Stamattina giornata luminosa e fresca, un cielo spettacolare di un blu intenso faceva riplendere le diverse tonalità di verde della montagna.
Sovrastata dalla chiesa parrocchiale la piazza del paese iniziava a colorarsi per il mercato dei fiori, aiole rosse, fucsia, gialle, screziate, mettevano allegria, così mi sono avviato con un cuore insolitamente leggero nella mia camminata mattutina, colazione al bar e poi i miei passi mi portano sempre dove riposa Liliana.
Strada facendo conversavo al telefono con un'amica che sapendo che a quell'ora di mattina, quando in giro c'era ancora poca gente , stavo andando al cimitero è rimasta un po' perplessa.
In realtà ho con i cimiteri un rapporto molto sereno, soprattutto girovagando in quello del paesello mi sembra di tornare indietro nel tempo ed i visi sono gli stessi che incontravo per le strade del paese.
Mi piace molto, d'inverno, quando fa buio presto arrivare all'ultimo minuto e farmi chiudere dentro. Il silenzio, i lumini mi danno una grande pace e, di solito in quel caso , faccio il giro lungo a trovare le persone più importanti per me, poi pigio il pulsantino apri porta ed esco.
Stamattina raccontavo queste cose alla mia amica, ma il mio tono era probabilmente così rilassato che abbiamo finito per parlarne in allegria.
Lei è un po', come dire, perplessa di fronte a tutta questa faccenda della morte, dei cimiteri, fiori e tutto quell'ambaradan che è collaterale, per me, avendo vissuto bambino in un rione di vecchi, la morte non è mai stata una nemica.
Li vedevo per strada, li sentivo parlare, poi li vedevo stesi nel letto o nella bara con indosso i loro vestiti migliori, un sorriso sereno sul viso e l'aria soddisfatta di chi ha terminato il suo lavoro ed è consapevole di averlo fatto bene.
Non c'era da aver paura.
C'è da dire che in altri casi, con ogni probabilità mia madre non mi portava, impiccati, annegati o morti in circostanze drammatiche ci sono stati, lo so, ma non li ho visti.
Quando a scuola dai salesiani, ci facevano recitare l'esercizio della buona morte, una roba a metà tra il gotico e l'horror scritta direttamente da Don Bosco, a me veniva da ridere, "non è così!" Pensavo.
E così sono arrivato a questo punto della vita che la morte non mi spaventa e proprio per questo non la cerco e non la sfido, apprezzo ogni cosa della vita al massimo con la curiosità di sapere cosa c'è di là.
Ma stamattina , la mia amica diceva anche che nessuno dovrà vederla stesa e non vorrà essere seppellita.
Ora , sono d'accordo che le tombe di famiglia, i loculi siano orribili, non ho mai abitato in condominio, non vorrei doverlo fare per l'eternità, èerò, la sepoltura nella terra ha una sua poesia e non capisco perchè la gente si indebiti per acquistare un loculo, quando il riposo nel grembo della madre Terra è gratuito.
Liliana aveva chiesto cosa avremmo fatto di lei e noi, scherzando le avevamo detto che l'avremmo imbalsamata e tenuta in casa su una sedia con un braccio alzato in segno di benedizione, ma già allora sapevo che l'avrei affidata alle braccia della nostra madre, perchè ciò che è materia deve ritornare alla mater, ciò che è spirito tornerà al padre.
Noi nasciamo da una madre ed un padre, sia biologicamente che spiritualmente, ritornare ad essi è il chiudersi di un ciclo di un cerchio, che permette di ritornare alla vita.
Ogni cosa affidata alla terra ritornerà vita, sarà un filo d'erba, sarà un fiore accarezzato dal vento e poi, per altri stadi salirà la scala della vita stessa.
Inoltre, dove c'è Liliana è un grande prato dove gli uccelli cantano ed una famiglia di leprottini scorrazza indisturbata .
Lo sguardo poi si apre sul paese e sulle montagne...
Io credo che lei sia felice li.
Restituitemi alla terra
quando verrà il mio giorno restituitemi alla terra
non lasciatemi in una costruzione di uomini
non pensate all'integrita del mio corpo
perchè io non sarò più quella figura esanime
non accendete luci sul mio corpo
per allontanare la notte,
ma lasciate che mi copra
premurosa con il suo manto di stelle
Restituitemi alla terra
perchè mi possa fondere in essa
e ritornare finalmente alla madre
percorrendo per diverse vie
le strade del mondo
La madre genera e divora i suoi figli
nel cerchio eterno della vita
tutto si scioglie e tutto si lega
in questa ruota che gira e gira e gira
Restituitemi alla terra dunque
e dimenticatevi di come ero
mi riconoscerete
nel soffio delicato del vento
che vi accarezza il viso
nella pioggia che porta la vita
nella neve che cade silenziosa
Alex
Inviato da: cassetta2
il 08/11/2023 alle 12:53
Inviato da: cassetta2
il 11/05/2022 alle 08:44
Inviato da: Afroditemagica
il 18/02/2022 alle 16:09
Inviato da: surfinia60
il 17/02/2022 alle 06:48
Inviato da: surfinia60
il 04/01/2022 alle 12:21