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DE RETOUR

Post n°30 pubblicato il 24 Novembre 2007 da suniz
 

Parigi mi ha dato un caldo “bentornata” tra un alito di vento e un bicchiere di bordeaux.

Affrentando impavida lo sciopero ieri ho preso il treno che, vittoria (fortes fortuna iuvat, direbbe il vecchio Plinio) mi ha portata dritta alla Gare de Lyon con soli cinque minuti di ritardo. Scendere dal treno è stato strano, il viaggio è stato strano. Io ero strana, immersa in dei pensieri che non capivo nemmeno bene. Rientrare in Italia mi porta sempre a mettermi in discussione, come se ogni volta confrontassi me stessa con la me che c’era lì prima, o che ci sarebbe se fossi rimasta. Ma le altre volte era una cosa più positiva, a questo giro avevo una specie di insicurezza, come un leggero malessere. L’idea di questo “esame” personale mi metteva a disagio, forse perché avevo paura che il risultato non sarebbe stato buono come di solito. Mi veniva da chiedermi se non avrei magari più chiarezza, idee più concrete, se fossi rimasta in Italia, avrei finito la tesi più in fretta, e ora…

E poi invece ieri sera sono arrivata sotto casa, Simon è sceso ad aiutarmi con la cassa del vino e dei sughi che ho portato, poi mi ha raccontato delle manifestazioni e dell’università occupata, poi è arrivata Blanca che mi ha aggiornata sugli eventi mondani che ho saltato e sugli amici. Mi sono seduta alla scrivania, ed è arrivata Cotie. Dieci minuti e ci siamo scaraventati fuori di casa, con destinazione a me ignota, ben presto svelatami: non una, ma due feste di compleanno ci attendevano per la nottata. Ho parlato più di quanto avessi fatto da mesi, credo, e con un sacco di gente. Parigi mi investe sempre di una quantità incalcolabile di impulsi, mi riempie la testa di idee e spunti e riflessioni in modo quasi invasivo tanto è ampio. Certe cose fanno incazzare, certe mettono tristezza, certe mi piacciono e certe le amo. Cotie, la nostra argentina, dovrà battersi per ottenere una borsa di dottorato con un giovinastro pieno di soldi e boria, che noialtri tre abbiamo avuto il piacere di conoscere ieri sera. E la cosa peggiore è che probabilmente questo stronzetto che si è fatto comprare l’alloggio a Parigi da papi per venirci a studiare la vincerà anche, la borsa. Perché mentre Cotie si sbatte e lavora per pagarsi un affitto e tutte le spese in una città così cara, lui non ha un cazzo d’altro da fare che grattarsi le chiappe e scegliere le mutande intonate con la maglietta per quando sbucano dai jeans, e può passare mesi a preparare il progetto di dottorato. E Cotie, intanto, che studia come una bestia e si emancipa da un paese dove “se sei povero non è come qui. Ti consumi in silenzio,” dovrà rinunciare a proseguire gli studi, perché il suo, di papi, non può nemmeno spendere i soldi di una telefonata intercontinentale per chiamarla. E mica che non voglia parlare con sua figlia, anzi; ma se quei soldi non ce li ha –ed è vero che per noi è spesso un concetto diverso, più simile a “ce li ho ma non dovrei spenderli”- la telefonata non la può fare. E’ semplice. Se Cotie non riesce a mettere da parte i soldi per comprarsi il biglietto aereo per tornare a Mendoza e vedere la sua famiglia, non lo compra. E non vede la sua famiglia, anche se suo zio sta morendo. E allora, dico io, che razza di mondo è questo?

Non è che me ne freghi qualcosa di questi dottorati e cazzate universitarie, già l’ho detto, ma in questo caso è diverso; e quando parlo con Cotie mi rendo più conto di come davvero l’istruzione e la cultura possano cambiare la vita e le possibilità di una persona, di come siano qualcosa di prezioso e insostituibile. In questo caso veramente l’università è la più grossa speranza che questa ragazza possa avere, e non conosco nessuno studente altrettanto motivato e impegnato in quel che fa. Lei lo deve avere quel dottorato, perché è giusto. E a me sembra un ragionamento così semplice…

Oggi c’è il sole. Il cielo è azzurissimo, di quella sfumatura che ti fa capire che la temperatura è TROPPO bassa senza aver bisogno di mettere il naso fuori.

Cosa che io invece farò.

Anche perché ho il frigo vuoto…

 
 
 
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Data di creazione: 14/10/2006
 

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Stir together in a glass tumbler with a salted rim. Top it off with a sprinkle of fitness and enjoy!



 
 

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