C'è Solo l'Inter

L'allarme degli arbitri

Doveva capitare prima o poi…
Prima la lettera minatoria (con proiettile incorporato) spedita a Collina, che costringe il designatore unico a vivere da tre mesi sotto scorta, poi il quasi linciaggio vissuto dallo stesso a Genova e ora le rivelazioni fatte dal presidente dell’A.I.A. Gussoni.
Secondo il massimo dirigente degli arbitri quest’anno ci sarebbe stato l’incremento del 24% degli episodi di violenza nei confronti dei direttori di gara. Gussoni tiene anche a precisare che: “abbiamo indicato in questo elenco SOLO i casi che hanno avuto una prognosi medica superiore ai cinque giorni… siamo minacciati noi e le nostre famiglie…”…
Il caso più allarmante quello di un dirigente di banca che, scambiato per un arbitro di serie A, è stato sequestrato fino a quando non è riuscito a dimostrare la sua vera identità… sconvolgente…
Questa situazione da terzo mondo (non vorrei offendere nessuno) è figlia di un clima di terrore che, sapientemente, è stato creato dai mezzi di comunicazione.
Giornali e televisioni, ormai da tempo, sanno abilmente scegliere i toni e le parole più adatte.
Il loro uso scientifico e psicologico dei termini da utilizzare ricorda quello dei grandi fomentatori di masse; ricorda quei personaggi che, sostenuti dai grandi regimi liberticidi, alimentavano l’odio nella gente sfruttandone l’enorme potenziale…
Il massacro mediatico cui sono sottoposti gli arbitri quest’anno non ha avuto precedenti.
La strumentalizzazione degli episodi e l’oratoria da strapazzo dei beceri salotti televisivi tendono alla destabilizzazione del sistema (e questa situazione nel mondo del calcio altro non è che la prova generale per una destabilizzazione a livello politico… bisogna tenere gli occhi bene aperti…).
Forse peggiore (a dir la verità si fa fatica a stilare una classifica) può essere considerato l’atteggiamento di chi, cavalcando l’onda di questo vero e proprio terrorismo, incrementa il già pesante clima da “caccia alle streghe”.
La lettera pubblica, spedita a Collina e Gussoni, della juve puzza di intimidazione mafiosa…
Posso essere d’accordo con la rabbia per i presunti torti subiti (ma qui avrebbero dovuto scrivere tutti!) ma il tono usato e le parole, soprattutto nella parte finale, hanno un unico fine…
quello di puntare il dito accusatorio solo ed esclusivamente contro i direttori di gara, di “avvisarli” nella migliore tradizione mafiosa come per dire: “state attenti a quello che fate, questo è un avviso” (nascondendo in tal modo, creandosi l’alibi perfetto, i propri limiti).
Con la massa però, come con il fuoco, non si dovrebbe scherzare…
In questi modi altro non si fa che stuzzicare ed armare le menti violente dei soggetti più aggressivi.
Per tale motivo anche il signor Totti dovrebbe manifestare in altro modo la sua frustrazione in campionato. Parlare di aiutoni nella gara con l’Inter è a dir poco ridicolo quando in tre occasioni, tutte nel primo tempo, lo stesso Totti avrebbe dovuto ricevere altrettanti cartellini gialli senza prenderne neanche uno… e meno male che altri erano stati definiti “piangina”!
Dovrebbero far capire al decerebrato Totti (lui da solo non può arrivarci, poverino) che le sue parole, per la fama che ha, hanno un peso notevole.
Dovrebbero capire dirigenti e presidenti che per la carica che rivestono, per l’enorme numero di “tifosi” che li ascoltano, le loro parole hanno il potenziale di una bomba. Loro però, a differenza del “sarcicciaro”, hanno (sembra) l’intelligenza necessaria per capire la portata dei loro discorsi. Questo fa dunque pensare ad una strategia ben precisa e studiata a tavolino, fa capire che l’intenzione è quella di intimidire, appunto.
Per i giornalisti rischio di non avere più parole… sono una casta di terroristi pagata dai potenti.

Ale