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Valle D'Aosta

Post n°274 pubblicato il 31 Gennaio 2009 da rorina77
Foto di rorina77

VALLE D'AOSTA

Popolazione: 119.610 (dati al 1/01/1998)
Superficie (Kmq): 3264
Densità (Ab/Kmq.): 37
Capoluogo ed unica Provincia: Aosta (AO)


 


A Roisan passò Calvino?


La leggenda vuole che nell'anno 1536 sia transitato, nella frazione di Closellinaz Dessous ove si trova l'omonimo ponte, Calvino in fuga verso il Vallese. Questa vicenda rimane tuttora una leggenda in quanto priva di ogni prova documentata. Lo stesso De Tiller nella prima metà del Settecento affermava che il passaggio di Calvino nella Valle D'Aosta non era basato su alcuna "preuve autentique qui en fasse foy".


 



La Leggenda del Ru Mort


Premessa: Ogni Ruscello, durante i periodi di piena, è sorvegliato da una Guardia che controlla che l'acqua non venga sprecata e vengano rispettate le quantità e i tempi di irrigazione dei singoli proprietari terrrieri. Era una calda mattina di Agosto quando la Guardia del Ru Mort si alzò per fare il solito giro di controllo del ruscello. Quel giorno però, il guardiano non era solo e si sentiva seguito da una presenza oscura e misteriosa. Insospettitosi da tale sensazione si fermo a controllare una paratia quando, con la coda dell'occhio, notò qualcosa muoversi nell'erba accanto a lui. Avvicinatosi per vedere cosa lo aveva messo a disagio scoprì una vipera nera strisciare nell'erba. Il guardiano, infastidito da quella presenza, prese un bastone ed allontanò la serpe di qualche centimetro per evitare che avesse potuto nuocergli. Intraprese nuovamente il giro di ispezione lungo il ru. Dopo un centinaio di metri attirato dal frastuono dell'acqua che usciva da una seconda paratia, lasciata sbadatamente aperta , si fermò per chiuderla, ma, nel mentre cercava di afferrarla, si accorse che la medesima vipera era attorcigliata sul manico della stessa. Stupito e spaventato si allontano frettolosamente lungo il ruscello. Dopo pochi metri si fermo per riprendere fiato e si accorse che vicino ai suoi piedi c'era nuovamente la serpe che lo infastidiva. Questa volta però, innervositosi, afferrò un bastone e la colpì mortalmente. Da quel giorno il ruscello iniziò a perdere acqua da ogni parte, le pareti si sgretolarono sotto la forza impetuosa dell'acqua ed ogni tentativo di manutenzione si concluse con un fallimento. Infatti il Guardiano, convinto di aver ucciso una semplice vipera, si sbagliava, in quella creatura si nascondeva la Fata protrettrice del Ru che da quel giorno prese il nome di Mort, perchè con la morte si concluse l'agricoltura lungo il tracciato del ruscello


 



















Il diavolo e la bella


Premessa:"In epoca passata ,in Valle d'Aosta, era solito ritrovarsi tra famiglie per trascorrere in allegria e compagnia le serate(Veglià), ma allo stesso tempo si approfittava dell'occasione per finire quei piccoli lavori indispensabili alla vita di allora" All'inizio del secolo scorso,alcune famiglie di Roisan si ritrovarono in una stalla in Fraz. La Cretaz, accanto alla casa parocchiale, per trascorrere la "Veglià" .(come allora era consuetudine fare in Autunno ed Inverno quando le serate si allungavano per via della stagione) Una sera, intenti a sgusciare delle noci per la produzione dell'olio, sentirono bussare alla porta. Si presentava un baldo giovane,molto elegante e attraente che affermava di essere di passaggio e cercava ospitalità per quella sera. La richiesta gli fu accolta se in cambio avesse contribuito a sgusciare le noci. La ragazza più bella della compagnia attratta dal giovane entrava con lui in una profonda confidenza ed insieme si misero vicini al tavolo. Ad un tratto però un giovane del gruppo si accorse che il nuovo arrivato, forse distratto dall'affascinante ragazza del paese, eseguiva il lavoro al contrario, gettando a terra i gherigli e tenendo i gusci sul tavolo. Chinatosi per raccogliere quel bene ,un tempo assai prezioso, si accorse che il giovane al posto dei piedi umani e delle scarpe possedeva dei zoccoli d'animale. Spaventato, usci' di tutta fretta senza farsi notare per chiedere aiuto al parroco che a sua volta munito di aspersorio si dirigeva assieme al giovane alla stalla. Una volta entrati lo straniero, alla vista del sacerdote, balzava in piedi e ,dopo aver graffiato la bella sulla guancia, si dileguava attraverso un finestra munita di feritoia facendola cadere. La bella rimase sfregiata per tutta la vita e ,ancora oggi, ogni tentativo di fissare le feritoia della finestra ove e' fuggito il Diavolo è risultato invano.























 
 
 
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