Bagliori nel Buio
Una visione alternativa sul mondo. Sotto cieli neri.
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ALTRO 1. La trilogia di Valis.
Post n°5 pubblicato il 19 Febbraio 2011 da ViniciusRegal
Tag: divina, divino, fantascienza, Fanucci, invasione, leggere, lettura, libro, Monty Python, Philip K. Dick, realtà, recensione, romanzo, Valis Oggi mi prendo una pausa. Ho appena finito di leggere la Trilogia di Valis, l'ultima fatica di Philip K. Dick (edito da Fanucci nella Collana Edizione Ventesima, 752 pagine, prezzo €19,90 in libreria; ma credo €9,95 tramite il sito della casa editrice http://www.fanucci.it/libro.php?id=1052). Un libro che ho inseguito per anni. Dicevo, ho inseguito questo libro, dopo averne scoperto l'esistenza tramite la Rete e aver letto un paio di recensioni. Alcuni anni fa trovai in libreria un'edizione in cofanetto, contenente tutti e 3 i libri che vengono raccolti, solitamente, sotto il titolo di Trilogia di Valis, ossia Valis, Divina Invasione e La trasmigrazione di Timothy Archer. Purtroppo feci l'errore di non acquistarlo, in quanto stavo attraversando un periodo molto impegnativo. Poi sparì dalle librerie di Palermo. Ma anche dalle librerie on-line. Devo dire, onestamente, che mi aspettavo di meglio. Ma forse è dovuto alla mia attesa eccessiva, alla mia fame spasmodica di leggere questo libro. VALIS è sicuramente il capitolo più riuscito. Un romanzo in pieno stile Dick. Sul rapporto tra realtà e divino. Tecnologia e fede. Un racconto in cui lo stesso Dick è tra i protagonisti, e sotto diverse spoglie... (non voglio aggiungere troppo, per non rovinare il piacere a chi non lo avesse letto). DIVINA INVASIONE è basato su un'idea straordinaria. Un dio alieno tenta di stabilire un contatto con i terrestri inviando sulla Terra il proprio figlio. Il racconto si perde un po' nella parte centrale in cui le elucubrazioni ai limiti della blasfemia (e forse un po' oltre, secondo i canoni cattolici) di Dick prendono il sopravvento. Ma poi si riprende con un incalzante finale. LA TRASMIGRAZIONE DI TIMOTHY ARCHER è, a mio giudizio, il capitolo meno riuscito. La pazzia di Dick, prende il sopravvento. Risulta slegato dai primi due, se non nel tema della divinità. L'immensa cultura biblica di Dick si dipana in una serie di citazioni. La trama è abbastanza inesistente, sebbene non sia fondamentale, per come è strutturato il romanzo. In complesso è un lavoro di difficile digestione, ma che può travolgere e addirittura fagocitare l'immaginazione del lettore. Leggendolo si ha l'impressione di poter essere contagiati dalla follia di Dick. E forse non sarebbe male. "A chiunque si sia perso negli infiniti modelli di realtà del mondo moderno, diciamo: Philip K. Dick era lì prima di voi". Terry Gilliam* * attore, regista e produttore. Nonchè membro del gruppo comico Monty Python. (Alcuni sketch, tradotti in italiano, li potete vedere qui: |