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BarcelonaAmarcord

Perché mi risulta più difficile affrontare la scrittura, anche con un semplice diario? Forse perché l’autobiografia non mi ha mai interessato, e trovo più stimolanti altri diversivi tipo forum e informazione on line… Eppure la mia visita a Barcellona meriterebbe un’autoanalisi. Sono stati tre giorni, e due in particolare, di vera e propria estasi. Per alcuni secondi ho provato quelle sensazioni di leggerezza, quasi di felicità, con tanto di brividi, che non provavo da anni! L’avevo desiderato, ed eccomi accontentato. Era l’aria fresca e soleggiata della città, era sicuramente il senso di libertà dato da una semplice bicicletta, era l’atmosfera di spensieratezza che si respira per le vie della città. Poche città visitate finora mi hanno regalato queste sensazioni: Parigi e New York sopra tutte. Ora Barcellona arriva terza nella lista, e a ben guardare offre molte analogie con Parigi ed in più ha il mare! Correre in bicicletta lungo i larghi marciapiedi della costiera è una cosa che vorrei tanto poter fare anche da qualche parte in Italia, a Trieste in particolare, ma è da queste cose che ci si accorge come all’estero ci si organizzi per il tempo libero e per il turismo, e come qui si perdano di anno in anno punti e possibilità… Mi ricordava la passeggiate spensierate della mia permanenza parigina nel 96, quando abitavo a Bussy-St.George e prendendo la RER con la bici da corsa (acquistata di seconda mano da Continent) scendevo al centro e me lo facevo tutto da un capo all’altro. Oppure quando pedalavo per distese di grano e villaggi silenziosi nella valle della Marna. Ebbene mi sto accorgendo quanto la bicicletta ti faccia vedere il mondo con altri occhi. E forse sono riuscito a far intendere la cosa anche a una coppia di amici romani, venuti con me domenica per partecipare al Fun4Run, la corsa di 4,2 km nel centro di Roma, in concomitanza con la Maratona. Giornata splendida, anche in questo caso soleggiata e fresca, ma davvero spettacolare per la vivacità e la cornice. C’è poco da fare: Roma è forse la città più bella del mondo, e lo si riconosce in queste occasioni. E’ un peccato, secondo me capitale (appunto!) quello di non riuscire a far in modo che la città viva SEMPRE di questa sua atmosfera morbida, avvolgente, avvilita e umiliata invece dalla disorganizzazione, dalla prepotenza, dalla sporcizia, dal traffico!