Il soffio sul mulino

Il reale, l'irreale.Il mondo visto dall'alto.Come il soffio sul mulino.

 

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"Se riesci a passare un pomeriggio assolutamente inutile in modo assolutamente inutile, hai imparato a vivere." Lin Yu-t'ang (1895-1976), scrittore cinese.

"Senza musica, la vita sarebbe un errore.Friedrich Nietzsche (1844-1900), filosofo tedesco.

 

 

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POVERA PATRIA...

Post n°15 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da namur48

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.

 
 
 
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Un blog di: namur48
Data di creazione: 17/02/2007
 

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Info su " ADRIANA CALCANHOTTO ":

ADRIANA CALCANHOTTO Intrigante sperimentatrice della parola, Adriana Calcanhotto (Porto Alegre 1965) debutta discograficamente nel 1990 con “Enguiço” guadagnandosi il Premio Sharp come miglior eesordio femminile. Figlia dell'ideologia post-punk utilizza fin dagli inizi un linguaggio da contestatrice acustica innamorata della poesia. Seguendo le orme di Maria Bethania, la Calcanhotto, con voce degna di una Suzanne Vega tropicale, ha saputo riportare nel pop da classifica la densità del lessico poetico brasiliano, della sperimentazione verbale tropicalista di Waly Salomao e Caetano Veloso (“A Fabrica Do Poema”, “Maritmo”). Con la sua arguzia e l'elegante gioco di citazioni colte, la sua canzone ha saputo trasformarsi nella pappa reale della canzone brasiliana d'autore degli anni Novanta, giustamente molto frequentata dalle grandi interpreti femminili, a cominciare dalla grande Bethania (“Ambar”, “A Força que nunca seca”, “Maricotinha”). Il suo penultimo lavoro, “Cantada” (2002), miscela sapientemente elementi di elettronica e violoncello, accordeon, chitarra portoghese, percussioni, la poesia di antonio Cicero e Drummond de Andrade, la complicità di Moreno Veloso, Daniel Jobim, los Hermanos…un piccolo miracolo.


 
 

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