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Post n°10 pubblicato il 15 Marzo 2009 da streghetta_2010
Chi non è mai caduto giocando? Un graffio o una sbucciatura, bisogna comunque disinfettare. Ma se del disinfettante ogni bambino farebbe volentieri a meno, del cerotto no. Quella piccola benda con tanti forellini gli piace. O almeno è così fino al momento di toglierlo. Tirando, il cerotto fa male. Per facilitare l’operazione, far bollire poca acqua con abbondante sale. Vi si bagnerà il cerotto che così impregnato verrà subito via. Via libera alla fantasia! Diamo ai bambini carta, matite e colori. Ma non di rado accade che quei colori si trovino oltreché sul disegno, sulle mani dei piccoli. Acqua e sapone per lavarle, ma non sempre funziona. Per togliere i segni dei pennarelli più tenaci, strofinare le mani con una buccia d’arancio, e spruzzarvi poi un po’ di lacca per capelli. L’operazione si conclude sciacquando con poco aceto.
Insostituibile compagno di gioco, presenza rassicurante durante la notte, l’orsetto di peluche del nostro bambino deve essere lavato spesso. Ma se vediamo che la lavatrice ne sta compromettendo la morbidezza, un ottimo risultato si otterrà anche con un lavaggio a secco fatto con la maizena. Cosparso l’orsetto con la farina, si lascerà agire per qualche minuto. Una volta spazzolato lo riavremo pulitissimo. Imparare a vestirsi da soli: una conquista per ogni bambino! Soprattutto quando finalmente impara ad infilarsi le scarpe. Capire quale sia la destra e quale la sinistra, non è facile. Un piccolissimo accorgimento e tutto sarà chiaro: basterà fare un segno sul lato interno di ogni scarpa e poi insegnare al piccolo che ogni volta che i due segni saranno vicini, le scarpe si troveranno nel piede giusto. Che terra e fiori esercitino sui bambini un fascino irresistibile, è risaputo. E capita anche che più si ripeta di non toccarli, e più si alimenti in loro il desiderio di... sradicarli. Eppure salvare le piante si può. Bagnato un pezzo di flanella e steso sopra un tavolo, vi si distribuiranno dei semi di crescione scrivendovi il nome del bambino. Come per magia i semi germoglieranno secondo lo schema dato così non li toccheranno più! A scuola è tempo di gite. Si prepara lo zaino: cappello, macchina fotografica, succhi di frutta e panini. Con la speranza che, preparati il giorno prima, non diventino duri come sassi. Forse è meglio la merendina? Niente affatto. La sera precedente la partenza tagliarli a metà e congelarli tenendo separate le due parti. Al mattino farcirli ancora congelati. Per l’ora di pranzo saranno freschi e appetitosi. I nostri figli hanno invitato gli amici? Nessun problema se si ha un giardino e se la stagione permette di stare fuori. Se invece il brutto tempo li dovesse costringere in casa, sarà bene preparare dei giochetti. Uno semplice semplice consiste nel riempire di caramelle vari barattoli di plastica trasparente. Dovranno indovinare quante ne contengono. Chi si avvicina di più ne avrà un intero barattolo in premio.
Conoscere, esplorare, prendere contatti con il mondo da bebè, lo facciamo mettendo in bocca ogni cosa capiti a tiro, anche quei morbidissimi animaletti di gomma che a forza di essere mordicchiati, rischiano di indurirsi. Per evitare che ciò avvenga, basterà frizionarli con una goccia di glicerina dopo averli ben lavati e asciugati. Far agire una notte, quindi lavarli di nuovo con acqua tiepida e sapone. Aprire uno sportello, scoprire le meraviglie contenute in un cassetto. Ai primi passi ogni bambino può finalmente soddisfare curiosità, arraffare tutto quanto è alla portata, magari anche aprire una porta per vedere cosa c’è dietro. E proprio lì dietro potrebbero esserci dei pericoli. Per evitare quindi che apra, svitare la maniglia e montarla al contrario. Il bambino non riuscerà a sollevarla, e la porta resterà chiusa. Per amore di un figlio si è disposti a fare tutto, persino a passare notti insonni, se proprio non vuol saperne di dormire nel suo lettino. Situazione che a lungo andare diviene però faticosa. Se quindi, dopo la poppata notturna, il bambino piange non appena lo si posa nella culla, utilizzare un termoforo o la classica borsa dell’acqua calda per scaldare il lettino: il calore lo farà addormentare subito. Bastano due semplici candeline per insegnare ad un bambino a soffiarsi il naso. Come sempre accade con i piccoli, l’importante è infatti buttarla sul gioco. In che modo? Si prendono le candeline e si accendono. Si chiede al bimbo di spegnerne una soffiando con la bocca aperta, l’altra soffiando con la bocca chiusa. Quando si tratterà di soffiare il naso, basterà aggiungere un fazzoletto e ricordare al piccolo il gioco fatto: soffiare a bocca chiusa. Al mare, in piscina, non è mai il momento di uscire dall’acqua. Tutt’altra cosa invece quando l’acqua diviene quella della vasca da bagno di casa. I bambini non amano il sapone, tanto meno lo shampoo che va loro negli occhi. In quest’ultimo caso si può intervenire, facendo in modo che lavarli diventi una sorta di gioco: un paio di occhialini da sub eviteranno fastidi agli occhi e divertiranno i bambini. Far crescre un bambino è un’esperienza straordinaria, ma anche motivo di ansie e paure. Come quando un bambino urla e piange fino a diventare paonazzo e a trattenere il fiato. In questo caso, invece di farsi prendere dal panico, si dovrà reagire facendo qualcosa d’imprevisto, qualcosa che lo colga di sorpresa, come soffiargli in volto. Smetterà per un istante, e sarà allora il momento di tranquillizzarlo. |
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