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Discussione a tavola

Post n°2 pubblicato il 06 Gennaio 2009 da storie

Credo che molte opinioni si fondino sull'ignoranza, conoscere spesso crea più dubbi che certezze. Lo penso per me. Esempio. Stasera, cena da amici. Tutti di sinistra. Discussione sulla guerra israeliano-palestinese. Convergenza d'idee sulle misure difensive dell'esercito israeliano (nel senso che eravamo tutti d'accordo a reputare quelle bombe un orrore). Divergenza sulla legittimità dell'esistenza stessa di Israele. Come se negli ultimi 60 anni non parlassero i fatti! Israele: legittimato dalla Bibbia e dalla volontà dell'ONU a seguito della shoà, non basta.
Qual è la storia di una terra contesa da fenici, arabi, greci, romani, cristiani, ebrei?
Può rappresentare il cosmopolitismo di Gerusalemme e Giaffa la scontata prelazione degli occidentali su quelle città? Diverso il discorso per Gaza, mi sembra.
Dovrò studiare l'argomento...
Su una cosa però eravamo tutti d'accordo: l'aver posto nord e sud del mondo come buon vicinato ha reso quei territori una polveriera esplosiva. Basta vedere questa semplice realtà (macché guerre di religione!) per rendersi conto di quanto sia difficile (impossibile?) la soluzione.

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Discussione a tavola

satrix il 06/01/09 alle 09:29 via WEB

Penso che in entrambi i campi le posizioni estreme dovrebbero essere superate. Infatti si erano fatti passi avanti da quando la dirigenza dell'OLP aveva accettato il principio dell'esistenza di Israele. Perché è vero che gli Israeliani hanno molti torti, ma il punto fondamentale che si dovrebbe universalmente accettare è che Israele ha diritto ad esistere (in quali dimensioni territoriali dovrebbe essere discusso come secondo punto). Ma è ovvio che, se anche tu sei dalla parte del torto per alcune questioni (metti colonizzazione dei territori conquistati nel 1967), non puoi discutere con chi (come l'Iran) semplicemente ti vorrebbe annientare. Non mi stupisce che alcuni dei tuoi interlocutori in realtà desiderino semplicemente che Israele scompaia. Ma questo non avverrà, e sarebbe bene accettare il principio di realtà, ed uscire dai sogni pericolosi.

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