Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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« 1 Maggio - Festa del lavoroParlando di cimiteri »

Quel batterio nella mia testa

Post n°550 pubblicato il 14 Maggio 2017 da hieronimusb

Se riuscissi ad accendere tuti i neuroni del mio cervello, ad un batterio minuscolo che si trovasse nella mia testa questo apparirebbe come un grande cielo stellato e magari, se questo batterio avesse fantasia, tracciando linee immaginarie tra un punto e quell'altro potrebbe vederci dei disegni, magari animali fantastici, creature mitologiche, o magari un'arciere mentre scaglia una freccia, una mamma che culla il bambino, tutto questo senza curarsi che i punti appaiano soltanto vicini, ma nella realtà siano separati da quelle pieghe che gli scienziati chiamano circonvoluzioni.

Ma il batterio che c'è nella mia testa è molto piccolo, qualche milionesimo di millimetro, non è mai stato individuato dai microscopi, neppure da quelli più potenti perchè in fondo si fa i fatti suoi, non infetta, non crea malattie, si limita a guardarsi intorno piluccando qua e là quel che trova nella mia testa, (sarà per quello che mi dimentico delle cose), ma soprattutto pensa!.

Adesso è lì con la sua maglietta a righe, masticando un filo d'erba e sta guardando in alto verso quell'infinità di punti luminosi sopra la sua testa un po' stupto ed un po' meravigliato e si sente ...piccolo.

Lui pensa che quei punti luminosi siano infiniti, in realtà, essendo nella mia testa sono un numero finito, molto grande, ma finito, ma lui così piccino e lontano non ha la voglia, nè abbastanza spazio nella sua testolina per contenere quell'informazione.

Si sente piccolo ed insignificante e si chiede cosa ci stia a fare lui li, se la sua esistenza è solo rosicchiare i miei ricordi oppure c'è dell'altro, facendo questo non si è neppure accorto che ha pensato a se come entità, separandosi dal mondo al di fuori di lui, ed in questo modo ha acquisito una coscienza di se.

Lui esiste è lì con le gambe accavallate menter  fa dondolare pigramente un piede, guarda un cielo stellato e pensa a se stesso ed allo scopo della sua vita, perchè in quel momento si rende anche conto di essere vivo , che è nato da qualche parte e in qualche tempo e che un giorno...

... già un giorno cosa?  Resterà per sempre li a masticare un filo d'erba oppure ...

... oppure cosa?

Sono domande grandi, importanti, che tengono tanto posto nella sua testa così piccola, cercano di entrarci e gli danno l'emicrania ed allora ad un certo punto non sorride più e si lamenta, "Ma Dio, cosa vuoi da me?"

Improvvisamente la testa gli si svuota dal guazzabuglio di informazioni ed un nuovo concetto prende forma, ma allora...
... allora è così, sono un minuscolo batterio nell'immensa mente di Dio

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Commenti al Post:
lab79
lab79 il 18/05/17 alle 03:12 via WEB
Per più di qualche riga, hai raggiunto la lirica dolcezza di uno dei miei libri preferiti: "Firmino" di Sam Savage. L'idea di un essere minimo che si pone domande così alte è struggente...e l'idea che questo essere sia un'idea nella mente di qualcun altro è affascinante!
 
 
hieronimusb
hieronimusb il 18/05/17 alle 10:46 via WEB
Devo partire e stare all'estero per qualche tempo, mi comprerò quel libro per ingannare il tempo in aeroporto ;o)
 
fuoco.e.cenere
fuoco.e.cenere il 19/05/17 alle 12:42 via WEB
Sei fantastico Alex. Mentre leggevo,io quel batterio con la maglietta a righe e il filo d'erba tra i denti, costernato nel fissare tutte quelle lucine...lo vedevo!!!
 
 
hieronimusb
hieronimusb il 19/05/17 alle 17:00 via WEB
Accipicchia, hai davvero una buona vista! E' piccoliiiiiiiiisssssimoooo :o)
 
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INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRò

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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