlio mi incitò a farla, e' del 2005. "Totò - Signori si nasce". Era talmente avanti la poesia che pensavo non potesse trovare il favore il pubblico...poi funzono'.

Un giorno il buon Dio disse
“per divertirmi un po'
in un momento magico
impasterò Totò”
Quindi si mise all'opera
poetizzando mischiò
un sacco di ingredienti
che adesso ti elencherò
Un poco di follia
di fantasia ribelle
tre quarti di magìa
e polvere di stelle
Di rivista un diluvio
di nobiliare un vezzo
un tocco di Vesuvio
e di ribalta un pezzo
Brodo di purpetielli
macchietta di Fifì
spaghetti e friarielli
la mossa di Mimì
Toledo, 'a tarantella
un basso dei quartieri
l'estro di Pulcinella
e mille e più colori
A un certo punto disse:
“Guarda che tratti strani
che bello se facesse
sorridere gli umani”
Piaceva sì al buon Dio
quel che stava nascendo
ma ancora qualche tocco
vi aggiunse in un crescendo
Gocce di Marechiaro
e resina del pino
'nu poco d'acqua 'e 'mmummera
note di un concertino
Cafè 'nta tazzulella
un vero putipù
l'arte do' pazzariello
e un po' di cielo blu
'O sole, 'o mare, 'a pizza
il senso di 'a livella
quel tanto di allegrezza
che fa la vita bella
“Da tutto questo insieme
Totò ne sortirà
un cuore che contiene
Miseria & Nobiltà”.

4) Qual'è il film del principe de Curtis che non smette mai di guardare?

A parte tutti. Attraverso Skipe con un amico che sta in Cina ci raccontiamo le batute. Fra questi anche "Il monaco di monza", inidipendenmete che ci sia anche io, "Tototruffa62". Fra i miei musicisti ho un cultore di Totò. Do il via e li stiamo a ore  raccontarci battute. Non passerà mai. Rispetto alla comicità di oggi che è piena di parolacce, Totò non ha mai detto una volgarità in vita sua a parte la scena de "I due colonelli" ma li ci stava. Non come oggi che si dicono di proposito. Totò era un signore e non era il tipo.  "Acchiappa a chist" sono frasi cult... Quando viaggiamo Totò è con noi.

donbacky

foto di agenziadispettacolo.com

5) A quale delle sue canzoni è piu' legato?

"La storia di Frankie Ballan" che mi permise di entrare nel "Clan" e "l'Amore" del 1955.

6) Totò diceva che le cantanti non cantano tutte, lei che mi dice?

La maggior parte dei cantanti oggi è mettere in mostra la loro potenza, l'estenzione. Il colore alle canzoni manca e Totò aveva ragione. Piu' gridi meno colore dai.  Oggi si vede che va così. Battisti non aveva un filo di voce eppure le sue canzoni come le cantava lui non le canta nessuno. Ogni autore quando canta le sue canzoni mette quell'in piu' che gli altri non hanno.

Don Backy

foto di tempoliberotoscana.it

7) Cosè per lei Totò?

E' il simbolo della comicità che rappresenta il popolo in tutto e per tutto. In "Miseria e nobiltà" cialtrone finchè si vuole ma poi capace di mostrare il lato piu' nobile della nostra natura.

Gianfranco Ponte

 
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Ennio Bispuri: "Totò era il teatro"

Post n°297 pubblicato il 15 Giugno 2015 da tommy812007

Ennio Bispuri professore di filosofia, scrittore, critico cinematografico e teatrale, intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte

1) Cosa le ha affascinato del principe Antonio de Curtis?

All'inizio ero attratto da Totò mi divertivo. Poi iniziai a chiedermi il perchè mi piaceva. Cominciai a scriverne la critica. Poi approfondii conoscendo la figlia, Franca Faldini, Isa Barzizza etc...

ennio bispuri

foto il segnalibro.com

2) Cosa la spinto a scrivere opere sul principe?

Dopo averlo studiato cominciai a metterlo a fuoco. Ho scritto quattro libri.

3) Pensa sia stato detto tutto su Totò?

No. C'è ancora da dire.  Come Caravaggio. Anche se penso che da dire ci sarebbe sul Totò tetarale. Abbiamo testimonianze di terze mani...Totò era il teatro.

totò in teatro

4) Il film di Totò che vede spesso?

Il mio preferito e' "Guardie e ladri" . Anche per Totò era il preferito. La grandezza di un attore è di farti vedere la tragedia nella comicità e la comicita' nella tragedia. Totò era completo. Rispetto ad altri studiosi che preferiscono il Totò marionetta, come l'amico Roberto anile, io preferisco il Totò realistico come quello di Steno e Monicelli. Hanno fatto di Totò non una marionetta ma un uomo in carne ed ossa. E poi il Totò lunare di Pasolini.

5) A quale delle sue opere e' piu legato?

Totò attore.

totò attore

foto giotto.ibs.it

6) Fra i tanti attori trovi un nuovo Totò?

No. Forse Massimo Trosi.

torisi

Foto il mattino.it

7) Cosa le piace del principe Antonio de Curtis e di Totò?

Del principe mi piace la sua eleganza, l'essere taciturno, la generosità indiscutibile. L'aspetto negativo la sua gelosia. La grandezza di Totò dietro la risata c'è sempre qualcosa di non espresso. Il dramma del vivere.

8) Un ricordo di Monicelli...

Ero amico di Mario. Lo invitai a Buenos Aires. Proiettammo il film "Totò e i re di Roma" in suo onore. Duemila persone. Alla fine del film la gente si alzò in piedi con un applauso oceanico. Fu molto bello ed emozionante.

toto' e monicelli

Gianfranco Ponte

 
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Tony Binarelli :" Totò meraviglioso e proteiforme"

Post n°296 pubblicato il 22 Maggio 2015 da tommy812007

Tony Binarelli illusionista ed esperto in cartomagia intervistato in esclusiva telefonica da Gianfranco Ponte.

1) La sua popolarità inizia con tre edizioni di "Domenica In" condotta da Corrado. Le sue emozioni e i suoi ricordi...

Tante e troppe...La partecipazione e' stata non causale ma scelta da Corrado. La rai organizzava degli spettacoli per gli italiani all'estero, lo fa tutt'ora. Era anche un momento che io cercavo di entrare in rai. Questo spettavolo era presentato da Corrado. C'era anche Mino Reitano, era soprattutto formato da cantanti. Andammo a Riegi (Germania) e Corrado prima di scrivere la scaletta mi fa << tu quanto tempo fai ? >>. Noi avevamo già parlato la sera prima sapevamo tutto. Risposi  << penso di fare venti, venticinque minuti... >> lui mi fa << no non fare tanto, cinque , otto minuti vanno bene poi cè Reitano canta un ora, noi poi andiamo >>. Io scioccamente levai dal mio tavolino gli attrezzi in piu'. Al momento del mio numero Corrado esce ci incrociamo e a mezza bocca mi fa << fai mezz'ora >> . A me venne prima un colpo e poi improvvissai. Mi sono seduto su una sedia del palco e raccontai una storia. Vedete quel signore che è il vostro idolo che è Corrado a Roma non vi dico come lo chiamiamo...Poi a cena mi avviciani e gli dissi << Corrado lei questo non me lo doveva fare, mi ha messo in dificoltà >> e lui candido mi rispose <<  no, ma l'ho fatto perchè volevo vedere come te la cavavi  >>. Questo a fine maggio inizi di giugno. A settembre mi chiama e mi fa << Binarelli io devo iniziare una trasmissione, io ho visto che tu te la cavi nei frangenti, inizio una trasmissione in diretta che dura 6 ore meno la parte di valenti che faceva 90° minuto, e poi tutta diretta improvvissazione, avrai uno spazio tuo pero' durante la trasmissione stai dietro le quinte nell'eventualità entri in scena e mi supporti >> il mio contratto da tre mesi passo' ad un anno e questo per tre anni. All'epoca "Domenica In faceva una  media di quindici milioni di ascolto. Altra epoca oggi questi ascolti non si fanno.

tony binarelli

Foto tonybinarelli.it

2) Lei ha lavorato sia in tv che al cinema nominandolo "Mister contromani" in quali film ha prestato le sue mani?

Il primo è stato "The Fox" la volpe (1967) con Harrison, il film era impostato su una partita a carte. Harrison non sapeva giocare a carte ma anche per religione non poteva toccare le carte. Il regista si accorse che avevo le mani diverse da Harrison, le aveva grosse e nodose con dei peletti,allora chiamarono Giannetto de Rossi che mi fece delle iniezioni di silicone sulla punta delle dita e mi attacco' dei peletti. Andò bene e mi chiamarono per altri. Italo Zingarelli e Carlo Palaggi, produttori del film "Continuavano a chiamarlo Trinità" inizialmente non fummo pagati nemmeno Bud Spencer e Terence Hill, dissero se va bene incassiamo. Alla scena della partita a carte fatta da Terence Hill, in sala si alzarono in piedi, erano le mie mani. Poi ho fatto con loro "Un genio due compari e un pollo " ed "Io sto con gli ippopotami". Per il cinema faccio anche le consulenza dando le carte del periodo. Un servizio completo.

3) Lei ha ricevuto premi nazionali ed internazionali, a quali è piu' legato?

Al mio primo premio della Fism a Baden-Baden. Ogni riconoscimento comunque è come se fosse una sorta di appaluso. Un altro è stato il premio della critica televisiva ed il telegatto. Il premio è la conferma che il lavoro è nella giusta direzione.

binarelli

Foto estense.com

4) Il film del principe Antonio de Curtis che le piace di piu'?

La banda degli onesti

5) Se Totò fosse un gioco di magia quale sarebbe?

Penso invece se fosse stato un mago sarebbe stato un grande cardplayer, un grande giocatore di carte. C'è una scena meravigliosa nel film "Totò Peppino e i fuorilegge" dove lui fa il mago con tutti quegli assi nel mazzo.

mago

Foto altarealtà.com

 

6) Cosa le piace di piu' di Totò?

Le macchiette. E poi il menagrammo ne "La patente". la gamma di personaggi di Totò è strpitosa. Era un attore proteiforme passa dal burattino, Pinocchio, a quando fa il ladro di "Guardie e ladri" molto umano...era un attore meraviglioso che  è difficile scegliere un pezzetto di Totò.

 

7) Ripete spesso le battute di Totò? Quali?

Si. "Siamo uomini o caporali" oppure "arrangiatevi!"

Gianfranco Ponte

 
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