Creato da AmmiraglioLanglais il 22/08/2009

SORSI DI LUCE

Il reticolato dell'Ammiraglio Langlais .................................................................... pensieri, riflessioni, letture, immagini, suoni e colori dell'anima ...e anche no............."Sorsi di luce" pertanto vuole essere un semplice momento di incontro, come si farebbe assaporando un buon caffè, o passeggiando a braccetto per le strade di una città sconosciuta, o seduti in riva al mare ascoltando la risacca...

 

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L段mmensa finitudine dell置omo, tra limite e tempo

Post n°179 pubblicato il 11 Aprile 2010 da AmmiraglioLanglais

di Marco Bennici

Da sempre il ‘limite’ di noi stessi ha ispirato la nostra fantasia. I personaggi delle grandi saghe epiche o i supereroi moderni non sono altro che un modo per esorcizzare la paura di doversi fermare prima o poi da qualche parte. Un limite che il nostro intelletto fatica ad accettare, fermarsi in quanto incapaci di procedere oltre un ostacolo più grande di noi. Sta nell’eterna contrapposizione tra ‘limite’ e ‘tempo’ tutto il mistero della vita dell’uomo. È rinchiuso tra queste due parole che sembrano contenere in sé tutto l’enigma del nostro esistere.

La stessa etimologia del termine ‘limite’ racconta tutta la ‘sacralità’ che questo concetto porta in sé. I romani indicavano con il vocabolo ‘limiti’ quelle pietre che segnavano i confini, le quali erano sacre e non potevano rimuoversi senza delitto, essendo sotto la speciale protezione di una divinità detta ‘Limite’ o ‘Termine’. Il ‘limite’, quindi, è qualcosa di intoccabile, talmente connaturato alla nostra natura umana da non poter essere rimosso senza danno alla natura umana stessa. L’etimologia più accreditata del termine ‘tempo’, invece, è quella secondo cui la parola deriverebbe dal greco tem-no, cioè divido, separo. C’è dietro l’idea di sezione, periodo, epoca, stagione. C’è dietro l’idea di movimento, di scorrimento. Il tempo è quindi una dimensione dinamica che condivide con il ‘limite’ solo la caratteristica dell’impalpabilità. Nessuno dei due concetti ha una sua piena realizzazione concreta. Nella loro astrattezza indicano due fattori di cui possiamo cogliere solo le conseguenze, mai l’origine o qualsiasi forma, sia pur lontana, di ‘incarnazione’ e quindi di materializzazione degli stessi.

Nella somiglianza di questi due concetti sta però anche la loro diversità. L’uomo in quanto essere ‘creato’ è chiamato a convivere con altre entità create.  Alcune forgiate dalle sue stesse mani e perciò in quanto tali prive di vita, altre preesistenti alla sua stessa creazione. ‘Tempo’ e ‘limite’ sono allora due concetti archetipici, frutto della stessa finitudine dell’uomo. A lui preesistono, in quanto ne determinano l’orizzonte di vita. È ‘limite’ per l’uomo, tutto quanto ne circoscrive l’essenza e la volontà. È ‘tempo’ per l’uomo il continuo fluire di istanti in cui la sua volontà ed essenza è circoscritta. Il ‘tempo’ è il contenuto di un contenitore che ha per limite le sue stesse pareti. Nello stesso momento, però, il tempo è un contenitore di infiniti istanti in cui si dispiega la vita di ogni essere umano.

La pedagogia di questi due termini ci riporta alla concezione della nostra essenza di uomini. Abbiamo un tempo e un limite. Nella stessa misura, però, abbiamo infinite possibilità di giocarci il nostro tempo e il nostro limite. Nello stesso momento, però, la nostra mente ha come limite alla sua capacità di immaginare quella della nostra percezione. La nostra capacità di immaginazione in sostanza trova un limite nel fatto che siamo capaci di ‘fantasticare’ solo nel limite degli oggetti a disposizione dei nostri sensi. Quando ‘immaginiamo’ qualcosa non facciamo altro che ‘ricombinare’ elementi del nostro percepito quotidiano. Per paradosso se riuscissimo a concepire qualcosa di infinitamente diverso da ciò che possiamo vivere quotidianamente dovremmo arrenderci, comunque, di fronte al limite intrinseco della sua incomunicabilità. Semanticamente non sapremmo come esprimere ciò che abbiamo immaginato e, anche qualora riuscissimo a farlo, mancherebbe una semantica condivisa con i nostri interlocutori tale da rendere intellegibile il nostro ‘immaginato’.

Si gioca tra questi paletti le nostra avventura umana. Limite, tempo e limitata capacità di percezione di tutto ciò che tra questi due ‘limiti supremi’ continuamente scorre. Anche l’arte soggiace alle perentorie esigenze di questi tre pilastri della finitudine umana. Non se ne salvano nemmeno gli artisti. L’unica capacità in più che ha un’artista non è quella di sfuggire a tutto questo, ma semmai quella di saper fermare l’occhio su alcuni particolari e, a volte, cogliere degli ‘spiragli’, degli spazi, delle fenditure attraverso cui arriva al suo ‘occhio’ qualcosa di nuovo, di diverso che misteriosamente sa sfuggire alle leggi del limite e del tempo. Questo qualcosa di nuovo diventa una nuova dimensione temporale che l’arte consente di dispiegare infinitamente oltre il limite e il tempo. È però nuovamente in questo infinito contrasto che ogni giorno ci accorgiamo di avere veramente un limite e un tempo.

 
 
 
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AREA PERSONALE

 

Cara amica, Caro amico,

non ho ancora approfondito per quale motivo ho deciso di aprire questo Blog "Sorsi di luce"... probabilmente si tratta del bisogno, oggi così diffuso, di sentirsi in contatto .... di avere compagnia... di ascoltare e sentirsi ascoltati.

Non credo di avere delle cose importanti o stupefacenti da offrire...

ma..... probabilmente, solo la quieta serena confidenza di un'amica che di tanto in tanto ti segnala qualcosa che l'ha interessata.... che ha fatto vibrare per quache istante la sua anima.... qualche riflessione ad alta voce... senza alcuna pretesa.... semplicemente perchè sgorga naturalmente... come l'acqua del ruscello che ho scelto come l'immagine del blog.

Spero possa stare bene in mia compagnia ...  buon divertimento

 

TRAMONTO SUL MARE

 C'è un'ora del giorno in cui tutto cambia, è il tramonto, momento in cui il colore del cielo si tinge di rosa e il mare diventa lo specchio perfetto per tanta bellezza. A noi non resta che fermarci ed ammirarlo. sentendoci per un attimo parte di quella bellezza. 

 

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BENVENUTO

....così desidero immaginare questo blog come una bella festa da passare con tutti gli amici e parenti, vicini e lontani geograficamente e spiritualmente. Creare per rendere accogliente e gradevole la mia "casa", per poter condividere dei momenti sereni con gli invitati o semplicemente, come avviene nelle feste di paese, con i curiosi.

Ecco che allora il mio lavoro assume un significato più completo e gratificante: diventa come una bella pesca matura che si lascia cogliere, grata di aver avuto la fortuna di aver potuto vivere il suo scopo e poter liberare i suoi semi.

Perciò ti ringrazio amico mio. Il realizzare questo blog in tua compagnia, pensando alla nostra  possibile comunione, sera dopo sera,  è per me fonte di gioia. Spero che anche tu, leggendo, possa divertirti e conoscermi un pochino, almeno da sapere che, al di là della vita banale di tutti i giorni, dietro allo sguardo talvolta soprappensiero, c’è una persona che vive. 

 

 

ESSERE COME SE....

Lavora come se non avessi bisogno dei soldi, ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire, balla come se nessuno ti stesse guardando, canta come se nessuno ti stesse sentendo, vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra

 
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