Post n°16 pubblicato il 27 Luglio 2011 da la.casta_diva
E' notte, una di quelle notti estive dove l'afa ti opprime.. Mi sono già girata e rigirata più volte nel letto nella speranza di prendere sonno, ma tutto intorno a me è caldo, sono sudata, bagnata dappertutto.. Decido di uscire sul terrazzo in cerca di un po' di sollievo.. Indosso solo l'intimo, ma tanto abito in fondo ad un vialetto cieco di un piccolo paesino, all'ultimo piano di un palazzo, ho il terrazzo sul retro, e i vicini d'appartamento dovrebbero ancora essere in ferie... Esco, mi affaccio alla balconata, e guardo lontano, le luci di strada e le rarissime accese nelle case.. Mi sento già meglio che a letto, anche se c'è caldo, nei paesini di montagna di notte la temperatura si abbassa sempre di qualche grado.., mi siedo sul dondolo, e chiudo gli occhi, ascoltando il silenzio... Mi perdo così nei miei pensieri.. il lavoro che non mi piace, Gianni, il mio ex, che mi ha appena lasciata, i problemi familiari.... Tutta assorta in questi pensieri, vengo distratta da dei sussurri strani provenire dal terrazzo alla mia sinistra.. i vicini.. ma non dovevano essere via????Sto per ritornare in casa, col timore che mi vedano in reggiseno e mutande, ma un'occhiata al terrazzo mi blocca.. i due sono nudi, stanno avvinghiati, lui le sta leccando dolcemente il lobo di un orecchio e lei abbracciata saldamente a lui gli carezza i solidi glutei.. So che dovrei tornare in camera mia , ma la tentazione di guardarli è troppo forte, mi abbasso leggermente sul divanetto del dondolo cercando di non essere vista. Lui si stacca da lei la fa voltare appoggiandole le mani alla balconata, quindi da dietro le allarga le gambe ed inizia a passare lentamente la lingua su tutta la spina dorsale, arrivando alla curva dove le natiche si separano.. indugia nella scanalatura,, la donna rilascia i muscoli, trepidante, in attesa, ma l'uomo sadicamente ritorna con la lingua verso l'alto lasciandola fremente.. Io inizio a sentire un certo languore al basso ventre, mi sfioro sopra gli slip, ed immediatamente il mio clitoride da segnali inequivocabili.. è troppo tempo che il dolore dell'abbandono mi ha fatto perdere anche gli appetiti sessuali, tuttavia quella nottata così strana mi sta accendendo il desiderio,, mi infilo sotto l'elastico un dito, due dita, sfioro le piccole labbra che subito si dischiudono, facendo spuntare il piccolo bottoncino sensibilissimo, inizio a sfregare, guardando la scena davanti a me, penso di essere lei che viene toccata, baciata, leccata, sfrego, massaggio, premo.. finalmente un po'di umore, sento la punta del dito bagnata, la ritraggo e la metto in bocca.. mi piace sentire il mio sapore.. poi torno con tutta la mano dentro gli slip, giocherello più decisa, adesso, con tutte e cinque le dita.. chiudo gli occhi, immedesimandomi nella coppia di là... forse mi sfugge un gemito.... _Ehy. Giovanna. Vuoi unirti a noi?_ Una voce dal balcone mi fa avvampare.. Sonia, la mia vicina mi sta chiamando. _Dai, vieni, _le fa eco il compagno_ ce n'è anche per te.. Non ho mai avuto idee bisessuali, ma chissà come quell'idea indecente mi fa venire una voglia che sento i crampi all'utero, contrazioni improvvise delle piccole labbra, ed un aumento di umori, quasi come se le parole avessero avuto un effetto orgasmico su di me. _Non so, io non sono mai stata insieme ad una coppia, non so se sono in grado..._ Cerco di balbettare, anche se non voglio sembrare troppo decisa, potrebbe non capitarmi mai un'altra occasione di provare una situazione erotica di questa portata.. _Dai, ti aspettiamo, vieni, ti apro la porta_ Dice risoluta Sonia, ed entra decisa in casa dirigendosi verso l'ingresso.. Anch'io allora decido di provare.. in fondo mi hanno invitato loro,, sembra la risposta alla mia muta domanda di trasgressione.. Esco dal mio appartamento nell'attimo stesso in cui sento le chiavi della porta di Sonia.. lei è nuda davanti a me, bellissima.. Mi fa entrare e mi conduce verso il soggiorno, dove c'è un'enorme divano angolare.. _ O preferisci che andiamo in terrazzo?- Mi chiede con un sorriso malizioso _No, no, va bene qua, grazie- Balbetto incerta.. In quel momento si avvicina pure il compagno.. nudo pure lui.. Dopo il momento di passione con la sua compagna ora è in posizione di quasi riposo, ma quello che gli vedo è un bel pene che anche in quelle condizioni suscita una certa ammirazione.. _ Io non so cosa devo fare, come comportarmi_ Dico :Niente paura_ Mi fa Sonia, _ti insegno io... e si avvicina , si siede sul divano vicino a me, mi appoggia una mano sul ginocchio, avvicina la testa alla mia faccia, vedo le sue labbra, vicino alle mie.. le schiudo.. sento la sua lingua che si insinua, cerca la mia... Mi do coraggio (una lingua è sempre una lingua) e rispondo al bacio come fosse quello che potrebbe darmi un uomo, intanto lei mi circonda le spalle e va decisa a slacciarmi il reggiseno, me lo toglie, e prende in bocca un capezzolo, pizzicando l'altro con la mano libera.. Io sto assaporando queste nuove sensazioni, dimentica che mi sta toccando una donna.. dimentica che c'è in casa anche un uomo, assolutamente serena e decisa a godermi tutta la particolarità di questa notte.. All'improvviso mi sento prendere in mano il piede sinistro.. L'uomo, mi sta carezzando la caviglia, passa son l'indice sotto la pianta del mio piede, indugiando tra le dita. ho. sensazioni contrastanti, miste di solletico e eccitazione, ma nulla in confronto a quando sento il suo respiro sulla punta del piede, e l'alito caldo che viene dalla sua bocca prima che se lo infili, succhiando e leccando dall'alluce in là.. terminazioni nervose che non sapevo di avere trasportano l'eccitazione al cervello.. mi sento avvolta in una vampata infuocata di passione, mi sfugge un gemito ed inarco la schiena nel preciso istante che con mani decise l'uomo mi sfila gli slip, e rimango nuda, completamente nuda, come loro.. Sonia intanto mi guarda esitante. Vuole capire se voglio essere solo parte passiva od attiva con lei.. discorso che non avevo mai pensato, mai ponderato.. ma ecco, il ricordo di quando mi metto in bocca le dita odoranti dei miei umori mi danno la risposta... Voglio sentire in bocca l'odore della donna.. allungo esitante le mani verso di lei, che sorridendo capisce.. si mette sul divano carponi, facendomi capire che le posso scivolare sotto, testa tra le sue gambe.. Mi viene per un attimo la paura di non essere all'altezza, di non saperla far godere, di farle male con le dita.. mi impongo di stare calma, cerco il suo clitoride tra le pieghe delle sue piccole labbra, è fradicio, passo il polpastrello delicatamente, e sento lei che si avvicina e muove più decisamente, a farmi capire che posso aumentarne la pressione.. sfrego più energicamente allora, mi avvicino con la bocca, a contatto, anzi, quasi, a contatto.. provo ad estrarre la lingua finche sento che tocca qualcosa di molle.. e nuovamente è lei che si avvicina alla mia bocca, mimando una danza sensuale si muove per trarre lei piacere da me.. ed intanto l'uomo mi fa spostare le gambe fuori dalla seduta del divano. Si strofina, sento la sua asta eretta che pulsa, reclamando la sua parte.. Io sono tutta un fremito.. ho i crampi dalla voglia di essere posseduta mentre faccio godere la donna.. Sento la punta del pene reclamare l'entrata.. sento che mi sto aprendo come la corolla di un fiore, sento il desiderio, sento... sento la lingua di Sonia che dal membro dell'uomo scende e tocca anche il mio clitoride, per poi accompagnare le spinte di lui dentro di me con degli abili massaggi con due dita, stimolazioni dei due che mi stanno portando verso le vette più elevate del piacere, istintivamente aumento le lecate, la penetro con lingua e due dita, spingendo, allargando, cercando di farmi strada dentro di lei, la sento sospirare, gemere, e ai suoi gemiti si uniscono i miei mentre l'uomo spinge sempre più a fondo, sempre più velocemente, sento anche lei che riesce a toccarci entrambi, dirigendo lui dentro di me, e allo stesso tempo stimolandomi il clitoride, che sento gonfio e turgido come non mai, Siamo tutti e tre vicini a godere, altre spinte, altri miei affondi dentro Sonia, Vengo, io per prima, e mentre i miei gemiti prima ravvicinati diventano più calmi, ecco l'orgasmo dell'uomo, un sospiro un rantolo, un urlo, spinte frenetiche ma più incisive, ed infine l'ultimo affondo, l'urlo finale, schizza, si placa, rallenta, si ferma.. e Poi la volta di Sonia, mi fa segno di spingermi più in profondità, allora annaspo dentro di lei, i suoi umori mi colano sulle guance, scendono verso il collo, mi bagnano i capelli, vedo la sua eccitazione, è vicina, mi impegno, voglio dimostrare che le so fare raggiungere la gioia, aumento gli sfregamenti con le dita, la lingua saetta fuori e dentro lei, lei geme, sbuffa, rantola,, ed infine alza un ultimo grido,, poi le contrazioni calano, scemano, si placano, io mi passo la lingua sulle labbra per prendere ogni piccola parte di lei.. E' stata una notte strana, magica, misteriosa.. Ho scoperto un lato della mia sessualità che tenevo nascosta e usavo solo come fantasia nelle mie notti solitarie munita di vibratore.. Mi propongono di usare il loro bagno se voglio farmi una doccia,, mi danno un accappatoio pulito.. Mi lavo, e torno nel mio appartamento, mi metto a letto, e dolcemente riesco ad addormentarmi
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Post n°15 pubblicato il 27 Luglio 2011 da la.casta_diva
Sara esce di corsa dal bar dove lavora. E' mezzanotte passata e non c'è un'anima in giro.. Ha pure cominciato a piovere.. una pioggerellina intensa che inzuppa i vestiti. E la macchina è parcheggiata nel sotterraneo ad alcune decine di metri da lei.. Corre, Sara, si stringe nell'impermeabile, si inzacchera le calze nelle pozzanghere.. Indossa ancora la mise del bar, camicetta bianca scollata e la mini nera plissettata, corredata dai collant e le scarpe col mezzo tacco.. Le sembra di sentire dietro di lei dei passi frettolosi, pesanti, forse qualcun altro sotto la pioggia e senza ombrello.. D'istinto affretta ancora il passo, giungendo all'ingresso del parcheggio sotterraneo, e sente dietro di sé affrettarsi anche gli altri, di passi.. Un leggero timore le si insinua nel petto.. Una ragazza da sola, di notte, in un parcheggio e dei passi che sembrano seguirla.. Si volta e con la coda dell'occhio vede l'uomo che sta guadagnando terreno su di lei.. ed allora lei si affretta, spaventata, ora è all'interno del sotterraneo.. -Le chiavi.. dove saranno le chiavi,- pensa frugando freneticamente nelle borsetta, mentre ora sta proprio correndo- Corsia C4, si ricorda... eccola, vede la sua automobile in lontananza, -dai, tra un po' sarò al sicuro- Finalmente la mano in borsa fa presa sulle chiavi, le stringe vittoriosamente.. - Tra un po' sono in macchina, mi chiudo, parto, e ce l'ho fatta.. La macchina è a pochissimi metri, vicino ai due pilastri.._-Ce l'ho fatta......
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Post n°14 pubblicato il 27 Luglio 2011 da la.casta_diva
Sorrise, Sonia, quel mattino, all'apertura della posta.. C'era un biglietto d'auguri di buon compleanno da parte di Lory, la sua migliore amica, e conteneva inoltre un buono da spendere presso un esperto massaggiatore orientale... Ma quel che fece sorridere Sonia fu che sul buono, nelle caratteristiche professionali del massaggiatore, c'era anche scritto "ACCENDE LA PASSIONE". Sonia è una trentacinquenne single, imprenditrice che ha sovrapposto senza alcun rimpianto l'amore per la propria attività al rapporto con gli uomini.. Sentimentalmente era circondata da molti amici, quindi non sentiva la necessità di rapporti di altra natura, e del sesso aveva ricordi poco entusiastici, quindi si era fatta la convinzione di essere frigida. Mise comunque in borsetta il biglietto e il buone e uscì per andare al lavoro. Qualche giorno più tardi Sonia si recò in una zona periferica della città per un appuntamento con un cliente. Raggiunto l'indirizzo e parcheggiata la macchina vide vicino all'ufficio del cliente l'insegna del massaggiatore di cui ancora conservava il buono, e si ripromise che se l'incontro di lavoro fosse stato rapido e proficuo si sarebbe concessa il lusso di beneficiare del massaggio. La scusa era che non voleva che l'amica avesse speso i soldi per nulla, ma in realtà la stuzzicava quella scritta sull'accendere la passione... Portato quindi a buon fine l'incontro di lavoro si diresse verso lo studio del massaggiatore.. Suonò al campanello è fu accolta da una ragazza avvolta in un candido sari.. -Il Maestro arriverà a minuti, signora, può aspettarlo in sala d'attesa.. Sonia sedette nella sala d'attesa e si guardò intorno... Dagli altoparlanti usciva un dolcissimo sottofondo musicale, alle pareti degli arazzi rappresentanti posizioni da Kamasutra, su delle nicchie c'erano incensieri accesi che liberavano nell'aria intensi profumi.. Sonia sentì già la mente liberarsi, e socchiuse gli occhi... -Ah, sei arrivata, finalmente, sapevo che saresti venuta!- Sentì questa voce e scattò immediatamente in piedi. Vide il Maestro.. Non poteva avere più di 30 anni, di chiara estrazione cinese, ma con qualcosa di europeo nei lineamenti.. Indossava una lunga sottana sopra un petto nudo e glabro, aveva la muscolatura formata sicuramente da qualche disciplina orientale, ma quel che colpiì maggiormente Sonia fu lo sguardo, sembrava leggerle dentro -Chi ti ha detto che sarei venuta, che non lo sapevo nemmeno io. E sono capitata qua per caso.. -Niente succede per caso, tu eri destinata a venire da me , oggi- Disse lui-Vieni_ e la condusse dietro una porta, dove c'era lo studio, anch'esso arredato come la sala d'attesa e con la medesima musica, le diede un telo e le disse di andare dietro il separè, spogliarsi e avvolgersi con il telo, quindi di tornare e stendersi sul lettino.. Sonia fece tutto quindi tornò al lettino mettendosi a pancia in giù.. Il maestro prese una benda nera e le bendò gli occhi.. Sonia ebbe un moto di ribellione, ma il Maestro le sussurrò in un orecchio:-Fidati di me, tu devi, fidarti di me.. La vibrazione di quella calda voce profonda la attraversò per tutto il corpo, procurandole sensazioni sconosciute. Mai le erra capitato che una voce la colpisse cosi- Sentì il telo scivolarle via ed ebbe ancora un moto di protesta quando si sentì bloccare le mani con deimorbidi lacci vicino al bordo del lettino.. Ma le sue proteste furono subito soffocate dall'intenso, dolce profumo di un fluido che lui le stava versando nel cavo della colonna vertebrale.. Lui cominciò a massaggiarle quell'olio dalla schiena verso il busto, poi più avanti, sino a lambirle i seni, salvo poi tornare subito al punto di partenza e ricominciare a massaggiare in tondo con le mani aperte in un'esasperante lentezza.. Quando arrivava all'altezza delle natiche lei istintiuvamente apriva anche un po' le gambe, ma lui non si fermava ancora, saliva, massaggiava, arrivava al seno, tornava indietro,, Sonia, bendata e legata, poteva solo immaginare, o sperare, cosa avrebbe fatto il maestro su di lei, visto che non poteva vedere, lo sentì intanto armeggiare con qualcosa.. sembravano dei cubetti in una scatola scossi.. ad un certo punto emise un grido:_Ahhhhhhhhhhh, Lui le aveva rovesciato addosso dei cubetti di ghiaccio.. Il corpo si irrigidì tutto, la pelle era scossa da fremiti, ma il bello doveva ancora arrivare.. Il maestro prese un cubetto tra le dita ed iniziò a farlo scorrere sull'incanalatura tra le natiche.. al suo passaggio la pelle sembrava prima bruciare, poi gelare, poi ...e poi lentamente il ghiaccio cominciò a sciogliersi, e l'acqua scorrere giù, verso il sesso di lei, Sonia Fremeva vistosamente, eccitata dal fatto di non poter gestire lei la situazione, non vedere, non partecipare con le mani la poneva in mano a questo sconosciuto che la stava innalzando ai vertici del piacere.. Poi lui le apri decisamente le gambe, ed iniziò a leccale.,succhiare, titillare il miscuglio di umori che il corpo di Sonia non riusciva più a trattenere, Il maestro inizio poi delicatamente ad ammorbidire la parte intorno allo sfintere posteriore, prese da una boccetta un unguento ed iniziò a rendere inumidita e scivolosa anche quella parte del corpo di lei: Sonia non era mai stata deflorata dietro, ma prima ancora di rendersi conto sentì un piccolo attrezzo vibrante che cercava di entrare..D'istinto contrasse i glutei, allora il maestro le diede inattesa una pacca sul sedere, non forte, ma sufficiente, dallo stupore, per rilasciare i muscoli e permettere al piccolo vibratore una facile entrata. L'uomo, con mano sapiente muoveva, spingeva e ruotava il vibratore iun modo dsa procurarle intense sensazioni.. Sonia era ormai persa in quel gioco estatico, voleva solo che lui le desse di più, il desiderio si era insinuato in lei, e questa sensazione di bisogno insaziabile di essere presa le stava contorcendo le budella. Il Maestro allora, spinse un pulsante nul lettino, e come d'incanto la parte del lettino all'altrezza del sesso di lei si spostò sotto il resto del mobile, ed il maestro, scioltosi la veste, si avvicinò, appoggiò il suo sesso contro quello di lei, e attese.. Sonia non era nemmeno consapevole se la pressione sul suo sesso fosse quella di lui, o di qualche altro marchingegno, fatto sta che non riusciva a tenere a freno la propria eccitazione, e cercava, muovendosi, di avvicinare il suo sesso a quel qualsiasi cosa fosse che vi era appoggiato... Allora il Maestro, con un gesto deciso, affondò il proprio membro in lei e diede via ad una serie di 6, 7 colpi decisi.. poi interruppe, si fermò.. Sonia aveva bisogno di altro di più.. si sporse verso di lui, cercò lei di rendere il ritmo.. ma la posizione supina non le permetteva grande spazio,, allora lui ricominciò, ma piano piano, lentissimamente..un colpo col membro piano, e uno vigoroso col vibratore da dietro, piano davanti, e forte dietro... Sonia stava veramente impazzendo dall'eccitazione, cominciò a gemere e ad implorare che quel supplizio tanto dolce arrivasse al culmine.. Il Maestro allora capì di aver portato la donna alla giusta eccitazione, tolse il vibratore, ed inizio freneticamente a spingersi dentro di lei.. colpi lunghi, decisi, intervallati da altri più frequenti ma meno profondi, poi alcuni lenti, e di nuovo violenti, finchè lei ebbe l'ultimo, forsennato gemito... poi tutto si placò.. lui tolse il suo membro,, ed andò a liberare la donna dai lacci e dalle bende.. Sonia aveva adesso lo sguardo più dolce che una donna può avere, quello della gioia raggiunta.. Lei lo guardò., ma vide che lui aveva ancora l'erezione e gli chiese perchè non avesse anche lui consumato il rapporto.. Ma lui si schermì, si scusò e disse che il suo membro era solo uno strumento di lavoro, ora avrebbe fatto una doccia e sarebbe stato pronto per la prossima paziente.
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Post n°13 pubblicato il 27 Luglio 2011 da la.casta_diva
Giada si svegliò con la strana sensazione di non essere sola in camera. Aprì gli occhi, li sgranò.. i quattro candelabri presenti nella stanza erano tutti accesi, le luci tremule delle candele proiettavano incerte ombre sulle pareti. Sul basso tavolino accanto al letto dove la sera appoggiava i suoi monili, vi era un cesto di frutta ed un vaso di fiori dall'intenso profumo. Dall'angolo più in ombra della stanza intanto avanzò Alessandro, occhi penetranti, sguardo intenso, carnagione brunastra, era l'incarnazione della bellezza maschile, alto, slanciato, con una muscolatura perfetta resa dal quotidiano lavoro sul peschereccio di famiglia..Giada non lo vedeva da alcuni mesi, e gli sembrò ancora più bello. Alessandro le si avvicinò. senza mai staccare i suoi occhi da quelli di lei, la guardava, la cercava, la spogliava con gli occhi, e Giada era talmente soggiogata dal suo fascino che la voce le si strozzava in gola senza nemmeno riuscire a salutarlo-Lui si sedette sul letto, le prese la mano, la piccola mano di lei nelle grandi callose mani di lui, se la portò alla bocca, ed iniziò a darle dei piccoli baci. L'emozione del tocco della bocca di lui sulla sua mano le faceva vibrare ogni corda del suo essere: Chiuse gli occhi mentre sentì lui portarsi le dita di lei in bocca, lambendo con la punta della lingua i polpastrelli sensibilissimi. Questo gesto, apparentemente innocuo esplose in lei con una veemenza che non riteneva possibile, D'istinto Giada allungò l'altro braccio verso la testa di lui, per avvicinarlo a sé. Aveva bisogno del calore di lui.. Gìà il solo fatto di vederlo lì, sul letto, a pochi centimetri da lei, le faceva a bruciare la pelle come in preda ad una febbre violenta. Già pregustava i suoi gesti, il suo tocco, il profumo della sua pelle che emanava comunque sempre il retrogusto salmastro del mare: Alessandro, le scostò i capelli dal volto, le si avvicinò, iniziò a torturarle delicatamente il lobo dell'orecchio, mordicchiandolo e succhiandolo, mentre le scioglieva i lacci della camicia da notte, liberandole i seni, che ormai anelavano al contatto con le sue mani., Continuando a baciarla, sull'orecchio, e più giù, nell'incavo tra collo e spalla, le disegnava con le dita dei cerchi concentrici sull'aureola del seno, mentre il capezzolo si inturgidiva, e il respiro diventava affannoso..Con gli occhi socchiusi Giada offrì la sua bocca ai baci sempre più avidi di lui, le lingue mai sazie esploravano l'una i recessi dell'altro. Alessandro si svesti rapidamente, preso anche lui dalla grande eccitazione del momento. Una notte passata con Giada lo avrebbe consolato per tutto il tempo che avrebbe ancora dovuto restarle lontano.. Le mani di lei si spostarono dalle spalle, alla schiena di lui, e giù, fino alle natiche sode e virili. Le carezze si fecero più ardite, Alessandro cominciò a percorrere con estrema lentezza tutto il corpo di lei.. dal petto e più giù, fino a leccare l'ombelico, scendendo poi ancora giù.. Lei si dibatteva sotto di lui, eccitata ed impaziente, ma non era ancora tempo per arrivare ad una conclusione.. Alessandro improvvisamente si scostò, si alzò, ed andò verso il tavolino dove aveva posto una ciotola di miele, la prese, la pose sulle coltri e vi intinse un dito, con cui andò poi spalmando i seni di lei.. Il corpo di Giada fu scosso da brividi che divennero più intensi quando lui iniziò a leccare il miele dal corpo di lei.. Con le dita le passava il miele sul corpo, dove poi successivamente passava la bocca, ma adagio adagio, senza fretta, dando anche di tanto in tanto dei piccoli morsetti. Giada era ormai esasperata dalla lentezza dei gesti dell'uomo, eccitata e vogliosa di essere sua.. Si chinò vero il membro di lui, e abbandonando il pudore che da sempre l'aveva caratterizzata, prese dalla ciotola un poco di miele, se lo mise sulla punta della lingua, e glielo baciò, aprendo la bocca per accoglierlo. Il pene le toccava il palato dandole delle vibrazioni fortissime, Alessandro, preso da una vertigine, se si spinse ancora più dentro, con un gemito strozzato, Giada lo st5rinse a sé baciando, leccando e succhiando voluttuosamente, tanto ormai era presa nella spirale di desiderio.. Il ritmo si stava facendo più intenso, ma Alessandro voleva che anche Giada fosse soddisfatta, quindi si tolse dalla sua bocca, ed cominciò di nuovo la tortura dolce dei baci e delle carezze, che divennero ben presto mirate e più infuocate.. Giada sentiva le dita e la lingua insinuarsi nel sesso di lei, percepiva i suoi umori fondersi con la saliva dell'uomo, vedeva il suo corpo contorcersi per arrivare più vicino alla bocca di lui, era giunta al momento in cui sembrava la vita avesse senso solo in una fusione totale dei due corpi, ed Alessandro non poteva resistere oltre, si mise quindi sdraiato, e la pose seduta sopra di sé, ma stette immobile,, aspettava.. Giada, sentiva il sesso dell'uomo contro il suo,, quando questo, inaspettatamente, quasi mosso da volontà propria, le scivolò dentro, e lei iniziò a muoversi tenendo il ritmo che più si adattava al suo piacere, alzando e abbassando i glutei, spingendo e respingendo, a tratti con forza, a tratti debolmente.. I due amanti ansimavano e gemevano a seconda del ritmo, finchè Alessandro, giunto allo strenuo della resistenza prese il controllo del ritmo, stavolta seguendo il suo desiderio, Gemeva l'uomo, e gli faceva eco la donna, e il ritmo dei loro sospiri diventava sempre più veloce, sempre più potente.. Un grido all'unisono li trovò entrambi stupefatti, erano giunti insieme all'orgasmo.. Un boato di spasmi violenti nel corpo di entrambi.. poi il lento placarsi dei sensi..Stettero abbracciati, scambiandosi dolci carezze e teneri baci, e il sonno stava stava per rapire Alessandro-Perdonami amore mio, ma non dormo da due giorni, eravamo lontani, e ho fatto il possibile per arrivare da te.- Dormi, amore mio- disse Giada- Ma poi... ricominciamo.................... |
Post n°7 pubblicato il 27 Luglio 2011 da la.casta_diva
Ludovica è una donna in carriera, imprenditrice calzaturiera in Brianza.. Deve il suo successo sia ala ricchezza di famiglia che ad una serie di fortunati incontri con altri manager di successo, sia uomini che donne, conclusisi felicemente in camera da letto.. Puntualmente alle 6 di pomeriggio il campanello avvisa l'arrivo dei due uomini.. Ludovica li accoglie indossando una preziosa vestaglia di seta e pizzo bianco, che lascia trasparire l'intima guepière abbinata a tanga e reggicalze color vinaccia.
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Inviato da: lov.er
il 06/03/2014 alle 23:57
Inviato da: lov.er
il 10/09/2011 alle 19:58
Inviato da: The_Dark_Inside
il 28/07/2011 alle 11:40
Inviato da: The_Dark_Inside
il 27/07/2011 alle 19:27