Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi del 11/09/2016

Let's roll!

Post n°435 pubblicato il 11 Settembre 2016 da hieronimusb

Ci sono storie che nessuno racconta.
Ci sono storie di uomini normali, con una vita qualsiasi,a  cui si chiede improvvisamente di fare qualcosa per cui non erano preparati.
Alcuni rispondono a questa sfida, questa è la storia di uno di loro.

Oggi è l'11 settembre. Non è una data qualsiasi, chiunque sia nato prima di quella data sa cosa significa.
Abbiamo visto innumerevoli volte l'immagine del secondo aereo che si schianta contro le torri gemelle mentre l'altra già brucia, sono entrati nella nostra coscienza collettiva i termini "dusty lady", Ground zero, World trade center, abbiamo l'immagine dei pompieri che corrono lungo le interminabili scale dei grattacieli

In un altro luogo si sta svolgendo un'altra storia...

L'uomo di cui voglio parlare è un uomo normale, con un lavoro normale, una moglie, normale anche essa, due figli ed il terzo in arrivo.
Come molti americani è religioso, legge la Bibbia, opera nel sociale insegnando nella scuola della chiesa che frequenta ed ha un normalissimo lavoro da travet. Venditore per un'azienda che si occupa di database, una delle più famose, la Oracle, che a Torino  vorrebbe quasi dire che lavora alla Fiat.
E' appena tornato da una vacanza di 5 giorni in Italia a gustare il nostro clima, il nostro cibo, la nostra ospitalità ed è tornato alla sua casetta nel New jersey la sera del 10 settembre.

Per lavoro deve andare a Los Angeles, per cui mette la sveglia, si alza presto ed arriva in perfetto orario all'aeroporto, salvo scoprire che il suo volo avrà un ritardo dovuto al traffico sulle piste di decollo.

Finalmente alle 8.42 decolla,  è il volo 93 delle American Airlines.

Sei minuti dopo, il volo 11 delle American Airlines si schianta contro la torre Nord del world Trade center di New york.
Quindici minuti dopo , alle 9.03, il volo 175 delle American Airlines, si schianta contro la torre Sud, poco più in basso dell'impatto precedente, abbiamo ampissima documentazione visiva di questo avvenimento.

Sulla console del volo 93, si accende un allarme rosso, i piloti chiedono informazioni alla torre di controllo, ma proprio mentre viene loro detto del pericolo di intrusioni nella cabina di pilotaggio vengono sopraffatti dal comando guidato da Ziad Samir Jarrah.

Il nostro uomo è in classe economica magari sta sonnecchiando o pensando ai fatti suoi, alla famiglia, al recente viaggio in Italia.
Forse come molti maschi sta pensando al lavoro che dovrà fare quando improvvisamente è riportato alla realtà dalla voce dei dirotattori che impone a tutti i passeggeri di stare calmi perchè hanno una bomba a bordo.

Improvvisamente scoppia il caos, molti si attaccano ai cellulari per chiamare i loro cari e vengono informati dall'attacco alle torri gemelle e del tentativo sul pentagono.

Lui, che ha visto i corpi dei piloti riversi a terra e sgozzati , prova ad ottenere una chiamata a pagamento da un telefono posto nella parte posteriore dell'aereo.
Finalmente riesce ad entrare in comunicazione con lo FBI ed informa l'agente Lisa Jefferson della situazione a bordo: I due piloti più un passeggero morti, tre dirottatori, due con pugnali, uno con cintura esplosiva.
E' in quel momento che sente l'aereo cambiare rotta e dice "O mio, Dio, andiamo già, andiamo giù".

Cosa si può fare in quei momenti? Di solito c'è chi urla, c'è chi impreca, c'è chi pensa ed agisce.

Si forma un piccolo comitato che decide di agire per provare a riprendere il controllo dell'aereo, nessuno si chiede, come si potrà poi fare a farlo atterrare se si piloti sono defunti, l'unica cosa in quel momento è agire.

A loro si unisce un'altra parte dei passeggeri e dell'equipaggio, uomini e donne, decisi a tentare il tutto per tutto.

Vorrei a questo punto aprire una piccola parentesi, nessuno di loro aveva ancora l'idea di cosa i terroristi volessero fare, il loro onore, la loro dignità imponeva di provare ad evitarlo.
Sarebbero morti? Sarebbero morti comunque, in quel momento contava solo l'agire, non per il bene individuale, ma per il bene collettivo.
Il fatto che i terroristi non ottenessero il loro obiettivo era giù una vittoria della società civile.

Non sapevano e non avrebbero mai saputo che il vicepresidente Dick Cheeney aveva già allertato l'aeronautica militare, " se si avvicinano troppo a Washington abbatteteli".

Ritorniamo sul volo 93 delle American Airlines.

Il nostro uomo avvisa terra. "Abbiamo votato, proveremo ad attaccare i terroristi e riprendere il controllo del volo, se non ci riuscissimo dite alla mia famiglia che li amo tanto"

Il ricevitore non riagganciato registra le sue ultime parole "Are you ready? Let's roll!" (Siete pronti? Diamoci dentro).

Sono le 9.57 dell'11 settembre, Si lanciano contro gli aggressori, rimasti a sorvegliarli.
Dalla cabina di pilotaggio Samir sente la confusione, "che sta accadendo?" Chiede?
"Una rivolta", gli viene risposto.
Allora inizia ad andare su e giù con l'aereo, picchiate velocissime e cabrate per togliere l'equilibrio agli assalitori.
Urla e rumore di stoviglie infrante sembrano dargli ragione, alle 10.00 rimette in assetto l'aereo, ma di nuovo la rivolta dei passeggeri si riversa contro i dirottatori
"Vogliono entrare nella cabina di pilotaggio " Grida Samir, "Allah uh akbar" e devia a destra e sinistra, ma stavolta gli sono addosso. Il voice recorder, la scatola nera registra la voce di Samir "Hey, hey Molla, molla, lasciamelo", probabilmente riferendosi alla cloche dell'aereo.

L'aereo vira violentemente verso sinistra, si capovolge e poi piomba alla velocità di 507 miglia orarie , (816 Km orari), in un campo vicino a shankville, Pennsilvanya uccidendo tutti, passeggeri e dirottatori.
Sono le 10.03.11 dell 11 settembre 2001, mancavano venti minuti per arrivare a Washington, alla Casa bianca o al Campidoglio.

Ci sono persone normali a cui improvvisamente viene chiesto di fare qualcosa di straordinario
.Uno di questi è stato Todd Beamer

Gli altri erano  Mark Bingham, Tom Burnett,  Jeremy Glick  Lou Nacke, Rich Guadagno, Alan Beaven, Honor Elizabeth Wainio, Linda Gronlund,  William Cashman,  Sandra Bradshaw e Cee Cee Ross-Lyles.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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