FRAGO SWEET PRINCESS

Il Napoli ritorna dopo 16 mesi al Matusa che si presenta tutto esaurito, ma nella formazione annunciata in settimana c’è qualche novità: manca Gatti, che nel prepartita ha accusato problemi intestinali, sostituito con Amodio; manca Pià, al quale è stato preferito per scelta tecnica Sosa; c’è invece dal primo minuto in campo, dopo 23 partite, Montervino formato capitano. Neanche il tempo del fischio iniziale e primo brivido della partita con Calaiò che va già in rete dopo 49” ma la sua posizione viene ritenuta in offside dal collaboratore di Girardi, a dispetto delle immagini che dimostrano la regolarità dell’azione, sul capovolgimento di fronte è poi Lodi ad impegnare a terra Iezzo. Le squadre regalano molta intensità tenendo alto il ritmo, le difese attuano metodicamente il fuorigioco e, grazie anche a qualche errore di valutazione della terna arbitrale, neutralizzano ogni ricerca di profondità delle squadre, così la partita diventa molto tattica, Reja chiede di giocare palla a terra, Iaconi inverte le posizioni di Fialdini e Lodi ma la musica non cambia, i ciociari riescono solo a tirare dalla distanza con Di Nardo e Lodi, il Napoli con Amodio e Sosa, finisce così il primo tempo senza neanche il recupero. Il Napoli inizia meglio la ripresa, al 54’ un pasticcio tra Zappino e Pagano regala un angolo agli avversari e Calaiò è abile a svettare di testa sfiorando di qualche centimetro il palo destro, ma di lì a poco cominciano i brividi per gli azzurri quando Iaconi sostituisce Di Nardo per Castillo che si fa subito notare con un servizio in profondità per Margiotta sui piedi del quale esce Iezzo a neutralizzare, poco dopo sempre Margiotta devia sul palo un invito di Bocchetti ed al 62’ è ancora Margiotta a servire l’assist vincente per l’accorrente Castillo che di testa regala il vantaggio al Frosinone. Reja non ci sta e disegna il tridente con Pià al posto di Amodio, il brasiliano appena entrato supera Carbone in area guadagnando la linea di fondo per servire Sosa piazzato al limite dell’area piccola, il Pampa non si lascia sfuggire la ghiotta occasione e ristabilisce la parità al 67’ tra la contestazione del pubblico e dei giocatori in campo, che accerchiano l’arbitro reo di non aver fermato il gioco per l’uomo a terra. La reazione frusinate è affidata a Dedic, subentrato a Margiotta subito dopo il vantaggio, che nel giro di pochi minuti si trova due volte a tu per tu con Iezzo: la prima è bravo il portierone azzurro a sfiorare quanto basta per mandarla sul palo, la seconda è fiacco e poco preciso rendendo vita facile a Iezzo che blocca a terra. Reja corre ai ripari togliendo Calaiò, sistemando Trotta sulla destra ed abbassando Savini sulla linea dei difensori, ne esce fuori così un più equilibrato 4-4-2, il ritmo cala senza però che le squadre assumano atteggiamenti rinunciatari, anzi, è proprio il Napoli a cercare con più insistenza la via della rete rischiando però qualcosina in difesa dove la velocità di Dedic in contropiede crea qualche grattacapo di troppo. Però l’antico adagio racconta che “chi non risica non rosica” e la maggiore volontà degli azzurri è premiata ad un minuto dal novantesimo, quando Trotta raccoglie ai diciotto metri la sponda aerea di Sosa e regala alla squadra la vittoria più importante della stagione con un eurogol, in mezza girata al volo, che si insacca nel sette di Zappino. Reja, non senza qualche rischio, indovina tutte le mosse, la squadra ha creduto fino alla fine di poter espugnare nuovamente il Matusa e mette per la prima volta in stagione tre vittorie di fila, il Genoa cade sotto i colpi bianconeri ed il secondo posto è riguadagnato. Meglio di così oggi non poteva andare, il sogno della A diretta sembra prender più consistenza ora!