Libera

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Post n°261 pubblicato il 14 Settembre 2014 da liberafatima

Io non credo in una seconda opportunità. Credo che coloro che ti hanno ferito una volta lo faranno pure per la seconda volta finché gli dai la possibilità.

Non credo in una seconda opportunità eppure spesso finisco per darla, perche nonostante quanto posso essere di cerebrale come persona, la raggione non riesce a dominare l'affetto. E spesso non perdoniamo coloro che ci hanno fatto torto, ma solo di darci a noi stesi una nuova occasione di provare nel ricordo dei bei momenti del passato, perché nella nostra  ingenuità speriamo di poter riviverli ancora una volta.

Però ci sono persone che ti feriscono così tanto che semplicemente non vuoi mai piu averli intorno. Ad essi proprio non li puoi darli un altra occassione di ferirti di nuovo; dici che non gli  odi , che non li porti rancore, ma eviti per quanto sia possibile incontrarle, e se li incontri sulla strada li puoi dire per cortesia un "ciao" dopo di che giri la testa perché non li puoi piu neanche guardarli e l'unica cosa che desideri è di averli lontano da te. Se avessi l'opportunità di farli del male, non la faccesti, se vi venisse offerta la possibilità di tornare i calci, la riffiutasti. Tutto ciò che vuoi è ... niente. Paradossalmente, si diventa implacabilmente proprio con  coloro che un tempo fa significavano di più per voi. Perché? Non lo so. Forse perché simile a quelli sottoposti ad un dolore terribile, alla fine diventi insensibile pensando che non possono farti piu male di quanto ti hanno fatto, o forse sei stato colpito cosi forte che ti hanno addormentato la tua sensibilità, e incontrare quelli che ti hanno fatto un torto una volta, non ti provocano ora nessuna palpitazione. Forse...

Ci sono persone che si esteriorizzazionano, che parlano, che urlano, che picchiano, persone che battuono con pugno sul tavola e danno calci, quelli che gridano forte il loro dolore in ogni momento e ovvunque senza vergogna perche cosi guariscono, e che in domani ti dicono con sorriso amaro " va be' va... non importa" e sono pronti per andare avanti.

Ma quanto  "Zen" si puo essere quando semplicemente non hai la forza di fare questo, quando si e' nel blocco emozionale il dolore diventa stanchezza e apatia e l'unica opzione rimasta è quella di andar' via , perché questa è l'unica cosa umana che ti resta da fare per te. Attraversi il ponte dopo di che li dai fuoco, ti alzzi e te ne vai piu lontano possibile senza lasciare nessuna via di ritorno.

Essistono anche persone che gia d'adesso non li puoi guardare negli occhi  perche' hai attraversato il ponte portando con te  dei bagagli troppo pesanti. "Perdono ma non dimentico" queste sono le parole che diciamo amaro dopo ogni lotta avuta, convinti che non dimenticando significa essere maturi e che se buttiamo una dopo l'altra nella nostra "borsa" tutti i mali subiti e li portiamo con noi ad ogni passo nella vita, allora diventiamo "invincibili" e nessuno ci puo fare mai del male. Cosi ci diciamo, essendo convinti che non abbiamo conservato nulla dentro nostra anima, e che solo abbiamo aggiunto ancora una lezzione imparata scritta nel libbro della nostra vita, senza accorgersi che teniamo dentro il cuore tante cose vecchi che un giorno non potremo essere mai in grado di aprire "la porta" per invitare qualcuno dentro. Ma veramente perdoni se non riesci dimenticare? Come puoi dire che hai perdonato quella persona se neanche non la puoi piu guardare come prima ? Se porti con te il nondimenticato come un prigioniero che indossa una palla al piede, condannato a non muoversi mai fuori luogo? E perche' potrai mai sperare ad un nuovo inizio quando sai che cose non sarano mai come prima? Strano incontrarsi con persone che una volta facevano parte della tua vita e guardarli ora come stranieri. Ti chiedi quando e perché, cercando di capire come si e' arrivato qui e cosa potrebbi fare diversamente. Si può davvero perdonare senza  dimenticare? E soprattutto, sei una persona cattiva se  non puòi dimenticare?

 

 
 
 
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INFO


Un blog di: liberafatima
Data di creazione: 18/05/2010
 
 

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