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NUTRIE

Post n°14 pubblicato il 05 Marzo 2008 da SonounAsino.62
Foto di SonounAsino.62

NUTRIE

 

La vendetta è un piatto che va consumato caldo o freddo? La vendetta è un piatto gustoso oppure no? E soprattutto, sto benedetto piatto della vendetta va consumato?

E beh, tutte le volte che qualcuno di particolarmente maligno mi fa girare gli zebedei mi vengono in mente le peggiori idee! Avete presente nei fumetti quando  non si leggono parole ma sono disegnati nel fumetto, formato pensiero, un’impiccato, un’accoltellato, un’investito con un carrarmato ecc. ecc.? beh ecco i miei pensieri a volte sono simili! Mi manca il fumetto sulla testa.

Eppure non ho mai dato corso a niente di tutto questo.

Devo ammettere che  ci penso però:  con la fantasia studio piani di azione elaborati,  azioni di guerriglia, agguati, sicari, azioni kamikaze, pirateria informatica, manomissioni impianti frenanti, crack finanziari pilotati, alluvioni, le cavallette,  pioggia di rane, acqua che si trasforma in sangue fino alla morte dei primi geniti!

Poi questi pensieri si arrotolano nelle mosse e contromosse del nemico con quei pensieri da emicrania del tipo se io faccio così allora quella o quello farà così e allora poi io faccio cosà, ma rischio questa reazioni qui allora mi conviene fare così per poi replicare cosà….in modo che se….ufffff…cheppalle!!!

Ma è troppo faticosa la vendetta !!

Nel mentre penso a tutte queste cose, il tempo passa, la voglia di vendetta piano piano si affievolisce e rimane lì, latente, in attesa di nuovi eventi.

Esatto! avete letto bene! In attesa di nuovi eventi ! e adesso vi spiego quali.

Tre esempi.

 

Ero ragazzino ed ero seduto su una panchina  nel viale della stazione, avevo appena comprato un gelato ed avevo ancora il resto in mano quando all’improvviso è passato un ragazzo in bicicletta e mi ha strappato i soldi di mano. Ero ragazzino e mi venne una rabbia terribile ma lui era grande e non potevo far nulla…solo aspettare. Pochi anni dopo ho saputo che il tipo era morto e credo con i miei soldi di aver contribuito alla sua morte. La vendetta è arrivata da sola.

 

Anni dopo un cliente dell’ufficio dove lavoravo, non so per quale motivo, inizio a vessarmi in modo tale da chiedere il mio trasferimento, fece tanto che alla fine io fui costretto ad andarmene e trasferito in un’altra sede. A dar manforte a questo cliente ci si mise anche un amministratore della società per la quale lavoro. Ero giovane, non potevo far nulla solo una grande rabbia e depressione anche perché seppi che c’erano motivi personali di astio nei confronti della mia famiglia da parte di quei due soggetti. Tempo dopo lessi sul giornale che avevano trovato morto suicida impiccato nel capannone della sua ditta il cliente malvagio e poi venni a sapere  pochi mesi dopo che l’amministratore fetente era stato colto da ictus e aveva anche dato le dimissioni da amministratore.

La vendetta è arrivata da sola.

 

Qualche  anno fa un collega particolarmente arrogante e forse ben raccomandato non perdeva occasione di mettermi in cattiva luce presso i superiori. Era snervante andare tutti i giorni in ufficio e subire quella presenza. Ci si sente impotenti e la voglia di violenza sale tutti i giorni di più, ma attenzione! Dopo pochi mesi il collega in questione venne colto sul fatto che rubava soldi falsificando documenti contabili e la cosa andava avanti da tempo. Fu licenziato. La vendetta è arrivata da sola.

 

Mi pare che i fatti parlano da soli. Sembra quasi  che  ogni azione malvagia fatta da un malvagio crei prima o poi  il giusto contrappasso per l’autore maligno e la vittima non deve far nulla…solo aspettare.

Non voglio fare ulteriori commenti sulla vicenda perché mi aspetto di discuterne con voi che leggete.

 

Domenica era una giornata bellissima: il preludio alla primavera! Ero a casa da solo al pomeriggio e così ho deciso di fare una lunga passeggiata sugli argini del fiume vicino a casa mia.

Dopo un’ora di camminata mi sono seduto sull’erba e ho iniziato a guardare l’acqua col cervello appisolato dal tepore della giornata. Il pensiero del proverbio cinese piano piano è affiorato e ho iniziato a guardare la corrente in attesa che passasse il cadavere di qualche nemico. Ho aspettato venti minuti ma senza risultato; solo due nutrie andavano e venivano davanti a me nell’acqua come se si aspettassero qualcosa. “Ma cosa diavono vogliono quelle due topastre?” “Cazzarola!!” ho pensato…”e se non fossero nutrie ma due nemici travestiti da mega tope che aspettano che sia io a stendere gli zampetti sull’argine del fiume??”.

Mi sono alzato di scatto e le due topone   mi hanno guardato sorprese …”vaffanculo! Domani torno col fucile e vi sparo!!” e me ne sono tornato a casa, pensieroso.

L' Asino

 

 

 

 
 
 
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Un blog di: SonounAsino.62
Data di creazione: 27/01/2008
 

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