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Creato da: suede68 il 05/04/2005
Il FORUM LIBRI crea racconti da commentare. Laboratorio di scrittura per chi ha voglia di cimentarsi, vetrina per coloro che già sanno scrivere, ma soprattutto palco incontrastato per seguire le avventure dei protagonisti del romanzo rosa più trash dell'anno (fino al prossimo!): Come le palme al sole! Rosa shocking è il suo colore naturale ;-))) PS: per chi volesse inviare racconti (nn per forza rosa-trash), scrivere a: suede68@digiland.it CIAO MITICI!!!

 

 
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Le campane di Bicêtre - Georges Simenon

Post n°61 pubblicato il 27 Febbraio 2009 da suede68
 

Grande Simenon una conferma come al solito, in realtà non avrei altre parole che queste perché il romanzo è talmente bello che ogni parola in più è sprecata.
René Maugras, direttore del maggiore quotidiano parigino, in una serata con i suoi amici - tutte persone "arrivate" - ha un inctus nelle toilettes del ristorante dove si ritrovano ogni primo martedì del mese per cenare insieme. Si riprende in ospedale e si accorge di non poter muovere tutta la parte destra del corpo. Da persona importante, stimata, conosciuta in "tout Paris", temuta, invidiata, passa ad un nuovo status: quello del malato. Maugras inizia a comprendere che la malattia non ha ceti sociali, non ha cariche importanti da rispettare, non ha file da fare, quando arriva arriva e rende inesorabilmente tutti uguali.
Compreso nel suo male, incapace di qualsiasi azione anche la più elementare, a Maugras non resta che fare i conti con la sua vita, il suo passato e il suo presente soprattutto: la sua mente inizia a studiare i comportamenti delle due infermiere che gli sono state assegnate, Blanche e Joséfa; compie un'analisi spietata della sua infanzia in provincia, del padre alcolizzato e dei suoi amici da taverna; passa in rassegna il primo matrimonio con Marcelle e analizza quello attuale con Lina; scopre tante piccole ipocrisie nei gesti degli amici e conoscenti che lo passano a trovare.
L'unico appiglio alla realtà che lo circonda sono le campane di Bicêtre e lo scoccare delle ore.
Un assaggio:
"Tu sei forte! Non hai bisogno di nessuno...".
E' questa l'impressione che dà? Beh, è falsa. Oppure la sua è forza solo se confrontata con la debolezza degli altri. E sono i deboli a dover essere invidiati, perché si appoggiano sui forti.
I forti nessuno li aiuta, né li incoraggia, né li commisera. Se cadono, gli altri non hanno pietà, e anzi, con un certo compiacimento, vedono nel loro crollo il segno di una sorta di giustizia immanente.


Qualche giorno fa ho letto la recensione che ha scritto Corrado Augias di questo romanzo e credo che lui meglio di me abbia colto l'aspetto più sorprendente di questo libro, quindi lo riporto e non me lo attribuisco: riesce ad incatenare al racconto nonostante parli di un uomo solo, fermo in un letto.
Impeccabile.

 
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