Creato da lasignoramarisa il 16/03/2008

simonetta greco

sempre e con un perchè

 

 

Ognuno di noi esiste, diventa qualcosa o qualcuno, ha diritto a ciò che è necessario ... perchè....

Post n°1 pubblicato il 16 Marzo 2008 da lasignoramarisa
 

Sono nata a Torino il 29/10/1958,  mio padre è calabrese immigrato a Torino prima della guerra, mia madre è  una donna solare della campagna laziale. Ho lavorato accanto a mio padre fin da ragazzina. Poi ho studiato marketing e progettazione formativa grazie ad un Ente di Formazione di Rimini, ho lavorato a Firenze e dal 1998 a Roma. Vivo la politica da quando ho 12 anni,  i miei maestri sono stati il segretario di una sezione PC che badava a tutti noi ragazzini, girando in bicicletta, perchè eravamo di periferia,  lui e le donne davanti ai cancelli di Mirafiori. 

Fin dal 1985 a Firenze mi sono dedicata alle istanze dell’immigrazione, sapendo che sarebbero divenute uno dei cardini della contrattazione sociale. Ho fatto parte del direttivo fiorentino della Lega per i Diritti Internazionali dei Popoli, Presidente Regionale per la Toscana del Forum delle Comunità Straniere, co.fondatrice dell’associazione di amicizia italo-araba Assadakah.

Nel 1994  partecipo al progetto Cartesio, i sistemi qualità dei processi aziendali, la Vision 2000, la qualità globale, sono i passaggi  professionali che naturalmente mi hanno formata alla filosofia ed all'applicazione dell'Agenda 21L,  che mi vede tutt'ora impegnata.

A partire dal 2004  ho tenuto corsi  finalizzati alla creazione di figure professionali nel settore dello spettacolo, appassionandomi  sempre più nella promozione  della cultura tradizionale romana,  realizzando  spettacoli culturali e teatrali, proprio alla Garbatella, dove risiedo.

Fino al 2005 ho svolto ininterrottamente azioni di promozione, sviluppo, formazione imprenditoriale ed internazionalizzazione, in particolare verso il Libano.

Le donne di tutto il mondo sono il mio riferimento, e per  questo ho avviato un progetto radiofonico contro la violenza familiare e la tratta.   L'amore che nutro è per le Donne, con la D maiuscola, per le Donne senza scorciatoie,  per quelle  più giovani o più grandi di me, coraggiosamente semplici, eppure sempre, in ogni caso, in grado di insegnare con le loro esperienze, con le loro vittorie e le loro sconfitte.

Perchè... esiste il coraggio quotidiano di essere normali. (regola generale valida per tutti)

Il mio mestiere sono  il marketing e la progettazione fondi sociali europei. 

Tutto questo insieme ai sapori e agli odori del Movimento dei miei anni giovanili, hanno fatto di me una miscela di "perchè", considerandoli ora, un  irrinunciabile diritto.    

Ora, per la prima volta in questo modo, sono nuovamente al servizio di chi deve unirsi per farsi ascoltare.

Inviami i tuoi perchè.. .saranno pubbicati e se vuoi potranno diventare i nostri.

associazione-itaca@libero.it

 
 
 

da cristina.. perchè la felicità diventi realtà e non resti soltanto un desiderio...

Post n°2 pubblicato il 18 Marzo 2008 da lasignoramarisa
 

Cristina....

qual'è la tua felicità??

  

 
 
 

La sola lotta è quella contro il Silenzio

Post n°4 pubblicato il 31 Marzo 2008 da lasignoramarisa

Un Silenzio implacabile che separa dal mondo, che lascia indifese dal pericolo che non si può fuggire, perché è dentro la porta di casa. Un silenzio che ti spezza il respiro e ti fa tremare dal terrore di diventare folle, senza risposte su domande che non si sanno fare. Una legge che ti chiede prove che non puoi e che non sai come dare. Contro il silenzio si può agire solo avendo gli strumenti per poter porre domande. E’ assurdo dirlo. Ma se si è sole, gonfie, scarmigliate, forse l’unica cosa che puoi fare è accendere il televisore o la radio, quando non c’è nessuno. Una voce con l’anima, che ti arriva dentro i pensieri di disperata solitudine, racconta che quello che ti sta capitando è già successo, che quello che provi non è una follia come vorrebbero farti credere, che non è colpa tua. Una radio che improvvisamente comincia a parlarti come se ti avesse sempre ascoltata, e vista, soprattutto ha visto lui.  Irresistibilmente chiami quella voce, perché è l’unica testimone che hai, ti rassicura, non è vero che non puoi fuggire,  o che ti stai inventando tutto, perché nessuno ha inventato nulla. La violenza è quella di sempre, di tutte.

 
 
 

"Di Egual Genere che dir si voglia.. " trasmissione radiofonica ricorrente

Post n°5 pubblicato il 31 Marzo 2008 da lasignoramarisa
Foto di lasignoramarisa

La volontà di inseguire un'Utopia collettiva rende l'Individuo degno di essere stato creato.. Volerla realizzare a tutti i costi degno/a di essere tale..
DILLO A ME! ESCLAMO' EVA!!!  
 

L’assunto di “Famiglia Sociale” può aiutare a farci sentire tutti noi responsabili e al tempo stesso consapevoli della violenza, nelle  le sue molteplici forme, purtroppo ancora lungi dall’essere tutte riconosciute come crimine.
Da una ricerca Eures, un omicidio su quattro in Italia avviene in famiglia, tra le mura domestiche (187 nel 2004) . Una persona ogni due giorni ed il 70% delle vittime sono donne, soprattutto uccise quasi unicamente per ragioni passionali o durante un litigio da partner abituali, passati o pretesi tali, da familiari maschi o da clienti e sfruttatori.
Senza contare che gli omicidi sono solo la punta dell' iceberg della violenza di genere. Per ogni donna uccisa ce ne sono tante che subiscono ogni giorno umiliazioni e vessazioni, e che rischiano di morire lentamente.
La crisi economica ed esistenziale, il messaggio mediatico di una esasperata competitività, stanno introiettando una normalizzazione della violenza.
Questa normalizzazione della violenza induce molte donne a restare in situazioni impossibili, a perdere la capacità di fuggire e a sentirsi incapaci di imporre le cose in cui credono con tutto il cuore. Quando gli istinti sono danneggiati, gli esseri umani normalizzano un assalto dopo l'altro, atti di ingiustizia e di distruzione contro se stessi, contro i loro figli, i loro spazi. Le donne che restano in silenzio, cadono in un silenzio mortale e nella disperazione. Seguono fatica e rassegnazione. E la gabbia si richiude. Quando le donne non parlano, tacciono l'amore e le voci della consapevolezza. Quando le donne non parlano è la violenza sui figli che parla per loro, nelle strade sui barboni, nelle scuole sui più deboli, negli stadi. 
Al contrario la percezione della violenza significa assurgere al diritto  del proprio ruolo, PERMETTE LA DENUNCIA.
L’uso accurato della comunicazione, come sempre, è una delle vie da percorrere obbligatoriamente, lavorare per una “comunicazione con l’anima”, significa per quanto possibile, agire contro la sopraffazione sull’altro elevata a regola relazionale, significa, per quanto possibile, lavorare affinché ci si  possa ancora indignare e ricevere giustizia.
Questo progetto è ispirato nel raggiungere nelle case, sollecitandone la partecipazione, tutti coloro che per vario motivo non possono far ascoltare la loro voce e il loro pensiero. Sollecitarne la possibilità, stimolare il coraggio di parlare è altamente formativo nel combattere le paure e le aggressività di una “comunità di singoli in piena solitudine”,  in grado di concedere risposte a domande che molto probabilmente non si sa di potersi porre.

 
 
 

Nelson Mandela 

Post n°6 pubblicato il 31 Marzo 2008 da lasignoramarisa
Foto di lasignoramarisa

“la sicurezza e la tranquillità non sono realtà casuali: sono il risultato del consenso collettivo e dell’investimento pubblico.”

 
 
 

In onore ai 5 prigionieri di Cuba - Dibattito sulla Sinistra alla Villetta. 

Post n°7 pubblicato il 31 Marzo 2008 da lasignoramarisa

Ringrazio  la Villetta  per aver invitato i Verdi per Veltroni e per avermi  invitata ancora una volta.
E sempre ad eventi importanti. Luciano sa che parlo con il cuore.E il mio cuore politico  è sempre triste, nella solidarietà dei 5 fratelli cubani, triste nell’essere vicino alle loro mogli.
Con il senso di colpa  per come il nostro Paese, non sia ancora stato ancora  in grado di prendere una posizione forte ed Istituzionale a loro favore, né  fare nulla per porre fine al blocco   imposto dagli Stati Uniti contro Cuba.
Ma al tempo stesso  speranzoso  nel contesto degli accadimenti politici che ci riguardano.
Questa   Politica italiana, che   definirei   una cappa che ha intorpidito i cervelli e le nostre anime da decenni, (quella del pensiero unico liberista condiviso dai Governi dei più diversi orientamenti che si sono  succeduti in questi anni) in cui la Sinistra si è fino ad ora rivelata  come  il  Pangea,   la tettonica a zolle, che ora si sta rompendo.
Nel mezzo si stanno formando Oceani. Poco male. Gli oceani si attraversano, quando serve.
Le Terre antiche, in questo momento si stanno allontanando per affiancarsi ad altre,   emerse, formando nuovi Continenti.
Le Memorie   delle  diverse forme e dello spirito che le ha animate, ed animano, sono pronte a stabilire nuovi Patti per il raggiungimento del Bene Comune,  Sviluppo, Pace e Solidarieta'.
In questo processo nessuno rimane uguale a se stesso, è una legge di natura che fa parte dell’evoluzione della Specie -  ma l’evoluzione è una cosa, la snaturamento  è un’altra.
Per i Verdi il diritto alla Qualità della Vita  è una   priorità storica, condivisibile.
Al punto in cui siamo  forse è un bene che sia nato il Partito Democratico, sempre che riesca a diventarlo veramente o meno, perché  era ora che si formasse una Sinistra, più ampia, capace e libera di prendere decisioni e posizioni, svincolata dalla subordinazione a quel pensiero unico liberista, che ancora vorrebbe condizionarci, mentre noi vorremmo far finire in mare.
Una  sinistra dove sarà più facile prendere delle chiare posizioni in politica estera, verso  CUBA, VERSO i 5 , dove la comunicazione dei media possa dare giuste ed eque informazioni dove il concetto di terrorismo tanto più se di Stato, non offuschi e criminalizzi il concetto di patriottismo.
Il 4 e 5 maggio a Genova  è stato lanciato il “patto per il clima”,  a Torino si è tenuto, il convegno su clima ed energia, promosso da Aprile .
Torino è la mia città, che mi ha  formata politicamente,  quando meno che adolescente imparavo a fare le aste della politica.
Una Torino dove  Diego Novelli ci invitava   “andè a  sunè i ciuchin” i campanelli, era l’era della politica porta a porta, la politica fatta dalla gente.
Quella Politica, fatta di quotidianità, che muove le Terre e rompono il Pangea, togliendo la presunzione di poterla governare senza saperla  rispettare.
Se è vero, come è vero, che la nostra individualità è  un tutt’uno con il mondo e con le  individualità di tutti i  popoli, la prigionia dei 5 e l’isolamento di Cuba, influenzano la nostra vita quotidiana, che ne siamo consapevoli o meno.
Un Paese ed una  Sinistra,  che non sanno prendere posizione su questo sono lo stesso Paese e la stessa Sinistra  che domani non saprà prendere posizioni su altro, su di noi qui.
Ecco perché siamo solo all’inizio.
Così come abbiamo    siglato il  “patto per il clima”,   dovremmo sottoscriverne uno  per la “democrazia e la solidarietà”.  In grado di prendere posizioni, capace di farlo con nuove regole economiche non ricattatorie.
Da parte  di un’amministrazione Americana che decide unilateralmente cosa è terrorismo e cosa no, chi è terrorista e chi no, influenzati nel nostro Paese dalle marchette dell’America verso gli anticastristi di Miami.
Proposta:
non si va ospiti con le mani vuote, la buona educazione impone di portare un “presente” di un tavolo di solidarietà,  in grado di agire con modalità di  cooperazione internazionale decentrata, e che sia in grado di interloquire anche con le forze politiche nazionali. Che permetta di attingere alle eccellenze di ricerca  e alle prassi che Cuba ha dimostrato di possedere, per poter trasferire mezzi e possibilità tecnologiche, combattendo l’isolamento  di Cuba, che a ben vedere è  anche il nostro.

 
 
 

L'Agenda 21L ovvero LA MACCHINA DI ANTICITERA

Post n°8 pubblicato il 31 Marzo 2008 da lasignoramarisa
Foto di lasignoramarisa

relazione alla Giunta Municipale Rm XI

Siamo prossimi all’avvio dei programmi indicati dal Comune di Roma e in particolare dal Quadro Cittadino di Sostegno.

Certo è che se non si analizzano gli aspetti propedeutici e i presupposti di base su cui dovranno svilupparsi si rischia di percorrere un processo sterile, assolutamente inadeguato   ad obiettivi strategici nel tempo, che tutti, vorrebbero poter auspicare.

L’agenda 21 Locale si configura come un processo continuo, che deve prevedere procedure permanenti di monitoraggio e valutazione dell’efficacia del piano medesimo e anche una verifica della capacità, dello stesso processo di A21 locale, di auto-riprodurre azioni positive virtuose, quantificandone  il grado di condivisione tra i portatori di interessi presenti sul territorio e la popolazione stessa.

Il risultato atteso è l’avvio di un percorso /processo consapevole, di miglioramento della qualità e dello sviluppo dell’ambiente naturale e sociale,  dove azioni promosse e direttamente attivate dall’autorità locale, si affiancano ad azioni e programmi avviati su base volontaria da attori sociali ed economici, secondo principi di cooperazione e di integrazione.

L’agenda 21 locale è di per sé,  uno strumento difficilmente codificabile, in considerazione della diversa natura dei problemi affrontati e delle differenti priorità che contraddistinguono le autorità locali nella loro articolazione gerarchica e nella loro distribuzione territoriale. 

Nel passare dalla teoria all'azione del coinvolgimento della comunità locale, il limite più evidente è rappresentato da un lato dalla difficoltà di condurre processi partecipati, capaci di definire una "visione" condivisa sul futuro della comunità locale, dall’altro l’impossibilità di riassumere, a seguito delle diverse priorità, punti di incontro fra le gerarchie  amministrative e le istanze orizzontali del  territorio, vanificando  o entrando in conflitto fra loro, impedendo di tradurre ed ottimizzare risorse e competenze in programmi di intervento strategico di medio e lungo termine.

Agire in favore della sostenibilità dello sviluppo significa infatti realizzare interventi settoriali, dinamici, che richiedono spiccate capacità di disegno strategico, che partono inizialmente con risultati a breve e medio termine, ma orientati   al lungo periodo.

Per ridurre la conflittualità e agevolare l'attuazione degli interventi, devono quindi maturare obiettivi condivisi, tanto sociali quanto politici, capaci di accrescere il livello di consapevolezza, per favorire una esplicita assunzione di responsabilità e per assicurare un'efficace azione collettiva. Il coinvolgimento della comunità locale - in altri termini - è necessario, al conseguimento di obiettivi rilevanti in materia di sostenibilità.

Non a caso, la  partecipazione è, sottolineiamo, uno degli obiettivi di Aalborg, perché si ribadisce l’importanza di  un processo di partnership attraverso il quale gli Enti Locali operano in collaborazione con tutti i settori della comunità locale per definire piani di azione per perseguire la sostenibilità a livello locale.

L’evoluzione normativa e le spinte al cambiamento in atto nella Pubblica Amministrazione, tese ad una sempre maggiore ricerca di efficienza ed efficacia dell’azione politica, costringono le Amministrazioni ad un monitoraggio continuo dei ritorni a fronte delle decisioni politiche prese.

Altri elementi, come il controllo della spesa pubblica e/o la sempre minore disponibilità di risorse finanziarie per gli investimenti, fanno si che le Amministrazioni debbano dotarsi di strumenti in grado di ottimizzare al massimo le disponibilità finanziarie, sfruttando nel contempo tutte le fonti di finanziamento disponibili tenendo sempre presente la necessità di fornire ai cittadini/utenti livelli accettabili di servizi e di condizioni di vita.

Per questi motivi, in tutte le fasi decisionali ed operative, occorrono delle competenze specifiche a supporto delle strutture decisionali. La complessità del contesto normativo interno ed esterno all’Italia, compreso quello internazionale, la sempre maggiore stretta relazione tra politica in termini di azioni ed il territorio, costringono i responsabili ad una sempre più attenta analisi dei percorsi scelti

La distribuzione delle competenze e dei ruoli all’interno di un sistema sovraordinato di poteri, il livello di possibile incidenza sulle diverse tematiche a seconda del tipo e delle quantità di potestà effettivamente esercitabile, le interrelazioni fra i diversi soggetti e livelli istituzionali: tutto ciò, calato in un contesto di consolidate quanto difformi tradizioni ed abitudini, con livelli e tipi di problematicità di marcatissime differenze,  e dislivelli , possono rendere vano ogni buon proposito e pratica di intervento,   senza la stretta e puntuale considerazione di questi fattori.

Un grande ostacolo all’avvio di A21L risiede nella scarsità di informazioni e conoscenze in merito alle caratteristiche del processo, per cui un‘Amministrazione ivi compreso il suo personale, vittima due volte, come operatore della P.A. e come cittadino, mostra insicurezza e titubanza nell‘intraprendere un percorso che, per la sua naturale complessità, si prospetta piuttosto lungo e oneroso da gestire e rispetto al quale non si hanno garanzie di successo.

Ad un  Ente, come il Municipio,  ad esempio, è corretto commisurare il grado e l’appropriatezza dell’adesione ai postulati di Agenda 21 non tanto rispetto alla quantità di lampadine a bassa incandescenza installate nei propri uffici, quanto piuttosto all’introduzione di criteri prioritari di  valutazione degli effetti sull’eco – ambiente delle materie sulle quali tale Ente è chiamato ad esprimere il proprio parere, ed in particolare su quelle per le quali tali pareri sono vincolanti.

Queste diverse cause sono comunque riconducibili, sebbene a livelli e in modi diversi, ad una radice comune, ovvero le difficoltà di gestione e controllo di un processo particolarmente complesso e articolato, che coinvolge una molteplicità di attori con ruoli e obiettivi diversi e si sovrappone a procedure amministrative consolidate e con finalità e tempistica definite.

Se non si considera l’Agenda 21 come una filosofia della Governance nel suo insieme, ispiratrice di direttive ed indicazioni precise, quello che dovrebbe essere il punto di forza dell’A21L, ovvero la flessibilità di uno strumento ad adesione volontaria capace di adattarsi alle peculiarità specifiche del tessuto amministrativo e territoriale in cui viene applicato, finisce per diventarne il principale punto di debolezza.

Infatti, come già evidenziato, la mancanza di norme, procedure e schemi gestionali cogenti e ben definiti inducono a mettere sistematicamente in secondo piano i problemi e le necessità dell’A21L rispetto ad altri più pressanti problemi di politica sociale, sanitaria, economica e occupazionale che le Amministrazioni Locali devono quotidianamente affrontare.

Il problema, a questo punto, è quello di capire se  sia possibile adottare degli strumenti che permettano di mantenere un adeguato livello di controllo sul processo al fine di gestirlo in modo efficiente - ovvero senza spreco di risorse - ed efficace - raggiungendo cioè gli obiettivi prefissati nei tempi previsti e con le risorse (umane, finanziare e scientifiche e tecnologiche) a disposizione.

In questo senso, si deve focalizzare l’ attenzione non sugli indicatori di sostenibilità né sulle azioni per migliorare le prestazioni ambientali (questo è di per sé uno degli obiettivi dell‘A21L), ma sugli strumenti e i criteri per favorire e assicurare la migliore qualità dei processi di A21L, assumendo così implicitamente che un’A21L ben gestita sarà anche in grado di sortire effetti positivi sull’ambiente

Riassumendo le linee guida delle nuove politiche di sviluppo dovrebbero poggiare su 4  principi fondamentali:

il principio di condivisione delle responsabilità,  dei livelli decisionali ed operativi delle amministrazioni   

il principio di integrazione, secondo il quale gli obiettivi di tutela ambientale vanno perseguiti non più in maniera autonoma bensì come aspetti complementari agli obiettivi di sviluppo;

·  il principio di sussidiarietà, secondo il quale occorre delegare le decisioni relative alle politiche ambientali al livello amministrativo più basso al fine di rendere le medesime più vicine alle realtà locali e quindi più rispondenti alle reali esigenze di ogni diversa collettività.

·  il principio della Partecipazione secondo il quale è necessario rendere partecipi alle politiche ambientali tutte le forze sociali ed economiche; e tutti gli operatori che responsabilmente vi operano   a partire da una  consapevolezza della propria individualità nella comunità territoriale.

 

Quanto fin qui espresso spiega l’allusione iniziale alla macchina di Anticitera, un meccanismo inventato dai Greci nell’87 a. c. , , un  meccanismo astronomico in grado di calcolare il moto dei cieli,   mosso da vari ingranaggi a ruote dentate, che serviva per calcolare il sorgere del sole, le fasi lunari, i movimenti dei cinque pianeti allora conosciuti, gli equinozi, i mesi e i giorni della settimana, calendario perpetuo, che permetteva di calcolare le fasi della Luna, passate e future.

Una filosofia di vita sempre valida.

Questo deve essere l’Agenda 21, e noi nel nostro piccolo uno dei suoi ingranaggi.

 
 
 

Aalborg Commitments Municipio Rm XI - Riqualificazione Area Ex-Confcommercio

Post n°9 pubblicato il 31 Marzo 2008 da lasignoramarisa
Foto di lasignoramarisa

AALBORG COMMITMENT DI RIFERIMENTO
Obiettivi raggiunti
1.012.013.014.015.016.017.018.019.0110.01
1.022.023.024.025.026.2 7.028.029.0210.02
1.032.033.034.035.036.037.038.039.0310.03
1.042.043.044.045.046.047.048.049.0410.04
1.052.053.054.055.056.057.058.059.0510.05

ATTUAZIONE DEL PROGETTO: terminata la fase di raccolta di indicazioni da parte dei comitati e dei cittadini -  analisi dei fabbisogni partecipata – iniziata progettazione di massima -  

Parco:  riferimento oneri concessori collegati all’edificazione di Piazza dei Navigatori

Mercato:  oneri concessori collegati alla realizzazione del PUP sottostante il Mercato. 

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:   

Progettazione e  realizzazione di un  parco attrezzato a beneficio della cittadinanza seguendo i principi del  risparmio energetico  attraverso l’installazione di pannelli solari – recupero delle acque per l’irrigazione; difesa della salute con  barriere alberate antinquinamento ; la promozione della socializzazione con l’installazione di spazi ricreativi e culturali,   la promozione e lo sviluppo delle attività sportive con particolare attenzione alle discipline cosiddette  minori attraverso la realizzazione di “percorsi vita” ed impianti sportivi a favore dei giovani e dei disabili, tra cui  una pista skate.

Tutte le attrezzature ed impianti sportivi sono ispirati alla libero accesso ed utilizzo da parte  dei  disabili.

 OBIETTIVI DEL PROGETTO: - Tutte le fasi di progettazione fin dal suo inizio hanno seguito il metodo della partecipazione attiva, attraverso incontri, iniziative pubbliche, questionari, con la collaborazione sinergica delle associazioni  e dei comitati  dei cittadini.

Il parco è adiacente al mercato rionale sito in via Rosa Raimondi Garibaldi, per la sua riqualificazione il Municipio adotterà uguali principi  di partecipazione , sostenibilità e qualità.

Si è inoltre impegnato   ad attuare tutte le azioni positive possibili affinché pur nel rispetto delle diverse competenze amministrative, queste si mantengano in stretta comunicazione, raggiungendo in questo modo l’ottimizzazione dei risultati a favore della cittadinanza, in termini di partecipazione,tempi di realizzazione, costi economici e sociali.

 Il progetto nasce da una “delibera popolare” ottenuta dopo la raccolta e sottoscrizione di più di 10.000 firme all’inizio degli anni ’90.

L’articolazione delle fasi progettuali, l’installazione di ogni accorgimento tecnologico ispirato alla sostenibilità   e qualità del prodotto finale, le procedure di comunicazione adottate fra le diverse amministrazioni improntate alla trasparenza e al massimo risultato, ne fanno l’esempio principe di collaborazione fra i cittadini – la Politica e l’Amministrazione.

Riteniamo che questo progetto debba essere considerato il Progetto Pilota da portare come esempio di Buone Prassi all’appuntamento di Siviglia.

 EVENTUALI CANALI DI COMUNICAZIONE DEL PROGETTO (WEB, GIORNALI ecc.)  Utilizzo della collaborazione fattiva di tutte le realtà locali, dei singoli cittadini – Informazione formale  (carta stampata e web) -

 
 
 

Spett.le Redazione CaraGarbatella

Post n°11 pubblicato il 31 Marzo 2008 da lasignoramarisa

il 29 maggio, sotto una pioggia battente, il Comune di Roma ha formalizzato con una cerimonia la dedica  del lato destro del giardino adiacente a Piazza Brin, a Marcella e Maurizio Ferrara

Il Sindaco Walter Veltroni, alla presenza delle autorità locali e della famiglia Ferrara ha scoperto una targa che ne indica la dedica.

Particolarmente toccante è stata la motivazione del Sindaco  Veltroni nel motivare la scelta proprio di un luogo all’interno della Garbatella, definendola popolare ed elegante, così come in egual modo viene ricordata una coppia unita nella vita e nelle battaglie civili.

Popolarità ed eleganza: due significati che hanno costituito la bandiera della lunga strada per la valorizzazione del Rione Garbatella, a cui tutti hanno contribuito.

Spesso ci ritroviamo a  sottolineare  che la Storia è fatta dalla gente e dai suoi riti.  E’ dall’intreccio di questi segni e della sua gente, che viene sancito un concetto molto semplice,   a salvaguardia della democrazia, il concetto che la Storia è di tutti, che nulla può o è potuto accadere, disgiunto dal resto degli avvenimenti, delle singole storie individuali, seppur ignorate o lontane.

La gratitudine verso l’universo mondo,  quella mattina, era intristita perché, mentre parole dolci, dichiaravano amore per questo quartiere, poco lontano, sotto la pioggia, operai affannati facevano gli straordinari, perché in tutta fretta, rifacevano la targa,  trafugata nella notte da ignoti, e ripiantavano un palo demolito.

Ma l’umana comprensione per l’ignoranza, non è stata sufficiente. Pochi giorni fa, passeggiando nel parco, alla ricerca di un ricordo, la targa  era in tutta la sua tristezza, nuovamente violata, sfigurata.

A questo punto mi son dovuta arrendere ad una nuova considerazione: forse non è vero che la Storia è di tutti, perché può accadere di  scegliere di non appartenere alla Storia di tutti.

Se è vero, come è vero,  che è la gente che vive i luoghi ad avere il diritto prioritario di scegliere i propri simboli e i propri significati, ha anche  il diritto di non vederseli negati, ed è altrettanto vero che nessuno può entrare in contrapposizione con atti vandalici .

Auspichiamo che l’Assessore alla Cultura Silvio di Francia, che nel corso degli ultimi 14 anni, è stato il primo fra tutti dell’Amministrazione Comunale,  ospite della Festa della Cultura, possa riparare a questo strappo,  dedicando la seconda parte del parco in Piazza Brin a Maurizio Arena.

E già che c’è, riconoscere alla  Garbatella, il titolo onorifico di Rione,  in nome di quella  popolarità e di quell’eleganza  pronte a rivendicare ciò che è giusto, ma anche a condannare quando è ora.

Simonetta Greco

 
 
 

BUON COMPLEANNO GARBATELLA!!!

Post n°12 pubblicato il 31 Marzo 2008 da lasignoramarisa

OGGI VIVREMO INSIEME  MOMENTI DI POESIA…E DI MUSICA.

QUESTO POMERIGGIO CI DIVERTIREMO E SENTIREMO
TANTA BELLA MUSICA ROMANA,
GRAZIE AGLI STORNELLATORI DEL MAESTRO FABRIZIO MASCI
E AL NOSTRO OSPITE D’ECCELLENZA   QUI CON NOI IL MAESTRO GIORGIO ONORATO. QUESTA SERA RIMANETE CON NOI, PERCHE’ SEGUIRA’ UNA BELLISSIMA ESIBIZIONE DI DANZA MODERNA DELLA COMPAGNIA “DANZARICERCA”.

LA PROGRAMMAZIONE DELLA VI EDIZIONE DEL BUON COMPLEANNO SI CONCLUDERA’ IL GIORNO 25 AL CANTIERE TEATRALE CON I FIGLI DI ALVARO AMICI E GLI ALLIEVI DEL CANTIERE CON LA REGIA DI PAOLA TIZIANA CRUCIANI CHE DEDICHERANNO LA GIORNATA AD ALBERTO SORDI ED ALVARO AMICI.

MOMENTI COME QUESTI SONO IMPORTANTI, BUON COMPLEANNO E’ IMPORTANTE -  GARBATELLA E’ IMPORTANTE – IL PALLADIUM PURE – MA LO SONO PERCHE’ ESISTETE VOI.

SENZA DI VOI QUI NON ESISTE NIENTE… E QUINDI SONO VENUTE LE AUTORITA’ A RENDERVI OMAGGIO.

VORREI CHE MAN MANO VE LI PRESENTO LOR SIGNORI E SIGNORA MI RAGGIUNGESSERO SUL PALCO.

L’ASSESSORE ALLE POLITICHE CULTURALI DEL COMUNE DI ROMA SILVIO DI FRANCIA – L’ONOREVOLE ENZO FOSCHI  -  IL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO XI ANDREA CATARCI -LA DELEGATA ALLE POLITICHE CULTURALI CARLA DI VEROLI -

SONO QUI PER RENDERE OMAGGIO A TUTTI VOI  E LO FARANNO ATTRAVERSO UN SIMBOLO CHE VOGLIONO DEDICARE AL MAESTRO MASCI CHE VORREI QUI ACCANTO A ME E AL MAESTRO GIORGIO ONORATO….

L’ASSOCIAZIONE CHE OGGI HA IL PRIVILEGIO DI  ESSERE QUI CON VOI GRAZIE ALL’OSPITALITA’ DEL TEATRO PALLADIUM E DI ROMA EUROPA FESTIVAL E ALLA VOLONTA’ DEL MUNICIPIO XI E’ INTITOLATA A ITACA.

IN REALTA’ E’ UN ACRONIMO UNA SIGLA CHE FA RIFERIMENTO ALLA FORMAZIONE ALLA TECNOLOGIA ALLA RICERCA ALLA CULTURA MA SOPRATTUTTO NELL’INSIEME VUOLE ESSERE UN’ISOLA. DOVE DOPO UN LUNGO VIAGGIO DI RICERCA E’  POSSIBILE E CERTO IL RITORNO.

C’E’ CHI E’ ANDATO LONTANO, C’E’ CHI NON SI E’ MAI MOSSO.. MA TUTTI HANNO LAVORATO – VISSUTO – E TUTTI ORA SANNO CHE POSSONO DIRE DI AVER COSTRUITO UN PORTO CHE DEVE ESSERE SICURO.

LE OMBRE, CIO’ CHE MINACCIA E NON SI VEDE NON FANNO PAURA SULL’ISOLA DI ITACA, PERCHE’ LA SOLIDARIETA’ ILLUMINA TUTTO COME UN SOLE A MEZZOGIORNO.

GARBATELLA COME ITACA E’ UN’ISOLA IN MEZZO AL MARE, BEN DIFESA, BEN POSIZIONATA  IN ALTO , E SOPRATTUTTO DOVE, QUALUNQUE SIA IL TEMPO,  LA LUCE E’ SEMPE PIENA.

A FARCI COMPAGNIA SONO I SOGNI CHE APRONO LA STRADA PER LA REALTA’ CHE  CI GUADAGNAMO TUTTI I GIORNI…

E   QUINDI ORA CON NOI, SENZA TIMORE POSSIAMO LASCIARCI ANDARE… CHIUDERE GLI OCCHI…. RIVIVERE  RICORDI E SOGNARE COME SARA’ IL NOSTRO FUTURO……..

BUIO…….

LUCI SU ….

 
 
 

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