Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi di Giugno 2016

Quello che non ci dicono

Post n°395 pubblicato il 25 Giugno 2016 da hieronimusb



L'immagine sopra riproduce tre idioti europei che si divertono a segare il ramo su cui stanno seduti.
Dopo l'uscita della GB dall'Europa sarebbe necessario iniziare una riflessione seria su alcuni punti che nessuno cita mai, ma che appartengono alla realtà di ogni giorno.
Quando gli idioti di cui sopra e molti altri beceri individui richiamano l'identità nazionale, la difesa dei confini, il diritto all'autodeterminazione, dimenticano di dire, o forse ignorano proprio, che quei confini sono ormai soltanto linee su una carta geografica, ma sarebbe necessario disegnarne ormai altri che rappresentano i confini economici di "imperi" transnazionali.
Da bambini abbiamo studiato il mapapmondo fisico e quello politico, anche perchè ogni paese aveva una sua economia, oggi non è più così, le multinazionali hanno scavalcato i singoli stati e possono avere il cuore in uno stato, la testa in un altro ed il portafoglio in un altro ancora.
Molti di questi "imperi economici", hanno risorse tali da rivaleggiare con gli stati più benestanti e soprattutto capacità di muovere le leve economiche fino a, volendo, ricattare il singolo stato.
La differenza tra uno stato, (una nazione), ed una multinazionale è cheil primo ha dei doveri verso i cittadini, (almeno sulla carta), la multinazionale solo verso se stessa.
Lo stato deve pensare al benessere dei suoi cittadini, welfare, assistenza, condizioni di vita, la multinazionale ha come obbligo soltanto il profitto.

Si capisce subito, da questa analisi grossolana che questi imperi transnazionali non hanno alcun predatore naturale, nessun antagonista che impedisca loro di perseguire i propri scopi , gli stati possono solamente cercare di "tappare le falle", che vengono prodotte senza poter intervenire a monte anche perchè, solitamente le azioni delle multinazionali, pur non essendo etiche, sono assolutamente legali.

Prendiamo ad esempio le famose "incorporazioni" o "fusioni" di aziende. Al grosso botto economico fa seguito di solito la "ristrutturazione, che significa centinaia, a volte migliaia di persone licenziate.

Ridurre in miseria famiglie intere, non è etico, ma è assolutamente legale.

Si capisce bene quindi come un singolo stato non abbia mai la forza di opporsi a questi strapoteri, lo può fare solo un organismo più grande, che abbia una grande forza contrattuale ed anche coecitiva.

I vari Salvini, Le Pen, Farage, urlando contro le banche e L'europa, ci vogliono invece consegnare legati mani e piedi agli aguzzini.

Sarebbe il caso di non permetterlo. Che poi questo modello di Europa non vada bene è un dato di fatto, ma quando si abita una casa è meglio ristrutturarla anzichè abbatterla.

Alex

 
 
 

SunSet

Post n°394 pubblicato il 10 Giugno 2016 da hieronimusb

E' quasi un manifesto programmatico questa foto scattata dalla costa del Portogallo, il sole che tramonta sull'Europa.
Tra nuovi nazionalismi, revanscismi di destra estrema, piccoli egoismi, (talora legittimi), e grandi ruberie, il nostro mondo conosciuto sta velocemente implodendo e non a causa delle spinte dell'immigrazione, ma a causa dei suoi problemi interni.
L'Europa è un'eterna incompiuta partita dallo slancio comune dopo gli orrori della seconda guerra mondiale si è scontrata con i muri degli interessi locali ed ora sta collassando su se stessa ritornando alle vecchie storiche divisioni.
Forse è necessario distruggere per costruire, ma a me pareva che qui ci fosse ancora molto spazio per costruire bene.
Pazienza, il sole che tramonta è comunque sempre uno spettacolo.

 

 
 
 

Continuerò a parlare d'amore

Post n°393 pubblicato il 02 Giugno 2016 da hieronimusb

Continuero' a parlare d'amore
perche' ho conosciuto l'amore
l'ho tenuto tra le braccia
accarezzato e coccolato
come fosse un bambino

l'ho visto crescere e cantare
l'ho visto rabbuiarsi e soffrire
ed ogni volta che cambiava umore
ero li' pronto ad accoglierlo ancora

l'ho visto partire e tornare
con cento capelli diversi
mi ha guardato con occhi di mille colori
gli ho sorriso in un infinita' di volti
ha avuto seni e fianchi per fare l'amore
ha avuto mani e pazienza
per lasciarsi ascoltare

l'ho visto allontanarsi e sparire
l'ho sentito tra le mie lacrime
avvizzirsi e morire
ed ogni volta quando piu' non era mio
ho capito di amarlo ancora alla follia

ed allora continuero' a parlare d'amore
quando non avro' piu' ne' stelle
ne' luna a starmi ad ascoltare
quando il fruscio del mondo
avra' il suono di mille foglie marcite
quando anche il tempo sara' ormai
solo quello di attendere
e forse per sempre tacere

( dalle mie poesie private )

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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