Post n°96 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da sjones81
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Post n°94 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da sjones81
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Post n°93 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da sjones81
Ninna Nanna.
Filo spinato come seta intrecci. Intessi reti di pensieri, Di pensieri ti avvolgi e dormi. E’ corda per darsi corda, Nodo alla gola, cappio alle ali.
Filo spinato come seta intrecci. Mastichi parole non proferite, Sputi porpora e guaisci ridendo. E’ una coltre confortante, E’ prigionia, catene ai polsi.
Una prigione di seta intessi. Sbirci fuori, tra nodi e sbarre. Viandanti tendono sguardi accesi Ma è corteccia umida che non arde. E’ filo spinato che morde i fianchi.
E’ filo spinato che lacera i fianchi E tu reti intessi, architetti galere.
Digrigni e sputi. Pensi e ripensi,
Dormi, vah! Dormi bambino, dormi. |
Post n°92 pubblicato il 19 Dicembre 2006 da sjones81
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Post n°91 pubblicato il 18 Dicembre 2006 da sjones81
stringimi madre Afterhours, "hai paura del buio?" , MESCAL (1997) |
Post n°90 pubblicato il 05 Dicembre 2006 da sjones81
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Post n°88 pubblicato il 01 Dicembre 2006 da sjones81
AL LETTORE ... Ma in mezzo agli sciacalli, le pantere, le cagne, le scimmie, gli scorpioni, gli avvoltoi, i serpenti, fra i mostri che guaiscono, urlano, grugniscono entro il serraglio infame dei nostri vizi, uno ve n'è, più laido, più cattivo, più immondo. Sebbene non faccia grandi gesti, né lanci acute strida, ridurrebbe volentieri la terra a una rovina e in un solo sbadiglio ingoierebbe il mondo. È la Noia! L'occhio gravato da una lagrima involontaria, sogna patiboli fumando la sua pipa. Tu lo conosci, lettore, questo mostro delicato - tu, ipocrita lettore - mio simile e fratello! [...] SPLEEN Ho più ricordi in me che se mille anni [...] Quando basso e pesante il cielo grava Come un coperchio al gemebondo spirito Preda di lunghe accidie, e a noi, abbracciando Tutto il cerchio dell'orizzonte, versa Un buio lume, più triste che notte; Quando la terra si trasforma in umido Carcere dove la Speranza, come Un pipistrello, se ne va sbattendo Contro i muri la sua timida ala, Urtando il capo a putridi soffitti; Quando la pioggia, stendendo le sue Immense strisce, imita le sbarre D'una vasta prigione, e un muto popolo Di ragni infami al fondo del cervello Viene a tenderci le sue reti, - a un tratto Campane erompono furiose e lanciano Verso il cielo uno spaventoso urlo, Come spiriti erranti e senza patria Che diano in gemiti, ostinatamente. E dei lunghi, funerei cortei Vanno sfilando nell'anima mia Senza tamburi né musica, lenti. È in lacrime, ormai vinta, la Speranza; L'atroce Angoscia mi pianta, dispotica, Sul cranio chino il suo vessillo nero. C. Baudelaire, I fiori del male |
Post n°86 pubblicato il 27 Novembre 2006 da sjones81
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Post n°85 pubblicato il 14 Novembre 2006 da sjones81
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Post n°83 pubblicato il 11 Novembre 2006 da sjones81
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Post n°81 pubblicato il 10 Novembre 2006 da sjones81
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il 12/10/2011 alle 14:08
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