semplicemente_terry
C'è uno spettacolo più grande del cielo: è l'interno di un'anima...!
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Post n°242 pubblicato il 20 Agosto 2010 da terry55_1
Oggi ho visto mio zio piangere! Ero andata per una breve visita e per fare due chiacchiere con il figlio (mio cugino).Invece il figlio già ero ripartito per la capitale e lo zio era rmasto di nuovo solo, con le sue galline e due ochette. Ho capito subito che qualcosa non andava. Lui teneva lo sguardo basso e non mi faceva le sue solite battute. Gli ho chiesto cosa avesse, credevo che non si sentisse bene, ma lui canditamente con le lacrime agli occhi ha detto: " Ogni volta che i figli ripartono, io mi sento sempre più solo e triste". Avrei voluto abbracciarlo, ma non sapevo che dirgli in quel momento. Lo zio ha perso sua moglie oltre un anno fa. Fui io ad accorrere per prima quella notte maledetta. Ancora ne porto i segni nella mente....ancora non riesco ad entrare in quella stanza da sola. Non nascondendo una profonda emozione ho cercato di dirgli qualche parola, che poi sono le stesse parole che rivolgo a me stessa. Gli ho detto che i figli devono vivere la loro vita, come noi stiamo cercando di vivere la nostra. Che anche noi siamo stati figli, anche noi abbiamo lasciato dei vuoti ai nostri genitori. E' la legge della vita. Loro, li mettiamo al mondo, sono il nostro sangue.....ma alla fine non sono più i "nostri figli". Lo so, è un discorso piuttosto ambiguo, ma pensandoci bene credo sia così. A tal proposito ricordo che lessi una poesia un giorno su un blog. Era di Kahil Gibran che diceva: "I vostri figli non sono i vostri figli". E mi diede molto da riflettere nel tempo. I VOSTRI FIGLI NON SONO I VOSTRI FIGLI Sono i figli e le figlie della vita stessa. Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi, e non vi appartengono benchè viviate insieme. Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri, poichè essi hanno i loro pensieri. potete custodire i loro corpi, ma non le anime loro, poichè abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare. Cercherete d'imitarli, ma non potrete farli simili a voi, poichè la vita procede e non s'attarda su ieri. Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccate lontano. L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito, e con la forza vi tende, affinchè le sue frecce vadano rapide e lontane. In gioia siate tesi nelle mani dell'Arciere, poichè, come ama il volo della freccia, così ama l'immobilità dell'arco. Penso proprio che avesse ragione questo grande poeta.... La odiai questa poesia quando la lessi la prima volta.....ma ora credo che dica molto. Buona serata a tutti... Terry |
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