Creato da stambeccoferito il 08/06/2007
E' da anni che giro x i blog, e spesso trovo storie di malasanita', di ingiustizie, di mancanza di tutela di chi ha bisogno d'aiuto...tra cui me stessa..vorrei dare voce a tutti coloro che hanno qualcosa da denunciare.....un qualcosa che non si è avuto il coraggio di dire.....apro i giornali e leggo notizie assurde e mi chiedo..il mondo è impazzito?
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Offre foto osé per soldi cellulareUdine, 15enne scoperta dalla polizia
Ha offerto dal computer della sua scuola una sua foto osé in cambio di una ricarica di 25 euro per il telefonino. Protagonista della vicenda una ragazza di 15 anni che è stata scoperta dalla polizia postale di Udine. L'episodio è uno dei sette (tre a Udine, due a Pordenone, uno a Gorizia e uno a Trieste) che coinvolgono in tutto 13 minori tra i 12 ed i 15 anni, scoperti dall'inizio dell'anno scolastico in Friuli Venezia Giulia.
L'autorità giudiziaria ha archiviato il fascicolo non ravvisandovi alcun reato. L'offerta della foto - secondo i risultati delle indagini resi noti dalla polizia - è stata fatta dalla ragazzina nel pomeriggio di un giorno di scuola, ma fuori dell'orario di lezione, da un istituto di secondo grado.
A raccoglierla è stato un ispettore che, in incognito, era entrato in contatto con lei nell'ambito di una serie di controlli informatici. Pensando di interloquire con un coetaneo, la ragazza, che frequenta il primo anno del corso di studi, gli ha proposto proprie immagini "senza veli" in cambio della ricarica. Le indagini hanno accertato che l'iniziativa era dalla ragazza senza alcun collegamento con qualunque altra persona.
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Invece di dedicarsi al giardinaggio, alla maglia e alle crostate, una anziana signora inglese ha posato completamente nuda per un calendario. Forse ispirata dal film di Nigel Cole, "Calendar Girls", ha deciso che non è mai troppo tardi per mostrarsi senza veli. E se già le signore della Women's Institute della pellicola non erano più nel fiore degli anni, lei, Nora Hardwick, Miss Novembre 2008, ha ben 102 anni.
L'arzilla nonna posa sorridente per l'iniziativa organizzata per raccogliere fondi per la locale squadra di calcio, la Ancaster Athletic di Ancaster, nel Lincolnshire.
Ma non c'è da spaventarsi. Come già le Calendar Girls per incassare finanziamenti a favore dell'ospedale del paese si erano fatte fotografare senza veli ma dietro alle loro torte, ai loro fiori, ai menu aperti, per non ostentare quelle grazie non più freschissime, così nonna Nora appare dietro al bancone del pub cittadino, con una sciarpa rosa cipria.
La signora ha dichiarato di essersi molto divertita e di aver risposto con entusiasto alla richiesta del club di football che si era rivolta a lei in quanto la persona più anziana del paese. I suoi figli, di 80, 74 e 62 anni, al contrario di alcune signore del Women's Institute del film, inizialmente riottose allo strip tease, hanno appoggiato l'iniziativa condotta a fin di bene.
Ultima curiosità: lo scatto a questa signora che vive da Ancaster dal 1933, è andata in pensione come postina da 72enne dopo 35 anni di lavoro, è stato realizzato il giorno del suo compleanno.
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Dietro le sbarre Finchè un animale sara' abbandonato, nessuno sfuggira' alla solitudine. Finchè un animale sara' oltraggiato, nessuno sara' al riparo dalla violenza. Finchè un animale sara' recluso, nessun uomo sara' libero! Sono di nuovo un randagio! Cosa mi aspettera' adesso? Un'auto che m'investe? Teppisti che mi picchiano? Un'altro padrone che mi abbandonera' ancora? Vivisezione? Oppure un canile? Ma che cos'è un canile? Provate a visitarne uno. Io che ci sono stato lo so,non ci sono stato come spettatore,ma come prigioniero. Mi trovavo in una piccola gabbia dal gelido fondo di cemento. Attorno altre gabbie,altri prigionieri che piangono,implorano. I sonni inquieti popolati di torbidi sogni,un padrone,una casa,un po' di amore...solo sogni! Questa è una realta' crudele che troppo spesso vede l'uomo essere il peggior nemico del cane. Quello stesso uomo che prima sceglie un cane e poi lo abbandona, quello stesso uomo che in tal maniera crede di affermare la sua superiorita' di essere umano. Cosa siete in grado di leggere negli sguardi di questi miei fratelli se non l'aberrante miseria dell'uomo? E' questa la battaglia che voi uomini buoni dovete affrontare rammentando che i randagi chiusi nei canili sono esseri viventi... Non abbandonateci,adottateci! Salvateci da questa vita disperata,regalateci una carezza,un po' di affetto. Nessuna differenza esiste tra noi e voi,non siamo che un unico soffio di vita... Sguardi disperati fissi su una speranza lontana: apriamo anche a loro una porta. Ricordiamoci che sono una parte della creazione divina... Dopo tanto soffrire non resta che la rassegnazione... Basta solo immaginare i maltrattamenti subiti. Se solo loro potessero parlare,deciderebbero di tacere... L'affetto di un animale è qualcosa che ogni volta deve essere interpretato,decifrato,capito attraverso mille sfumature. Gurdiamogli gli occhi... Ho conosciuto molte persone,ma la bellezza,l'onesta',l'intelligenza di un anmale è infinitamente superiore... Gli occhi innocenti di un cane sono l'espressione piu' viva dell'amore... Per l'elenco delle petizioni |
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Il rom ubriaco che al volante di un furgone uccise 4 ragazzi sui propri motorini ad Appignano del Tronto (Ascoli Piceno) sarebbe divenuto il testimonial di una campagna pubblicitaria per una linea di abbigliamento e accessori. Lo ha rivelato l'on. Gabriella Carlucci di FI. Denunciando l'operazione "di un cinismo spaventoso" la parlamentare ha invitato ad ignorare la campagna di Marco Ahmetovic che rischia di diventare una celebrità.
"Apprendo sconcertata che Marco Ahmetovic, il rom ubriaco al volante che uccise quattro ragazzi, sarebbe divenuto addirittura il testimonial di una campagna pubblicitaria per una linea di abbigliamento e accessori vari. Ebbene, siamo di fronte alla schizofrenia di una società in cui si spettacolarizza ciò che in realtà si dovrebbe condannare" ha affermato la parlamentare di Forza Italia Gabriella Carlucci.
L'aprile scorso il 22enne di origini Rom alla guida di un furgone in stato di ebrezza, investì ed uccise quattro minorenni che percorrevano la statale sui propri motorini ad Appignano del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno.
"Su questa vicenda, dopo i clamori televisivi, si cerca ancora di speculare utilizzando l'immagine di un assassino per vendere libercoli e capi di abbigliamento. Un'operazione di un cinismo spaventoso - ha proseguito Carlucci - in cui per commercializzare dei prodotti si è disposti a svendere non solo la propria coscienza, ma anche il senso civico che dovrebbe suggerire rispetto per i parenti delle vittime e per la decisione della giustizia".
"La giustizia italiana ormai si consuma prevalentemente sui media. In una ridda di gossip e scandali che travolgono colpevoli ed innocenti, e che riducono la libera informazione a puro voyeurismo. La parola d'ordine per reagire a questa disfatta del buonsenso, è a questo punto 'ignoriamoli!' Ignoriamo la campagna pubblicitaria di Ahmetovic, altrimenti si rischia il danno e la beffa: il rom diventerebbe una celebrità ed il fatturato dell'azienda, come già accaduto per la campagna sull'anoressia di Nolita, aumenterebbe esponenzialmente".
La deputata ha annunciato che solleverà per l'ennesima volta questo caso in Parlamento, "sperando - ha concluso - che i miei colleghi ed i ministri interessati non evadano da un chiarimento necessario".
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Suore "ribelli" cacciate da vescovoAlbano, non volevano fare le colf
Tre suore missionarie di Santa Gemma, impegnate nella parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo sono state cacciate per non aver accettato di fare da colf al parroco e al vice-parroco. Il vescovo pretendeva che prestassero servizio "materiale" ai sacerdoti per 800 euro da dividere in tre al mese. Richiesta inaccettabile per la superiora della casa generalizia di Lucca. Così il vescovo le ha allontanate, nonostante una raccolta di 1500 firme dei fedeli.
Le tre missionarie di Santa Gemma si occupavano dei servizi della catechesi e della pastorale giovanile nella popolosa parrocchia di Albano in provincia di Roma. Poi, al momento del rinnovo della convenzione tra la curia e il loro ordine, il vescovo Semeraro ha deciso di subordinare il rinnovo della convenzione di collaborazione ai servizi ai sacerdoti della parrocchia.
La decisione ha sollevato la protesta dei parrocchiani che hanno raccolto 1500 firme e scritto una lettera al vescovo per farlo tornare sui propri passi. "Non Le nascondiamo - si legge nella missiva dei fedeli - la nostra amarezza e incredulità, poiché siamo consapevoli che le suore costituiscono una presenza evangelizzatrice importante, di cui la nostra realtà ha potuto beneficiare largamente nel cammino di fede intrapreso negli ultimi anni".
Interpellati dai parrocchiani, poi, i due sacerdoti, si legge ancora nella lettera "hanno affermato di non aver richiesto il servizio delle suore preferendo la loro condizione attuale e la loro indipendenza".
I toni pacati ma fermi della lettera, non sono però serviti a far tornare il vescovo sulle sue decisioni. E così, il 21 ottobre, le tre suore hanno dovuto abbandonare la parrocchia.
A quel punto, la reazione dei parrocchiani di Aprilia si è fatta molto dura. "Le suore sono state ‘cacciate’ - hanno scritto in un comunicato -: è un'affermazione dura e scomoda, che infastidisce l'attuale vescovo di Albano monsignor Semeraro; ma noi sappiamo che è l'unica che descrive esattamente quanto è accaduto ed è inutile affannarsi a dire o ripetere meccanicamente, come fa il vicario foraneo, don Giuseppe Billi, che le suore hanno scelto di andarsene".
"Abbiamo avuto di fronte una gerarchia ecclesiastica - proseguono i fedeli - che riconosce un ruolo all'interno della Comunità alle donne consacrate nella misura in cui queste prima ‘passano per la casa’ del parroco e fanno le casalinghe; poi possono finalmente permettersi di ‘scendere’ e prestare il loro servizio a favore del popolo di Cristo, in tutte le forme necessarie
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VIOLENZA
- violenza su noi donne
- e' ora di finirla
- Giovanna Reggiano ,uscita di casa per una
- semplice passeggiata viene aggredita da un ergumeno assassino
- violentata e gettata in un pozzo
- se non ci fosse stata una testimone a quest'ora il marito
- doveva rivolgersi a chi l'ha visto
- non ne possiamo piu' di assistere a questo tipo di
- violenza noi donne abbiamo fatto una battaglia per
- avere la parita' ed essere rispettate
- arrivano questi pezzi di merda e ci trattano peggio di una cicca
- il governo sta prendendo provvedimenti
- e spero che prodi non dica piu' che siamo presi da impulso
- che bisogna riflettere
- non basta????'
- che dobbiamo riflettere ?noi italiane --donne siamo mortificate
- non vogliamo essere usate come pezze ,se non fanno una legge
- invito tutte le donne a farsi sentire scendendo in piazza
- se non ci facciamo sentire non siamo piu' sicure neppure di stare in casa
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storie di donne Messaggio N°328 25-10-2007 - 11:42
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Cucciolo immolato in nome dell'arte
Il mondo si è impazzito completamente… non esiste più il concetto che designa perfettamente le cose. I concetti sono sfumati, confusi, per giustificare la follia e la sete di sangue che alcuni individui serbano e manifestano con elegante disinvoltura. Così un bel giorno si è chiamata “arte” lo scempio diffuso da tale Guillermo Habacuc Vargas… non ricordatevi il nome, non è bene che si ricordi tale individuo… il nome è solo per designare la diffusione di una malattia mentale, espressa da un individuo, seguita purtroppo da molti. Perché si può puntare il dito contro l’assassino altrettanto quanto i suoi complici: e si può essere complici di un assassino anche tacendo semplicemente il delitto di cui si è stati testimoni. Questo tizio, proveniente dalla Costa Rica e che da piccolo voleva fare l’artista, dato che non aveva strumenti né tantomeno capacità per dimostrare di essere un vero talento, che idea geniale ha? Esporre nell’angoletto di una specie di museo un cane affamato, vietando a tutti i visitatori di dargli da mangiare e da bere, per farlo morire a poco a poco… perché la morte ed i maltrattamenti sono una sublime forma d’arte a cui si possa assistere. Non credete? C’è certamente un significato anche in questa esposizione.
Un significato che giustifica ( io direi fa finta di giustificare) la banalità del male… un cane innocente, indifeso, e con sentimenti paragonabili a quelli di un essere umano, può essere sacrificato senza alcun problema per rappresentare la sofferenza di un popolo. La sofferenza, la penuria dei bisogni primari dovrebbero insegnarci ad essere più sensibili verso ogni forma di vita che ci circonda: invece no, in alcuni individui rendono insensibili, disumanizzano, rendono inutili, nocivi. Il cane che muore di fame, ignaro del perché di questa assurda privazione, rappresenta la Costa Rica nella manifestazione artistica dal titolo "Bienal Centroamericana Honduras 2008”.
Un sito si sta impegnando per boicottare le esposizioni di questo "artista" decisamente malato di mente e non farlo partecipare a nessun altro evento: http://www.petitiononline.com/13031953/petition-sign.html A voi costa solo un click e segnare il vostro nome, niente di più semplice. Non è possibile farsi promotori di diritti umani ledendo i diritti di altri esseri viventi. L’arte non può diventare la scusa per manifestare i propri istinti crudeli nei confronti dei deboli e degli indifesi. Nel blog che sponsorizza la sua arte i commenti per fortuna si sono fatti sentire, ma visto che gli insulti erano parecchi hanno deciso di chiudere la libertà di manifestare la propria rabbia( se volete vedere lo scempio andare su questa pagina http://www.marcaacme.com/blogs/analog/index.php/2007/08/22/5_piezas_de_habacuc )
Il cagnolino si chiamava Natividad…Habacuc ha pagato dei ragazzini per catturarlo. Si è esibito a questa manifestazione lasciandolo morire di fame… lo scopo era proprio farlo morire di fame, sotto l’occhio di tutti. Durante la macabra esibizione delle persone hanno chiesto la liberazione del povero animalen ma l’”artista” ovviamente ha rifiutato. Il messaggio sopra il cane morente? Una scritta fatta di crocchette che riportava la frase:"Sei quello che leggi" vale a dire tu leggi delle crocchette quindi "sei nient'altro che semplici crocchette". Un messaggio decisamente irrazionale e senza senso per cui si è lasciato morire un cane privandolo delle cure necessarie. Del resto, si giustificano i collaboratori dell'assassino, ormai il cane era ammalato d’inedia quindi anche in una condizione normale non avrebbe accettato né cibo né acqua. E anche questo era il messaggio: i poveri cani o muoiono o si lasciano morire. Sfido io se non c'è nessuno che lo porti in una clinica e gli fornisca flebo facendo il possibile per salvarlo. Ho visto il sito di questa persona… è anche un "musicista". Produce musica infernale, in realtà suona solo il chiasso, non si tratta nemmeno di heavy metal, è un genere paragonabile a pentole che cadono per terra. Nel sito pubblica immagini inquietanti, come bamboline dal viso deformato, e lui ed il suo gruppo si vestono da sadomasochisti. Avrei voluto scrivergli che se ama tanto la morte tanto vale provarla su se stesso non condannare gli altri, ma sarebbe stato inutile. Le persone folli non ascoltano che la propria follia, ciò che mi fa restare basita è che gli assassini abbiano sempre la libertà di esprimersi e di nuocere al prossimo finché essi stessi non crepano. Firmate la petizione per favore, http://www.petitiononline.com/13031953/petition-sign.html
seppelliamo nel silenzio qualsiasi forma di espressione di questisoggetti capaci solo di far del male, ma non seppelliamo nel silenzio le tracce della loro violenza così da poterle fermare una volta per tutte.
Ulteriori info su dove lanciare le vostre proteste
Dove si terrà l'esibizione:
Centro Nacional de la Cultura Email Address:
Inoltre vi do l'indirizzo di un'altra galleria d'arte che espone le opere di questo assassino e ha anche il coraggio di venderle. Se volete fare in modo che questa galleria lo cancelli dalle liste dei suoi artisti scrivete anche a :
Se volete scrivere usate questo form in inglese:
I am writing regarding the horrifying actions of Guillermo Habacuc Vargas,who paid local children to catch a dog on the street and then confined,starved and publicly displayed the dog as an "art" exhibit until the innocent animal died of starvation.
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http://ansa.it/site/notizie/regioni/campania/news/2007-10-10_110133467.htmlRAPINA IN CASA A AFRAGOLA NEL NAPOLETANO http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20071010/tts-erba-udienza-punto-ca02f96_3.html QUESTA POI ..CI PRENDONO IN GIRO ANCHE I DELINQUENTI .....E NOI DOBBIAMO ASCOLTARE , DUE ANZIANI VANNO AL LETTO PER DORMIRE IN SANTA PACE CHIUDONO LA PORTA ....LE FINESTRE E DURANTE LA NOTTE DUE BALORDI ENTRANO .... PERCHE' I BALORDI SANNO APRIRE E SCASSARE TUTTO POTEVANO SOLO LEGARLI I DUE ANZIANI ?...NO LI PRENDONO A CALCI E PUGNI TANTO DA AMMAZZARE LA DONNA .......SI PRENDONO I SOLDI E SCAPPANO .... LA LORO VITA COME SARA' ?COSA GLI CAMBIANO QUESTI SOLDI? QUELL'ALTRO FATTO DI ERBA ...ORA DICHIARE L'ASSASSINO CHE E' INNOCENTE.....GLI PIACEREBBE?????? DOBBIAMO CAMBIARE LE LEGGI SULLA POLITICA ECONOMICA E' VERO MA QUELLA GIUDIZIARIA E' ANCORA SECONDO PIU' URGENTE SONO CONTRO LA PENA DI MORTE ,MA SONO CON I LAVORI FORZATI E LI FAREI VIVERE SEMPRE CON LE SBARRE ...NON SONO TANTO BUONA IN QUESTI CASI NON SI PUO' PASSARE SU TUTTO ... PER ME VIVE LA LEGGE "OCCHIO PER OCCHIO" |
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Ai carabinieri ha ammesso le proprie responsabilità l'uomo fermato per le violenze su una bimba di quattro anni e mezzo giunta senza vita domenica mattina all'ospedale di Frattaminore (Napoli). Il 48enne, analfabeta, fratello della nonna dove i genitori, entrambi lavoratori, portavano la figlia, ha confessato quanto accaduto senza tradire alcuna emozione. "Colpa di un forte disagio culturale", spiegano i militari.
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Donne Gb: cocaina per dimagrireUna su 7 si droga per la linea
Una donna su sette sniffa cocaina per dimagrire. Molte altre usano pillole dimagranti, lassativi o altri tipi di farmaci. Lo rivela una ricerca del settimanale "Now" che fa emergere come molte donne siano disposte a tutto, anche a perdere la salute, pur di poter perdere una taglia. Sempre di meno, poi, sempre secondo lo studio dell'istituto Demographix che ha condotto il test, le persone soddisfatte del proprio aspetto.
Lo studio è stato condotto su duemila donne, con una media di 35 anni, dagli analisti dell'istituto di ricerche on line Demographix. Di queste, il 37 per cento ha usato pillole dimagranti, il 15 per cento anfetamine o cocaina e il 26 per cento lassativi.
L'aspetto fisico è diventato una vera e propria ossessione per le suddite di sua Maestà Elisabetta: un terzo delle intervistate conta le calorie in continuazione; un terzo fa razzia del cibo in frigo di nascosto; un quarto lo custodisce in posti segreti; i due terzi temono di non riuscire piu' a mangiare normalmente e la metà mente regolarmente sulle quantità ingurgitate. E ancora tre su dieci si forzano a vomitare dopo i pasti e una su dieci si farebbe operare, (spendendo anche 15mila euro) per avere un fisico migliore.
Nonostante tutti questi tentativi di forzare la propria linea, sarebbero sempre meno, invece, le persone soddisfatte del proprio aspetto: a dichiararsi felice è solo il 2 per cento, mentre una su cinque non ha mai provato a dimagrire.
"Oggi le donne hanno un rapporto scioccante con il cibo - spiega al "Daily Mail" Helen Johmston, editrice di "Now" - si tratta di un problema che purtroppo le accompagnerà per tutta la vita".
Il corpo perfetto è talmente in cima alle priorità che alcune inglesi rinuncerebbero tranquillamente al sesso in cambio di una magrezza perenne, mentre l'86 per cento preferirebbe indossare un vestito di una taglia in meno piuttosto che passare una notte d'amore con David Beckham.
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Si è trasformata in un caso la gita di dieci ragazzi down padovani a Gardaland. Appena entrati nel parco giochi più famoso d'Italia, ai giovani è stata consegnata una mappa per disabili con tanti simboli di divieto sulle attrazioni più emozionanti. Per la direzione i down sono classificati come "ospiti con problemi mentali/psichici" e non possono salire sulle giostre più adrenaliniche della struttura di divertimento.
"Ci hanno fatto sentire diversi - hanno spiegato i ragazzi padovani al Corriere della Sera - Ci eravamo portati anche i vestiti di ricambio perché pensavamo che ci saremmo bagnati sulle canoe, ma per noi c'erano solo giostre per bambini". Inutili le proteste del gruppo, il regolamento del parco parla chiaro e i down non possono mettere piede sulle 12 attrazioni adrenaliniche ad esclusione del "Saltomatto", una giostra per bambini. "Le regole sono regole", hanno detto i responsabili della struttura, anche se tra i dieci ragazzi ci sono anche dei campioni di nuoto e sci.
"Non potevamo crederci, abbiamo protestato - denuncia Patrizia Tolot, presidente veneta dell'associazione Down, autismo e disabilità intellettiva - perché le persone down non sono malati psichici. Si sono sentiti umiliati e delusi". Immediata la replica del direttore di Gardaland, Danilo Santo, che nonostante sia dispiaciuto per quanto è accaduto, non intende cambiare il regolamento. "Ci sono regole sulla sicurezza ben precise, e io ne sono il diretto responsabile. - dice - Noi compriamo le giostre, e i costrutturi ci foniscono le prescrizioni. Poi con il buon senso, mettiamo alcune restrizioni".
Nel 2004, in collaborazione con alcuni esperti, il parco ha messo a punto una guida ad hoc per i disabili, in cui viene precisato quali giostre possono utilizzare a seconda delle varie problematiche. I down, secondo la classificazione di Gardaland, rientrano tra i disabili mentali/psichici, e così non possono salire su molte giostre
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Suona campane e sveglia il PapaRoma, bravata di un clochard francese
Brusco risveglio per Benedetto XVI. Il Papa è stato svegliato questa mattina alle cinque dai rintocchi improvvisi delle campane. Un clochard, infatti, approfittando di alcune impalcature si è arrampicato completamente nudo e ubriaco sull'Arco delle campane dove ha scosso il batacchio di una delle campane della Basilica di San Pietro. L'uomo, un francese, è stato subito fermato dalla gendarmeria vaticana.
L'Arco delle campane è uno dei tre accessi al Vaticano, sulla sinistra della Basilica di San Pietro, ed è sorvegliato dalla Guardia Svizzera. Immediato è stato l'intervento della Gendarmeria vaticana che ha affidato l'uomo alle autorità italiane. Quindi il senza fissa dimora è stato sottoposto a un trattamento sanitario.
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R. Emilia, sparatoria in tribunaleFollia per una separazione: due morti
Sparatoria da Far West all'interno del tribunale di Reggio Emilia. Un albanese 40enne ha aperto il fuoco all'impazzata durante un'udienza di separazione. Klirim Fejzo ha puntato l'arma alla testa della moglie, Vyosa Demcolli, ferendola gravemente. Poi dopo aver ucciso anche il cognato ha fatto fuoco contro chi gli era intorno, compresi i suoi avvocati. Infine è stato freddato da un poliziotto, intervenuto dopo aver sentito gli spari.
La sparatoria è avvenuta nell'aula delle separazioni civili del tribunale. Due avvocati (tra cui il legale che assisteva la donna) e un poliziotto sono rimasti feriti non gravemente.
Klirimi Fajzo, 40 anni, di Durazzo ha atteso l'arrivo in tribunale della moglie e delle due figlie. Appena entrate ha fatto fuoco almeno una trentina di volte, ha detto un testimone. Fejzo ha puntato l'arma alla testa della moglie, Vyosa Demcolli, ora in prognosi riservata al Santa Maria Nuova, dove è stata operata. La donna era stata data in stato di morte cerebrale perché quando è stata soccorsa versava in coma profondo, colpita da più proiettili al torace e al collo. L'intervento chirurgico è servito a fermare diverse emorragie.
Fejzo poi ha freddato il cognato, Arjan Demcolli, che aveva tentato di disarmarlo. E' questa la ricostruzione fatta dagli investigatori della sparatoria in tribunale di Reggio Emilia: l'uomo a quel punto ha fatto fuoco attorno a chi gli era intorno, compresi i suoi avvocati, ferendo due poliziotti, l'avvocatessa della coniuge e un'altra persona. Poi è stato ucciso appena varcata la soglia dell'aula dell'udienza per le separazioni civili.
L'uomo, da una decina d'anni in Italia, da sette a Reggio Emilia, era considerato a rischio per storie di violenze e percosse in famiglia. Per questi motivi la moglie da un anno era ospite della Casa delle Donne, gestita dall'associazione ''Non da sola'', di cui la sua legale, Giovanna Fava, è una dirigente.
Decine le persone che hanno assistito alla scena e hanno riportato choc. Sembra che il rapporto fosse ulteriormente deteriorato per la questione dell'affidamento delle figlie e che il motivo scatenante sia stata una visita a sorpresa martedì a una di loro: l'uomo sarebbe andata a prenderla a scuola senza avvertire e ci sarebbe stato l'ennesimo alterco con la moglie.
Per ricostruire la dinamica, è al lavoro il Pm Maria Rita Pantani, che ha sentito anche il presidente dell'udienza civile, il giudice Roberto Piscopo. Un altro giudice, Luca Guerzoni, mentre stanno montando le polemiche sul fatto che un uomo armato sia potuto entrare in un tribunale e uccidere, ha detto che a fine 2001 era pronto un piano per dotare il palazzo di giustizia di telecamere a circuito chiuso e di un metal detector, aggiungendo che tale piano ''è rimasto lettera morta".
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Carlos Camejo, un venezuelano di 33 anni, ha vissuto sulla propria pelle uno degli incubi peggiori dell'umanità: si è risvegliato sul tavolo dell'autopsia dopo essere stato dichiarato morto in un incidente stradale. Spaventati anche i medici che stavano per eseguire l'esame autoptico, alla prima incisione facciale si sono accorti del sangue che fuoriusciva e hanno chiamato i colleghi della rianimazione.
Ancora più incredibile il racconto del protagonista rilasciato al giornale locale, El Universal. "Mi sono alzato perché il dolore che sentivo era insopportabile", ha detto Carlos. La moglie stava andando all'obitorio per riconoscere il cadavere del marito e lì ha trovato la sorpresa: Carlos camminava tranquillamente per i corridoi dell'ospedale.
Vero? Finto? L'agenzia Reuters dice di non essere riuscita a contattare l'ospedale per avere una conferma. Di sicuro ci sono solo due foto che ritraggono il protagonista con la ferita sul volto e un documento dell'ospedale in cui si richiede l'autopsia sul corpo di Camejo.
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