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CANAGLIE

Post n°22 pubblicato il 06 Agosto 2008 da SonounAsino.62

L’anno scorso  mi è capitata sotto gli occhi una cosa carina ricevuta per mail che parlava di come si era bambini una volta e di come si è riusciti a diventare grandi nonostante tutto.

Era molto carina da leggere e penso che l’avesse scritta un a persona mia coetanea dato che in molti fatti che raccontava mi ci sono rivisto, me, bambino.

Tenete presente che io sono dei tempi che la gazzosa si chiamava gazzosa e non sprite! Che un ghiacciolo costava 50 lire, che si faceva  merenda col pane burro e zucchero oppure fette  di  pane inumidite  nel latte e cosparse di zucchero, e che si andava a letto dopo carosello.

A volte i miei figli mi chiedono che diavolo era carosello. Faccio fatica a spiegar loro che pressocchè l’unico spazio pubblicitario della televisione.

Sono dei tempi nei quali  la noia era la musa ispiratrice di  trovate geniali per divertirsi!

Oggi sembra che la noia sia una cosa da bandire. Sento genitori preoccuparsi perché il proprio figlio si annoia! “…oh poverino , si annoia così tanto…eppure lo mandiamo  a calcio, nuoto, tennis, danza, corso di inglese, corso di computer, karate, judo, minibasket, pallavolo…così non sta in casa ad annoiarsi…ma…ogni tanto poi si annoia quando non ha nulla da fare….”Eccheccaz!

 Eppure era così bello annoiarsi!! Non si sarebbe fatta  la casa sull’albero, non si sarebbe costruito  il fucile ad elastico per sparare alle mosche, niente scherzo del portafoglio legato ad un filo invisibile, niente cerbottana (con spillo in cima alle freccette di carta…altrimenti che gusto c’era se non si piantavano?), niente arco con frecce fatte staccando le stecche di un ombrello, niente riproduzione di epiche battaglie di soldatini accoppati gettando dadi  o sparati con mini cerbottana o con lancio di petardi con tanto di incendio del castello di cartone, l’allevamento di grilli, la caccia alle lucertole per poi tirarle addosso alle “femmine”, la cattura delle mosche per poi vedere come i ragni le impacchettano e se le pappano. Niente di tutto questo senza la sana noia.

Se non si da spazio alla noia come fanno i bambini a diventare creativi?? Non ne hanno il tempo!

 

Tornando al nostro argomento personalmente ricordo alcune cose buffe che oggi farebbero drizzare i capelli in testa a qualsiasi mamma o associazione difesa del fanciullo.

A 4 anni i miei mi regalarono in guantoni da box. Purtroppo li regalarono anche a mio fratello che aveva  sei anni più di me e li ha ancora  ma si notano meno. Il primo e unico incontro fu di breve durata: k.o. al primo round.

Ricordo ancora l’espressione crudele e beffarda di mio fratello quando venne verso di me in posizione da box, fu un attimo, il pugno arrivò dritto al mio occhio sinistro e mi ricordo perfettamente che mi ritrovai intontito a guardare il cielo sdraiato sul prato non capendo il perché.

  Mi misero una bistecca sull’occhio ma non sequestrarono in guantoni: ci pensai io a nasconderli!

Ricordo sempre  i miei 4 anni, la mia biciclettina e i miei esperimenti senza ruotine. Abitavo in un posto dove c’era un lungo e ampio  viale  di ghiaia (la più appuntita e tagliente d’europa!)  che correva lungo delle serre e  terminava in un piccolo spiazzo circondato  da un fosso profondo.

A 4 anni  la cosa che da felicità è riuscire ad andare senza ruotine!! E più si è felici e più si pedala! E più si pedala e più si va forte! E più si va forte e più si è felici! Insomma arrivavo a velocità folle allo spiazzo e improvvisamente ricordavo le cose importanti della vita da apprendista ciclista: non sapevo  frenare e a malappena curvare!!!

Mi esibivo in drammatiche curve e frenate sul mio ginocchio e gomito sinistro, soffrivo in silenzio mi toglievo i sassolini dalla pelle e ricominciavo la corsa.

Oggi, giuro che è vero, si vedono in giro bimbi con casco, ginocchiere, paragomiti, occhiali da sole (per proteggersi gli occhi da che?) con fighissima biciclettina rigorosamente con ruotine!!

Le croste sui ginocchi erano trofei da esibire fra noi bimbi come prova di coraggio, ne andavamo fieri!! Altro che ginocchiere!!

Il vero dolore era quello che ci aspettava in casa: la disinfezione con l’alcol !

Per noi bimbi l’alcol aveva una sola utilità ! strumento indispensabile per giocare col fuoco!

La vera pericolosità dell’alcol era per noi il bruciore insopportabile che causava sulle ferite e ovviamente l’utilizzo inquietante  nel disinfettare le nostre chiappette prima delle iniezioni.

Ricordo ancora la mia mamma che imbeva di alcol il cotone e già l’odore mi spaventava, tirava fuori la siringa di vetro da quelle vaschette in metallo dove si usava bollirle per disinfettarle insieme all’ago. Più che un ago era una sorta di excalibur col buco in mezzo che incuteva timore solo a guardarlo! Chiappe all’aria…passata di alcol…e  zac!!! La spada nella roccia!! Si perché il mio culo diventava di pietra dal terrore!

L’alcol allora veniva fatto sparire!! Non dai genitori  come si farebbe oggi, ma dai bambini!

Io personalmente consumavo una bottiglia di alcol alla settimana utilizzato per fare piste di fuoco, fiaccole, dar fuoco al castello coi soldatini, rinvigorire un fuoco che stava per spegnersi ma, cosa più bella da fare in due, stringere la bottiglia di plastica dell’alcol per farlo schizzare dal buco con un lungo getto e contemporaneamente dargli fuoco: un lanciafiamme terrificante!!

Sui giochi che costruivamo da soli non veniva applicato nessun bollino a norma C E  e nessuna indicazione sull’età adatta per il gioco: non avrebbero passato neanche i controlli della malavita cinese!!

Insomma eravamo un poco selvatici, ma che bello che era!!

Oggi non credo si venda neanche più l’alcol, sicuramente non per far bruciare le ginocchia sbucciate ai bambini, sia perché i bambini non hanno ginocchia sbucciate sia perché ora si usano cose che rigorosamente non fanno male! Comprese le iniezioni! Oggi c’è pic indolor !

A 8 anni ero diventato un medico provetto, non tanto per le mie esperienze in ferite , ma perché avevo aperto un piccolo studio dove si giocava a dottore e dottoressa. Ci si visitava a vicenda ed era bellissimo quel gioco!! Avevo parecchie pazienti! E dottoresse!  Da qualche tempo ho capito il perché ci piaceva tantissimo il gioco del dottore! A quei tempi non lo sapevo.

Oggi non si studia medicina in quel modo ma  una volta presa la licenza media si passa direttamente agli stupri di gruppo dopo aver fatto le prime esperienze a 7 anni con i video porno sul cellulare. Eccheccaspita!!!!

Si girava parecchio da bambini di casa in casa, un pomeriggio da uno e il pomeriggio dopo da un altro senza la mediazione dei genitori, senza autorizzazioni in carta bollata, senza sentirsi in debito e dover ricambiare la visita. Si suonava il campanello e via e si stava insieme e se una mamma aveva buon cuore di un po’ di pane e nutella bene altrimenti bene lo stesso.

Oggi i bambini fanno visite formali. Ci si annuncia per telefono , si chiedono permessi ai genitori i quali ponderano chi deve venire in casa e di chi è figlio, non più di tre, lui sì lui no, si sfoggiano i migliori giochi antinoia quasi tutti rotti e  poi se non si offre una buona merenda non c’è problema:gli ospiti bambini aprono il frigo e sportelli della cucina e si servono da soli (che se so che i miei figli fanno così gli tronco le manine!!e loro lo sanno!)

I bambini oggi fra loro si dividono in due categorie che non sono quelle dei simpatici e  antipatici ma quelle dei bambini con la play station 3 e quelli senza. Ovviamente i più gettonati sono quelli con la play anche se sono antipatici come una cacca attaccata sotto una scarpa, ma che importa??!! Hanno la play 3!

Il grande problema dell’avere e non dell’essere ma non voglio disquisire oltre su questo argomento.

In effetti per tutte le cose che ho scritto fino ad ora mi sento piuttosto patetico anche perché sembra che il passato sia sempre meglio del presente e non è assolutamente vero! 

Ci sono cose del passato veramente da dimenticare e per fortuna che il progresso le ha cancellate ma lo spirito col quale siamo stati bambini e siamo cresciuti quello no, non mi sembra bello dimenticarlo.

 

Insomma poi a volte ci chiediamo come abbiamo fatto a diventare grandi, senza casco, senza ginocchiere, senza bollini  C E, con freccette con ago,con  fuoco, con veleni vari sparsi per casa, con il pezzo di pizza caduto in terra che con una soffiata su era già pulito e pronto per essere addentato e non ci veniva nessuna malattia, con la gente che ci rincorreva quando suonavamo ai campanelli e scappavamo urlando, con le punizioni a scuola e la seconda ripassata a casa (si perché mica la mamma andava a scuola a sgridare la maestra! Erano guai per me!!!),con nessuno che ci badava perché in fin dei conti ci badavamo da soli.

 

 

Pensierino:

Ieri ho conosciuto un bambino coraggiosissimo che ha avuto il coraggio di prendere un mano un rospo grossissimo e schifoso e non ha neanche avuto paura che gli sputasse negli occhi e poi se lo è messo in testa tenendolo per le zampe e ci rincorreva facendo il verso del rospo!!”

 

Il bambino coraggiosissimo in questione era   quel selvaggio di mio figlio che prende in mano e pastrocchia con qualsiasi essere vivente,  sia animali senza zampe sia quelli che ne hanno svariate paia e il pensierino me lo aveva  letto  la mamma del bimbo che lo ha scritto a scuola per compito anche lei sorpresa per la disinvoltura di mio figlio nel maneggiare a 8 anni un bel rospaccio. Animale  il padre…animale il figlio…

 

Arrivederci alla prossima

 

L’asino

p.s. Ma voi come eravate ??

 
 
 
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Un blog di: SonounAsino.62
Data di creazione: 27/01/2008
 

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