W. SHAKESPEARE - RE LEAR IV
così noi siamo per gli dei,
ci uccidono per gioco."
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Post n°426 pubblicato il 21 Luglio 2011 da nagel_a
Lasciamo poi che allo sfinimento del lavoro fisico, si affianchi una lettura di quelle che incidono carne e coscienza ed ecco che rimane il silenzio. Come se le (mie) parole non fossero che orpelli, perle di vetro tra le mani di una bimba vezzosa. Così intanto taccio... almeno per un po'.
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO
"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro - bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città
Hai tralasciato “scopo”, Nagel. Non rientra anche quello nel “nuovo rigore” ? Ah no, già… quello farebbe proprio parte delle novità (naturalmente intendo dire che i pavimenti di casa tua sono abitualmente lerci).
A volte riaffiorano ricordi e immagini, a volte domande che interrogano il tempo. Ma tutto ciò che la mente tenta oltre il comando degli arti, viene rincantuzzato: non ora!
Cazzo c’era dietro al mobile del tinello, Nagel, l’abate Faria?
E così mi sembra che il (mio) scrivere sia il lamentarsi per un raffreddore in una stanza di malati terminali...
Noto con piacere che, almeno, questo cammino di rinnovo, qualcosa di buono l’ha portato aprendoti gli occhi su una verità innegabile e cioè che: pare che non fai un cazzo, ma come rompi le balle tu…