Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

AREA PERSONALE

 

ULTIMI COMMENTI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

TAG

 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

AVVERTENZA

I testi contenuti in questo blog, salvo dove specificatamente indicato, appartengono al sottoscritto.
Non valgono una sega, ma se qualcuno volesse copiarli da un'altra parte mi farebbe piacere saperlo.

Grazie

 

 

« Un mese dopoDonna »

Guardando vecchie diapositive

Post n°309 pubblicato il 07 Maggio 2014 da hieronimusb

Martedì 15 febbraio 2014

Liliana è seduta sul letto in ospedale, ci hanno appena detto che per lei non c'è più speranza
"La casa la venderò", dico io
"La mia casa! " e la sua voce è a metà tra un ricordo ed un rimpianto
"Non posso stare in quella casa senza di te" ribatto
"Io ci sono stata senza di te" chiude lei

Oggi, Mercoledì 7 Maggio 2014

Una casa è soprattutto un insieme di ricordi, tanti oggetti che si accumulano e che parlano di vita vissuta. Se poi hai una casa grande con una parte che viene usata da deposito o magazzino , entrare in quelle stanze, aprire le ante di quegli armadi è come fare un tuffo nel passato, in quel passato su cui la Vita ha messo una lastra di vetro, guardare, ma non toccare, le cose che hai vissuto sono li, le puoi rivedere illuminate da una luce di nostalgia, ma nulla può essere cambiato, nulla può essere vissuto di nuovo, soprattutto nulla potrà più avere futuro.

E così questa sera, mentre mi aggiravo tra quelle cose silenziose, ma capaci di evocare ricordi, ho trovato dei cofanetti grigi, caricatori di diapositive, li ho sfiorati con la mano immaginandomi cosa potessero contenere.

Accanto c'era il vecchio proiettore, quasi senza rendermene conto l'ho tirato fuori dall'armadio, appoggiato alla belle meglio su una pila di scatole e l'ho collegato alla corrente.
Immediatamente, con un ronzio reso solo un po' più roco dagli anni e dalla polvere, la ventola di raffreddamento si è messa a girare.

Anche la luce si è subito accesa vivida, allora ho preso il primo caricatore e l'ho inserito.
Il meccanismo di avanzamento automatico non funziona più, ma lo si può ancora usare manualmente e così, in quella posizione precaria, sono tornato indietro di 30 anni.

Come eravamo giovani, come eravamo belli.

Le vacanze sulle dolomiti, il matrimonio di Vittorio, quello di Luisa, il primo ed unico Natale passato con i suoi riscoprendo visi su cui il tempo non aveva ancora dipinto i segni del suo passaggio.

Ho ritrovato intatte anche le emozioni, a cui si è aggiunta la consapevolezza dell'età.

"Adesso che, saprei cosa dire, adesso che, saprei cosa fare, adesso che..."

La vita andrebbe vissuta due volte, una per imparare, la seconda per viverla ed invece ci tocca di vivere al volo, scegliendo in uno schiocco di dita il futuro e senza possibilità di tornare indietro.

Senza possibilità di correggere gli errori, proprio quegli errori che, guardando delle vecchie diapositive in una sera piena di malinconia, ti trovi davanti  senza ormai modo di porvi rimedio

C'è però anche la parte della consapevolezza, il riscoprirti innamorato di quella ragazza, ritrovare nei suoi occhi la stessa gioia, lo stesso amore che hai ancora racchiuso nel cuore in quel luogo così intimo, così protetto che neppure la sua morte ha saputo cancellare 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/stultiferanavis/trackback.php?msg=12793091

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Nessun commento
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRò

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963