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cose che mi piacciono, pensieri miei e trovati che mi colpiscono perchè sento miei,

 

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“Per me non esiste l’arte di sfiorare, o lo tocchi l’amore o lo lasci andare_”

 M. Bisotti

 

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Ogni lettore, quando legge, legge sé stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso.

Marcel Proust

 

UN FLAUTO MAGICO...

 

 

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Un granello di sabbia, sul davanzale...

Post n°143 pubblicato il 20 Gennaio 2019 da g1b9e
 

 

 Esiste da sempre un problema tra l'io che sa e pensa e le cose, e neanche il progresso scientifico ha risolto questo dilemma, anzi lo sta accentuando.Se i medioevali distinguevano fra una res e una vox, se Kant distingueva il  fenomeno dal noumeno, oggi  il neurologo Rudolph Linas asserisce quella che per lui è una verità, ossia che quelli che noi chiamiamo “oggetti”, in realtà non esistono, che i nostri sensi , durante la vita  si imbattono in pochi campi di forza elettromagnetici e  da questi incontri ricostruiamo il mondo in modo sbagliato ;inoltre asserisce che in definitiva, “vedere è come sognare”.  Tuttavia l'uomo, nello scorrere del tempo  non solo ha“ricostruito” il mondo sulla base dei sensi e della mente, ha “dato un nome alle cose”, ma ha anche attribuito loro una personalità. Quanti dicono:" Se queste  case potessero parlare..,Questo luogo mi ha visto nascere, crescere, ha vissuto la mia vita...!
 animando  gli oggetti, i luoghi  perchè per noi tutto, o quasi vive una vita di sensazioni e di intelletto. Litigare col navigatore o col computer è  proiettare, nel presente tecnologico, il  bisogno antico di dare un ' anima all’universo.
Wislawa Szymborska entra coi suoi versi nella vita, nel mondo , in punta di piedi , ma con quella visione profonda e accurata, che l’hanno resa un monumento  della poesia contemporanea,perchè riesce a trovare la perfezione in una semplicità perfettamente autosufficiente.  Non si può dire niente di più, e non si può dirlo con più limpidezza e più grazia. La
 sua usuale allegria  ricca di ironia, mette i brividi: la verità che dice  è tremendamente fredda . La sua è un'umanità vista dalla parte degli oggetti, accorgendosi che essi, in realtà non vedono nulla, non si accorgono di niente. Questo è quello che ci dice la poetessa, polacca, premio Nobel per la Letteratura,Wislava Szymborska .



Vista con granello di sabbia
.

Lo chiamiamo granello di sabbia.
Ma lui non chiama se stesso né granello né sabbia.
Fa a meno di un nome
generale o individuale,
permanente, temporaneo
scorretto o corretto.
.

Del nostro sguardo e tocco non gli importa.
Non si sente guardato e toccato.
E che sia caduto sul davanzale
è solo un’avventura nostra, non sua.
Per lui è come cadere su una cosa qualunque,
senza la certezza di essere già caduto
o di cadere ancora.
.

Dalla finestra c’è una bella vista sul lago,
ma quella vista, lei, non si vede.
Senza colore e senza forma,
senza voce, senza odore e senza dolore
è il suo stare in questo mondo.
.

Senza fondo è lo stare del fondo del lago
e senza sponde quello delle sponde.
Né bagnato né asciutto quello della sua acqua.
Né al singolare né al plurale quello delle onde,
che mormorano sorde al proprio mormorio
intorno a pietre non piccole, non grandi.
.

E tutto ciò sotto un cielo per natura senza cielo,
ove il sole tramonta senza tramontare affatto
e si nasconde senza nascondersi dietro una nuvola ignara.
Il vento la scompiglia senza altri motivi
che quello di soffiare.
.

Passa un secondo.
Un altro secondo.
Un terzo secondo.
Tre secondi, però, solo nostri.
.

Il tempo passò come un messo con una notizia urgente.
Ma è soltanto un paragone nostro.
Inventato il personaggio, fittizia la fretta,
e la notizia non umana.

.

da: Gente sul ponte
di Wislawa Szymborska
(traduzione di Pietro Marchesani)

 


 
 
 
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INFO


Un blog di: g1b9e
Data di creazione: 19/08/2012
 

C'ERA UNA VOLTA..

"Era una ragazza semplice, di quelle che sognano dietro ai libri e alle poesie, e se la vita è carogna non importa, una ragione buona per sorridere la trovi comunque. Era un tipo così. Ed era carina, questo bisogna dirlo. Non del genere vistoso, quelle che ti giri a guardarle. Più semplice. Ma aveva qualcosa che ti accalappiava, niente da dire, ce l'aveva. Come una specie di limpidezza, di trasparenza. Era quel tipo di donna che quando ce l'hai tra le braccia, sai che lei è lì, proprio tra le tue braccia e da nessuna altra parte. Non so se avete presente. Ma è una cosa rara.. e bellissima, nel suo genere."

Alessandro Baricco

 

'

 

HO CAPITO CHE...

Ho capito in quell'istante di essere veramente innamorata, ma nel senso della parola inglese: in love...Forse non eravamo nemmeno due persone innamorate l'una dell'altra ma innamorate di ciò che ci univa...Come due musicisti jazz: ciò che li unisce non è l'amore dell'uno per l'altro, ma l'amore che entrambi hanno per la musica...Ciò che creano.

Fabio Volo

 

 

ECCO PERCHÈ...

C’è talmente tanta umanità in questa capacità di amare gli alberi, talmente tanta nostalgia dei nostri primi stupori, talmente tanta forza nel sentirsi così insignificanti in mezzo alla natura… sì, è proprio questo: l’evocazione degli alberi, della loro maestosità indifferente e dell’amore che proviamo per loro da un lato ci insegna quanto siamo insignificanti, cattivi parassiti brulicanti sulla superficie terrestre, dall’altro invece quanto siamo degni di vivere, perché siamo capaci di riconoscere una bellezza che non ci è debitrice.
 Muriel Barbery
L'eleganza del riccio

 

 


Secondo me può anche succedere che una persona ti ami e tu non te ne accorga. Ma quando una che ti ha amato e smette di farlo è impossibile non accorgersene.

Fabio Volo

 

 

 

 
 

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