Creato da IamLexieZee il 05/07/2011

Lavanda & Cannella

.::cronache dall'apprendista streghetta::.

 

Qua si riflette seriamente (mica baubau miciomicio)

Post n°20 pubblicato il 01 Novembre 2011 da IamLexieZee

Sono le undici e qualcosa di sera, sono al buio nel mio lettino di battaglia a casa di moroso (leggi lettino da fachiro), con febbre,raffreddore e digestione lenta, osservo ancora dal difuori tutto sto ambaradan caotico che sta diventando il mondo e cerco ancora disperatamente di non farmi risucchiare da questo ingordo vortice chiamato crisi, aggrappandomi a sogni di frasche e speranze di bambù, tenendo i piedi ben piantati in terra per non finire ufficialmente nella baraonda dei disperati. Perché la situazione l'è questa.

Cioè, io non ci voglio credere. Non oso pensare che siamo davvero e inesorabilmente sulla via veloce di un tracollo così profondo. Non si può sentire. Mi sembra impossibile che nel 2011 ancora un Paese debba vedere davanti a sè solo previsioni nefaste. Mi sembra impossibile che non esista una soluzione. Voglio dire, una via d'uscita esiste sempre.

Non entro in merito a questioni politiche perché tanto l'unica frase non censurabile che mi verrebbe in mente è che se ne dovrebbero andare tutti a casa, dal primo all'ultimo, perché a nessuno di loro interessa un'emerita cippalippa del benessere della popolazione.

Penso soltanto che ci deve essere un modo più intelligente ed efficace per attirare l'attenzione,invece di bruciare le macchine di chi si trova sulla nostra stessa barca (le teste di quei black bloc le prenderei volentieri a randellate,che si credono fighi,ma sono effettivamente 4 sfigatelli sbarbini che manco si rendono conto di essere amebe). Sicuramente è un pensiero da ingenua idealista,ma non sono ancora pronta a non crederci più.

Ora, un'altra piccola riflessione su una situazione che ho sotto gli occhi ormai da troppi mesi,e su cui non posso e soprattutto non devo dire la mia se non voglio scatenare la World War Third,però qua posso scriverne,tanto l'interessata mica sa che esiste questa pagina .

Bene, io sono della convinzione e del pensiero che ognuno può fare quello che gli pare, senza recare danno al prossimo (a meno che non sia uno stronzo stellare che allora tutto va bene,ma questa è un'altra storia).[questo,tranne le parentesi tonde, è il principio unico fondamentale della Wicca, ne riparlerò quando avrò voglia]

Ma fare quello che ci pare implica inevitabilmente effetti sul prossimo. E bisogna mettere in conto,accettare e affrontare anche le conseguenze che ne derivano. Che ci piaccia o no.

Ora, nel momento in cui tu hai fatto quello che hai voluto, hai lasciato gli altri a subirsene le conseguenze senza farti troppi scrupoli del disagio e del dolore che impartivi e te ne sei fregata altamente della postilla "senza recare danni al prossimo", non puoi pretendere che gli altri non reagiscano, non si allontanino e continuino ad andare avanti come se niente fosse successo, anzi, perdipiù continuando a venerarti e a chiederti un briciolo di attenzione in ginocchio. Non funziona così. Non puoi fare quello che ti pare coinvolgendo il prossimo a te più prossimo senza aspettarti qualche reazione di distacco, non puoi fare quello che ti pare e poi non essere comunque mai contenta, non puoi fare quello che ti pare e pretendere che gli altri ti seguino e modifichino le loro abitudini per far piacere a te...dei, è un comportamento altamente stronzoide!!

Bene,per stasera posso anche smettere di blaterare 

 

Notte buona e buonanotte!!

 
 
 

Chi si accontenta gode?

Post n°19 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da IamLexieZee

Quando è giusto accontentarsi?

Quanto è giusto accontentarsi?

Quanto a lungo va bene accontentarsi delle briciole,mandare giù,sfoderare un sorriso e dire "va bene", "va bene", "va bene"?

Quanto è importante vedere realizzati i propri desideri rispetto ad accontentarsi di una alternativa meno valida perché non puoi permetterti di accampare pretese?

Mi dovrò accontentare di andare a stare in un posto che non mi piace.Perché non posso contribuire alle spese,dato che il lavoro ancora non c'è, e quindi non è il caso di pretendere nulla.

Ma perchè non posso essere mai felice e contenta con qualcosa che desidero io?

Mi sembra sempre di chiedere troppo...

Così non va,così non va proprio...

 
 
 

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Post n°18 pubblicato il 27 Ottobre 2011 da IamLexieZee

Ma sono davvero così poco interessante???

 

A quanto pare sì.

 
 
 

Blatericci

Post n°17 pubblicato il 22 Ottobre 2011 da IamLexieZee

Questa spasmodica ricerca di un lavoro mi porterà al manicomio. 

D'altronde, non ho altro da fare, se non cercarmi uno stipendio, quindi strizzo, prosciugo tutte le energie, i pensieri, le mattine e anche qualche pomeriggio a inviare curricula, iscrivermi ad agenzie,tirare giù numeri e leggere i giornali di offerte. 

Perché il problema che nessuno dice è che, effettivamente, il lavoro c'è. Ma cosa ti richiedono:

Agente o rappresentante, di quei lavori subdoli in cui metti soldi ed è un miracolo se ne ricevi, mio moroso c'ha provato per qualche mese,e sono 3 anni che avanza ancora i soldi da quei delinquenti. 

Segretaria, ne richiedono a destra e manca, MA, esclusivamente con esperienza pluriennale e un diploma di ragioneria. Il mio liceo linguistico non conta una cippalippa, in un ufficio. Anche se ho il patentino del computer. Anche se so usarlo meglio di tanti ragionieri,il computer. Anche se ti imparo in due ore tutte quelle cacchiate di stampo amministrativo.Ma non sono ragioniera,quindi pusso via.

Commessa, già con esperienza, io ce l'ho in edicola, ma vendere un giornale è assai diverso dal dire a una signora obesa che con la 44 sta divinamente. Oppure, dove le tue conoscenze possono bastare, ti richiedono AUTOMUNITA, per stare 11 ore in negozio devi avere una macchina (piccola digressione: se io vengo a domandarti un lavoro vuol dire che ho bisogno di soldi, e di soldi non ne ho per permettermi un catorcio di macchina,quindi come puoi chiedermi di avercela se non mi consenti di fare i soldi per prendermela?? fine digressione), e se non è indispensabile la macchina sei obbligata ad avere domicilio nella via dietro il luogo di lavoro. Non ho più una macchina da più di 3 anni, quindi pusso via.

Addetti alle pulizie, ne richiedono,eccome se ne richiedono, pure questo sono andata a cercare. Pulizie alle 6 di mattina, ho inviato il curriculum (e poi mi rimproverano perchè accampo pretese....) ma anche lì, per pulire due scrivanie, quattro pavimenti e due cessi,cosa ti domandano??? esperienza pluriennale e macchina propria. Sissignori,pure per andare a spolverare ci vuole tanto di curriculum, ma culturalmente si accontentano della quinta elementare.

Operai in fabbrica, con diverse mansioni, ovviamente è al di fuori di ogni mia portata fisica. (e poi l'esperienza pluriennale dove la trovo??)

Camerieri,baristi,lavapiatti, ce n'è sempre bisogno,ma ovviamente se non hai un diploma alberghiero ti sputano in un occhio, al giorno d'oggi. Senza contare il fatto che,essendo un lavoro prevalentemente serale, come sopra vige il fatto che una macchina per tornare a casa non ce l'ho.

Centraliniste,call center, nonostante sia il lavoro che odio più di tutti, perchè diciamocelo, ti trasforma in un mostro rompicoglioni, ho provato a mandare qualcosa qui e lì... ma anche li, devi avere una faccia di tolla anche se parli al telefono, e tanta esperienza pregressa. Io tra l'altro ho sempre odiato parlare al telefono perchè non so mai cosa dire, e la voce "predisposizione al contatto e alla conversazione telefonica" non rientra propriamente tra le mie qualità.

...

E continuo a inviare e portare curricula di qua e di là. Nella vana speranza che qualcuno si accorga che qui c'è una che ha bisogno di lavorare, e che saprebbe farlo anche meglio di tanti cerebrolesi che trovo in giro e mi domando come abbiano fatto a trovarselo, un posto di lavoro.

Visti i tempi, potrei accarezzare l'idea di fare l'escort. Ma sono troppo brutta, e ormai anche troppo vecchia, per sperare anche in una minima chance di successo.

 
 
 

Sono naif...

Post n°16 pubblicato il 17 Ottobre 2011 da IamLexieZee

...ma ancora a volte non mi rendo conto di esserlo.

La mia mamma mi ha sempre insegnato a non guardare cosa facevano gli altri. Tranne poi riprendermi ogni volta "Perché tu non vai mai a messa?gli ALTRI ci vanno tutte le domeniche!", "Gli ALTRI non fanno tutte le tue storie per andare a scuola", "Guarda gli ALTRI,non fanno i capricci come li fai tu!". In poche parole, gli altri andavano guardati solo quando faceva comodo. Mai, ad esempio, se loro potevano permettersi pantaloni da 200 euro e io quelli dei cinesi.

Ma io, agli altri, ho sempre guardato. Per rendermi conto, per capire un po' come destreggiarmi,quanto ero giusta per questo mondo,e quanto "normale" potessi essere, per invidiarli anche,a volte, soprattutto per le loro disponibilità economiche. Arrivando anche al punto di pensare che quello che hanno loro, la massa, sia la NORMA, il giusto, lo standard, "quellochedovrebbeessere". E io, per un verso o l'altro, ne son sempre stata inesorabilmente fuori.

Ad esempio, se mi fossi laureata,toh. Chi sarebbe venuto a festeggiarmi?? Credo nessuno. La gente a cui tengo di più, e che considero, e mi considerano, amica, sta minimo a 80 km da me. Non avendo frequentato mai regolarmente poi, avevo sì e no una o due amiche di corso. E basta. Invece ho sempre visto gli altri pieni di amici e scherzi,compagnie immense... gli altri sono nella norma. Io no.

Se dovessi sposarmi,oltre ai parenti, avrei qualche amico da invitare? sì,beh. Qualcuno c'è. Ma si parla sempre di quelle persone che non posso vivere giorno per giorno, con cui proprio per la lontananza non posso vedere nel weekend e uscirci insieme. Al contrario degli altri che escono sempre in gruppo, e si conoscono da una vita. Gli altri sono nella norma,io no!

Fare le cose in un ordine preciso,standard. Gli altri lo fanno, io no. Devo sempre andare controcorrente, non riesco a seguire una via normale, inverto le cose,faccio prima quello che dovrei fare dopo...non riesco a seguire la norma.

E non riesco ad avere comunque lo stesso la tranquillità di essere diversa dagli altri.

Non riesco ad accettare il fatto di essere NAIF. E a fregarmene se non sono come gli altri, nella norma.

 
 
 

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