diario anti-stress

E come in un film americano...

E' successo. Tina Pica, la mia collega oppressiva, si è ammalata. Non che la cosa mi faccia piacere, ma da qualche giorno in ufficio si accorgono anche della mia presenza, in quanto non essendoci la "capa" devono per forza far riferimento a me.

Ricordate il film con Melanie Griffith ? La quale, approfittando della rottura della gamba della sua collega riesce finalmente a far valere i suoi meriti ? Ecco, a me sta succedendo piu' o meno una cosa del genere. L' unica variante è che la Tina Pica non mi ha mai spiegato un tubo e vado quindi ad improvvisazione, strafregandomene di tutte le sue pignolerie e badando alla pratica.

Del resto, con 30 anni di uffici vari sulle spalle, qualche cosa dovrei riuscire a combinarlo pure io, no ? E' vero anche che, quando ho accettato con umiltà questo lavoro, l' ho fatto per motivi di orari, di mammetta anziana che qualcuno dovrà pure accudire, di un figlio che non voglio far sentire orfano e svariate altre ragioni ma mi avevano proposto anche un lavoro come segretaria di direzione: 12 ore al giorno con mezz' ora di intervallo. Ottima carriera e ottimo stipendio, ma ho capito che avrei pernottato in ufficio e la cosa non mi stava troppo bene.

Perchè ?

Perchè la mia libertà non ha prezzo.

Perchè dedicando la propria vita solo al lavoro, arriva sempre il momento della resa dei conti e non è facile scoprire che non si sono coltivati amici, non si sono visti crescere i propri figli per chi ne ha, i genitori sono ormai dei vecchietti e fratelli e sorelle quasi estranei.

E quel viaggio in America che volevi fare, Tina Pica ?

Affrontarlo con dei problemi di salute diventa difficile. Allora, non era meglio che ti fossi regalata del tempo per te, invece che dedicarlo solo al lavoro ?

Perchè sulle lapidi di chi per il lavoro non ha vissuto, non c'è una medaglia.

E di fronte a Dio, per fortuna, siamo tutti uguali. Non entriamo in Paradiso con la busta paga di un dirigente o gli atti di acquisto degli immobili che possediamo...