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I racconti della mattonella: l'assenzaQuanto tempo poteva restare lì? C'era abbastanza spazio? Abbastanza cibo? Abbastanza acqua? Quanto tempo poteva restare così? Il tempo era rimasto appiccicato alle sue palpebre. non le aveva mai chiuse. Gli oggetti del mondo erano attaccati come a carta moschicida sulla sua retina. Tutto era di pietra e tutto era altrove. Tutto era pesantissimo ed immobile. E tutto vacuo e assente. Altrove. "Basta smettere di respirare infondo. Il segreto sta nel paralizzare il tempo delle cose, muovere il tempo delle immagini nella mente e paralizzare tutto il resto. per cui resterò così per tutto il tempo che mi occorre per non sentire più la paura. Quando non avrò più paura potrò forse tornare. ma ora resterò qui. E mi farò abbracciare da paffute signore che spingono carrozzine profumate di cannella e limone, con dentro cuccioli di confetto addormentati dentro sogni di zucchero filato. correrò per strade di mattoni con le scarpe piene di sabbia e la sabbia trasformerà le scarpe in ali e volerò lontana da me. E lontana da quest'odore di erba ammuffita. E la muffa non mi raggiungerà mai più. che sarò così alta nel cielo. Che nuoterò in acque così profonde. Che da ogni parte della terra e dell'universo e del sistema solare tutte le creature di questo mondo verrano a consolarmi. Ed abbracciarmi. E a dirmi: Non sei sola. E a dirmi: sono con te. E non sarò più sola e non avrò più paura. E non dovrò mai più stirare i miei jeans e fare attenzione ai congiuntivi. E non dovrò mai più spiegare un perchè. Sarò solo libera di essere dentro l'abbraccio di quelle donne paffute. Solo dentro l'abbraccio di tutte le creature dell'universo. Che vengono a dirmi che posso restare aggrappata così, che posso così non lasciarmi cadere, che posso accettare di avere gli occhi sbarrati, ma che nessuno mai potrà costringermi a vedere. Nessuno mai potrà costingermi a guardare. ma neppure il contrario però. Ma neppure il contrario. Cosa ci si deve inventare, cosa ci si deve inventare per realizzare la propria sopravvivenza? Cosa ci si deve inventare per realizzare i propri desideri?" E Mia si inventò l'assenza. Essere dietro ai propri occhi, per non dover avere paura di starci dentro. Ai propri occhi. |
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