Il soffio sul mulino

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"Senza musica, la vita sarebbe un errore.Friedrich Nietzsche (1844-1900), filosofo tedesco.

 

 

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LA TEORIA DELLE STRINGHE

Post n°16 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da namur48

Mentre noi siamo qui a sbatterci su Prodi e sui suoi baldi giovani , ho scoperto che ci sono scienziati che lavorano u una teoria che riesca a spiegare tutta la realtà ed hanno elaborato una teoria che si chiama teoria delle stringhe. Il princio di questa teoria è che tutte le particelle elementari che compongono la materia e tutte le forze fondamentali della natura sono, in realtà, delle minuscole cordicelle vibranti. Queste cordicelle vibrando con frequenza diverse e muovendosi in uno spazio a dieci dimensioni danno origine a tutto che compone la realtà e quandi , in ultima analisi, alla vita stessa. In sostanza tutto il nostro universo altro non sarebbe se non una grande sinfonia e le varie particelle sono le note che la compongono. Chissa se c'è qualcuno che possa darmi una mano ad avere altre notizie su questa affascinante teoria. Spero proprio di si.

 
 
 
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Un blog di: namur48
Data di creazione: 17/02/2007
 

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Info su " ADRIANA CALCANHOTTO ":

ADRIANA CALCANHOTTO Intrigante sperimentatrice della parola, Adriana Calcanhotto (Porto Alegre 1965) debutta discograficamente nel 1990 con “Enguiço” guadagnandosi il Premio Sharp come miglior eesordio femminile. Figlia dell'ideologia post-punk utilizza fin dagli inizi un linguaggio da contestatrice acustica innamorata della poesia. Seguendo le orme di Maria Bethania, la Calcanhotto, con voce degna di una Suzanne Vega tropicale, ha saputo riportare nel pop da classifica la densità del lessico poetico brasiliano, della sperimentazione verbale tropicalista di Waly Salomao e Caetano Veloso (“A Fabrica Do Poema”, “Maritmo”). Con la sua arguzia e l'elegante gioco di citazioni colte, la sua canzone ha saputo trasformarsi nella pappa reale della canzone brasiliana d'autore degli anni Novanta, giustamente molto frequentata dalle grandi interpreti femminili, a cominciare dalla grande Bethania (“Ambar”, “A Força que nunca seca”, “Maricotinha”). Il suo penultimo lavoro, “Cantada” (2002), miscela sapientemente elementi di elettronica e violoncello, accordeon, chitarra portoghese, percussioni, la poesia di antonio Cicero e Drummond de Andrade, la complicità di Moreno Veloso, Daniel Jobim, los Hermanos…un piccolo miracolo.


 
 

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