diario anti-stress

Anno nuovo vita nuova

Doveva succedere.

A metà Dicembre, Tina Pica è diventata ancora piu' rompiscatole e aggressiva, così ho lasciato il mio impiego mattutino senza ribattere ma semplicemente alzandomi dalla sedia e uscendo. Credo che se fossi rimasta un minuto di piu' l' avrei strangolata, perchè alle 8,30 in punto ha cominciato a sobillarmi impedendomi di continuare in pace il mio lavoro :

- Vorrei sapere in che file ha messo la lista che le avevo chiesto.

- Eccola, ne avevo aperto uno nuovo, le ho lasciato il titolo.

- Sì, ma come ha fatto ad arrivarci ?

- Vorrei continuare il mio lavoro, ma le faccio vedere (effettivamente smetto e le  faccio vedere).

- Io per curiosità voglio proprio vedere... doveva fare come dicevo io... e poi dove ha trovato i dati del catasto per il Sig. X ?

- Nella sua cartellina, sul contratto relativo. Doveva darli all' A.E.M.

- Ma doveva chiedere prima a me.

- Lei non c' era e i dati erano quelli. Possibile che non le vada mai bene niente ? Proibito prendere iniziative ?

- Lei fa sempre tutto di testa sua ... non doveva aprire un altro file per la lista ... voglio proprio capire come le è venuto in mente ... e anche quando risponde al telefono deve chiedermi ...

- Mi pare che agli altri vada bene così.

- Sì ma mi faccia di nuovo vedere, io non mi sposto di qui, voglio vedere come ha fatto...

- Senta, c'è del lavoro urgente, voglio continuare.

- (Tutta arrabbiata e ingrugnita) : ma faccia quello che le pare ...

- Infatti. (mi alzo, restituisco le chiavi dell' ufficio all' altra collega-capa-che-non-c'è-mai). Scrivo un biglietto: non vengo piu', preparatemi i conti. Grazie.

Così ho lasciato quel posto depressivo e anche malpagato.

Adesso però devo darmi da fare per trovare un altro impiego mattutino nella speranza di non finire in un altro posto del genere...

Ciao amici, e auguri per il nuovo anno. Scusate il ritardo, ma nell' altro posto dove lavoro al pomeriggio c' era molto lavoro compresa la domenica.

E come in un film americano...

E' successo. Tina Pica, la mia collega oppressiva, si è ammalata. Non che la cosa mi faccia piacere, ma da qualche giorno in ufficio si accorgono anche della mia presenza, in quanto non essendoci la "capa" devono per forza far riferimento a me.

Ricordate il film con Melanie Griffith ? La quale, approfittando della rottura della gamba della sua collega riesce finalmente a far valere i suoi meriti ? Ecco, a me sta succedendo piu' o meno una cosa del genere. L' unica variante è che la Tina Pica non mi ha mai spiegato un tubo e vado quindi ad improvvisazione, strafregandomene di tutte le sue pignolerie e badando alla pratica.

Del resto, con 30 anni di uffici vari sulle spalle, qualche cosa dovrei riuscire a combinarlo pure io, no ? E' vero anche che, quando ho accettato con umiltà questo lavoro, l' ho fatto per motivi di orari, di mammetta anziana che qualcuno dovrà pure accudire, di un figlio che non voglio far sentire orfano e svariate altre ragioni ma mi avevano proposto anche un lavoro come segretaria di direzione: 12 ore al giorno con mezz' ora di intervallo. Ottima carriera e ottimo stipendio, ma ho capito che avrei pernottato in ufficio e la cosa non mi stava troppo bene.

Perchè ?

Perchè la mia libertà non ha prezzo.

Perchè dedicando la propria vita solo al lavoro, arriva sempre il momento della resa dei conti e non è facile scoprire che non si sono coltivati amici, non si sono visti crescere i propri figli per chi ne ha, i genitori sono ormai dei vecchietti e fratelli e sorelle quasi estranei.

E quel viaggio in America che volevi fare, Tina Pica ?

Affrontarlo con dei problemi di salute diventa difficile. Allora, non era meglio che ti fossi regalata del tempo per te, invece che dedicarlo solo al lavoro ?

Perchè sulle lapidi di chi per il lavoro non ha vissuto, non c'è una medaglia.

E di fronte a Dio, per fortuna, siamo tutti uguali. Non entriamo in Paradiso con la busta paga di un dirigente o gli atti di acquisto degli immobili che possediamo...

Proseguendo nella giornata ...

Il pomeriggio, per fortuna, lo passo in altro luogo di lavoro, dove svolgo altro tipo di mansioni, tra le "colleghe amorose". Per la cronaca la Pina mia coetanea che parla sempre di abiti, diete e possibili corna al marito; la Gilda che dall' alto dei suoi 1,50 scarsi non sente mai quando la si chiama ma sente eccome se io chiedo un permesso ai titolari e subito mi domanda, tra sorrisi e occhi che mi odiano : - " ah, ma allora domani tu non ci sei ?" E quindi la carrierista Fulviana, sempre presente, anche con 40 gradi di febbre stramazzante al suolo di fronte al cliente ma no, lei deve dimostrare la sua abnegazione al lavoro e quindi noi tutte teniamoci i nostri malanni perchè abbiamo solo storie. D' altronde, si può lavorare anche con un braccio rotto o un piede slogato oppure, perchè no ? Anche con il viso gonfio come un pallone per via del mal di denti, basta inventarsi un look appropriato, che so ? Un bel burka in tono con il resto dell' abbigliamento. Per fortuna c'è la sera, ma qui dovrei aprire un altro capitolo. I MIEI AMORI Dopo il mio defunto marito, si sono avvicendati i seguenti esemplari di " homo sapiens" a) - Federico il Barbarossa, così detto perchè provvisto di lussureggiante chioma e barba, psicologo da me lasciato perchè lui le pazienti più che psicanalizzarle le faceva stendere sì sul lettino ma per tutt'altro scopo; b) - Bertiano, medico della mutua con l' ossessione della sorellastra 40enne a carico, peraltro gelosa delle Sue fidanzate e quindi incestuosa; c) - Giancarlo 1 - agente di commercio con la pessima abitudine di comunicare, oltre che con il sesso, solo con i messaggi. Alla mia richiesta : " Scusa, ma non potresti telefonare qualche volta invece di man- dare il solito sms "ci vediamo stasera?" - ha risposto con l' ennesimo messaggio "ma che, sei arrab- biata ?" - Giancarlo 2 - assiduo frequentatore degli speed-date, neo-separato, con un rapporto di amore/odio verso la moglie. Mi è costato un intero abbigliamento da trekking. Assai piu' giovane di me, è rimasto delu- so nel constatare che la "vecchietta" , pur fuori allenamento, saliva e scendeva piu' in fretta di lui tra i monti. Non faceva altro che ripetere : - " Ad una certa età..." Embè, ad un certo punto gli ho risposto : - " Sì, però io i capelli ce li ho ancora ! ". Messaggio per la ex moglie : hai fatto bene a piantarlo, è proprio odioso. c) - Paolo, Pierluigi ... momenti di allegria. Da qualche anno, penso a stare bene con me stessa. Essere sereni è importante, del resto il futuro riserva sempre delle sorprese, e perchè no ? Potrei ancora innamorarmi. Magari di un extraterrestre.

Solidarietà femminile

Ebbene sì, lo confesso : lavoro in ambienti diversi dove tra noi donne ci si vuole bene, ci si aiuta...

Ad esempio, prendiamo il lavoro in ufficio del mattino. Arrivo alle 8.30, apro la porta e chi mi accoglie, già con ghigno satanico e voce squillante ma nasale (connubio di cui vi lascio immaginare il risultato) ? Lei, la solita donna mai-sposata mai-fidanzata da 40 anni dedita a quel lavoro.

 Lei,  che da lì mai schioderà anche se potrebbe già essere in pensione da un pezzo .

 Lei, che alle 7.00 è già seduta alla scrivania in postazione, che alle 12,30  anzichè uscire rimane imperterrita lì dentro e con un sorrisetto mi appioppa il "lavoro urgente" che poi urgente non è .

 Lei, che ha un nome esotico, Palma (ma quale palma ? In realtà le si adatterebbe molto di piu' un nome tipo "salice piangente" - dati i capelli spelacchiati spioventi sempre freschi di parrucchiere ed i molteplici gioielli spenzolanti da collo ed orecchie). Lei, che per me dal primo giorno passato in sua piacevole compagnia in ufficio, è diventata Tina Pica.

Dopo un' ora circa, arriva la sua rivale, colei che ha osato fare "anche" di testa sua ed ha fatto piu' carriera in quanto sicuramente donna molto piu' pratica e quindi veloce, aimè però dotata di un carattere tipo iena. Le due attaccano a litigare puntualmente alle 10.00 tutte le mattine, il pomeriggio non so perchè io non ci sono ma immagino sia la stessa cosa.

L' unico che si sente poco è proprio il titolare, un signore anziano di cui le due si contendono l' ammirazione  : fatica sprecata, perchè è orbo come una talpa, non sente un' accidente ed ha creato una succursale del suo ufficio nel bagno, probabilmente per non sentire gli strilli  giornalieri delle sue  fidate collaboratrici.

Tina Pica incalza tutta la mattina dietro la mia scrivania affibbiandomi pratiche che si accavallano mentre le preparo il solito centinaio di fotocopie varie e allungando una mano rispondo al telefono. Risultato : sono lì da 6 mesi ed ho dovuto allungare di due centimetri tutte le maniche dei miei abiti. Di questo passo tra altri 6 mesi le mie braccia raggiungeranno le ginocchia, poi i piedi e quindi mi scambieranno per un UFO.

Una mattina, quando finalmente mi apprestavo a sedermi onde proseguire con le pratiche , la mia cara collega mi ha fatto notare :

- Lei perde molti capelli ...

  ed io, sconcertata :

- Davvero ? Da dove se n'è accorta ?

- Ma dalla sua sedia... se n'è accorto anche il capo ... sa, io lo dico per lei ... meglio      che li tagli ...

"Oddio" - ho pensato " Sarà gelosa dei miei capelli ancora biondi ? Oppure del fatto che essendo vedova ho avuto un marito ? E che ho un figlio ?"

Ad ogni buon conto, i capelli li ho legati. Allora si è attaccata all' abbigliamento :

- Ma non ha caldo con gli stivali ?

- No.

- Ah, perchè io ho sempre caldo ai piedi e non li sopporto.

Non sapevo se riderle in faccia, non sta bene. Ma i suoi piedi cosa c' entrano con i miei ?

Ecco, queste sono piu' o meno le mie mattine.