Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Messaggi del 01/11/2016

1 Novembre

Post n°476 pubblicato il 01 Novembre 2016 da hieronimusb

Un sole misero cerca di farsi largo tra la nebbia che avvolge ogni cosa in un morbido velo di intimità.

Non è il nebbione pesante, quella che gli inglesi chiamano "fog"; è piuttosto una "misty"; sale piano dai campi, si sfilaccia tra le fronde degli alberi vela, svela e rivela le cose intorno, è una bella atmosfera per andare in giro per camposanti.

Sarebbe stato il clma ideale per tabarro e cappello, ma ho lasciato il tutto a Cesena e qui al mio paesello natio posso solo infilarmi la felpa acquistata a Praga ed il giubbino.

Prima tappa il cimitero di Trana paese natale della mia mamma.

Mi piace lasciare l'auto giù, accanto alla parrocchiale e poi salire a piedi verso il cimitero circondato dai castagni che riecheggia del mormorio del Sangone il fiume che scorre a fondovalle.

Lascio dunque l'auto in Via Giordano Bruno, che non è il filosofo arso vivo dall'inquisizione, ma un partigiano locale, e mi incammino.
La strada passa attraverso una strettoia tra due case e si apre sulla valle sottostante, qui con il bel tempo è uno spettacolo, due ali di castagni con le foglie di ogni colore accompagnano il corso del fiume fino allo sfondo chiuso dai monti, è un angolo che mi lascia sempre senza fiato, ma stamattina la Misty gioca a rimpiattino con le cose e rimane solo il mormorio dell'acqua.
Su questa strada fino a qualche anno fa si apriva il vecchio rifugio antiaereo dove i tranesi si rifugiavano in tempo di guerra. Era una caverna naturale che si apriva sul fianco del monte, circa due metri sopra il piano stradale.
Mi aveva sempre attirato e da ragazzino mi ero infilato dentro più volte per provare a rivivere le emozioni intrappolate tra quelle pareti. Oggi è franato chiudendo una pagina di storia.

Il cimitero è bello, antico, un tempo mi piaceva girarlo, scoprire angoli, statue, storie, mio padre mi portava a scoprire il simbolismo nelle colonne spezzate, negli angeli che rompono le catene.
Un brivido l'avevo avuto quando avevo scoperto l'ossario sotto all'ingresso dove finivano i resti di quelli che nessuno più reclamava, ma erano altri tempi.
Oggi preferisco riempirmi gli occhi dei colori dei fiori.

Passo successivo il cimitero di Piossasco dove gironzolando senza meta, sembra di essere nel centro del paese con decine di visi noti che mi osservano dalle fotografie.

Quando finisco il sole si è fatto strada tra la nebbia ed i ricordi, credo che per festeggiare andrò a pranzo a Giaveno, ho voglia di funghi

Alex

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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