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Post N° 172

Post n°172 pubblicato il 28 Maggio 2008 da eleperci
 

Presentato il Cartellone 2008-2009

La Scala (in attivo) apre al barocco
e ritrova la tradizione

Si parte col Don Carlo di Verdi, si prosegue con Händel e Monteverdi. Quattro le nuove produzioni, mentre torna l’Aida-blockbuster  del duo Chailly-Zeffirelli. In tutto, 283 recite comprese le tournée

di Elena Percivaldi

Quattordici opere di cui 8  dell’Otto e 4 del Novecento, 7 di autori italiani e  ben 4 nuove  produzioni nostrane per un totale di 283 alzate di sipario tra recite e tournée. Ecco i numeri della stagione 2008-2009 del Teatro la Scala di  Milano, presentata ieri da uno  Stéphane Lissner a raggiante insieme al sindaco Letizia Moratti, che ha proclamato un bilancio in attivo  (1 milione e 200 mila euro) per il terzo anno consecutivo e un accordo con Abu Dhabi che avrà «un effetto di ritorno sulla città di Milano molto forte».

LARGO AI GIOVANI
Il  sovrintendente scaligero, che ha smentito le voci di un suo prossimo trasferimento a Berlino («ho detto che resterò a Milano almeno fino al 2013, anche se sarà il cda a decidere»), ha annunciato il cartellone dicendosi soddisfatto del programma svolto in questi primi tre anni e intenzionato ad andare avanti nel progetto di «ridefinizione dell’identtità della Scala nel futuro». Un cartellone che, per la prima volta, anticiperà l’apertura  di Sant’Ambrogio con un’anteprima dedicata ai  giovani i quali, il 4 dicembre, potranno assistere pagando solo 10 euro alla rappresentazione del Don Carlo di Verdi diretto da Daniele Gatti che il 7 inaugurerà la stagione.  
Il programma, se non ammicca come gli anni scorsi al contemporaneo, apre però finalmente al barocco con due nuovi allestimenti:  l’Alcina di Händel  affidata a Giovanni Antonini e l’Orfeo di Monteverdi  diretto da Rinaldo Alessandrini, che aprirà la trilogia di opere del genio cremonese da rappresentare nei prossimi tre anni. 

NOVECENTO E DINTORNI
Continua la riscoperta di Janácek, di cui si propone L’affare Markopulos (sul podio Marko Letonja), mentre A Midsummer night’s Dream diretto da Andrew Davis apre un ciclo tutto dedicato a Britten.  Novecento di classe anche con Stravinskij, di cui si propone un  The rake’s progress diretto da David Robertson tutto nuovo, e con Assassinio nella cattedrale di Ildebrando Pizzetti (sul podio Renato Renzetti). Tre invece le riproposte, che coincidono con le tre inaugurazioni del ciclo Lissner: l’Idomeneo di Mozart (affidato però al coreano Myung- Whun Chung), il blockbuster verdiano Aida della coppia Zeffirelli-Chailly, e lo strepitoso Tristan und Isolde di Wagner  diretto da Barenboim, fresco vincitore del Premio Abbiati. 
Tra i classici,  tornano I Due Foscari di Verdi (con Carlo Montanaro), il Viaggio a Reims di Rossini (con Dantone) e, per il Progetto Accademia, un Donizetti meno frequentato: Le convenienze e inconvenienze teatrali, con la regia di Antonio Albanese. Ricca anche la proposta di balletto tra cui spicca il Pink Floyd Ballet di Roland Petit con le musiche del mitico gruppo inglese.

L'ANNO DELLE TOURNEE
Il 2009 sarà per la Scala l’anno delle tournèe, con trasferte in 6 capitali del mondo e 16 per il balletto  fino  al 2012. E se il costo dei biglietti aumenta del 10% («abbiamo adeguato i prezzi all’inflazione, erano fermi dal 2004»),  la prossima  stagione prevede inziative speciali con biglietti a  prezzo agevolato e abbonamenti flessibili. Altre novità, il  ciclo Beethoven-Schönberg affidato a Barenboim che vedrà l’esecuzione dei 5 concerti per piano del genio di Bonn affiancati da capolavori del compositore viennese, e il Progetto Pollini, con il grande pianista in azione con alcune delle migliori orchestre del mondo.   Nel futuro del Teatro alla Scala due date: il 2013, anno  verdiano e wagneriano e il 2015, anno dell’Expo. Altre sfide per rilanciare Milano all’attenzione del mondo.

 
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IL MIO ULTIMO LIBRO

E' uscito il mio nuovo libro. Si tratta dell'edizione, con traduzione, testo latino a fronte, commento e ampia introduzione, della "Navigatio sancti Brendani", testo anonimo del X secolo composto con molta probabilità da un monaco irlandese e che narra la peripezie di san Brandano e dei suoi monaci alla ricerca della "Terra repromissionis sanctorum", la terra promessa dei santi.
Un classico assoluto della letteratura medievale. Prefazione di Franco Cardini.

Anonimo del X secolo
La Navigazione di san Brandano
A cura di Elena Percivaldi
Prefazione di Franco Cardini
Ed. Il Cerchio, Rimini
pp. 224, euro 18


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NE PARLANO:

GR2 (RAI RADIO 2): INTERVISTA (9 gennaio 2008, ore 19.30) Dal minuto 20' 14''
http://www.radio.rai.it/radio2/gr2.cfm#

ASSOCIAZIONE CULTURALE ITALIA MEDIEVALE
http://medioevo.leonardo.it/blog/la_navigazione_di_san_brandano.html

IL SECOLO D'ITALIA 12 dicembre 2008 p. 8 - SEGNALAZIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2008/12-dicembre/081214.pdf

IL SECOLO D'ITALIA  01 gennaio 2009 p.8 - RECENSIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2009/01-gennaio/090110.pdf

ARIANNA EDITRICE
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=23436

 LA STAMPA
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=248&ID_articolo=21&ID_sezione=&sezione

 GRUPPI ARCHEOLOGICI DEL VENETO, p. 12-13:
http://www.gruppiarcheologicidelveneto.it/VA129.pdf

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IL MIO INTERVENTO A RADIO RAI nella trasmissione NUDO E CRUDO, in onda su RADIO 1 a proposito di Halloween e dei Celti:

1 novembre, Europa tra sacro e profano

1 novembre, Europa tra sacro e profano. Ne hanno parlato al microfono di Giulia Fossà: Elena Percivaldi, giornalista e studiosa di storia antica e medievale; Flavio Zanonato, sindaco di Padova; Marino Niola, Professore di Antropologia Culturale all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli; Sonia Oranges, giornalista de 'Il Riformista'; Alberto Bobbio, capo della redazione romana di 'Famiglia Cristiana'; Ennio Remondino, corrispondente Rai in Turchia. La corrispondenza di Alessandro Feroldi sulle politiche dell'immigrazione a Pordenone.

ASCOLTA: http://www.radio.rai.it/radio1/nudoecrudo/view.cfm?Q_EV_ID=230636

 

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I MIEI LIBRI / 1

ELENA PERCIVALDI, "I Celti. Una civiltà europea", 2003, Giunti (Firenze), pagine 192, euro 16.50

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I MIEI LIBRI / 2

ELENA PERCIVALDI, I Celti. Un popolo e una civiltà d'Europa, 2005, Giunti, pagine 190, euro 14.50

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Il libro è il PRIMO saggio COMPLETO in italiano sull'argomento.

L'alfabeto ogamico è un originalissimo modo di scrivere che fu inventato presumibilmente intorno al IV secolo d.C. Il nome "ogam" è stato collegato a quello di un personaggio chiamato Ogme o Ogmios: per i Celti il dio della sapienza. Nella tradizione irlandese del Lebor Gàbala (Libro delle invasioni), Ogma è un guerriero appartenente alle tribù della dea Danu (Tuatha Dé Danann). Un testo noto come Auraicept na n-éces (Il Manuale del Letterato), che contiene un trattato sull'alfabeto ogam, dice: "al tempo di Bres, figlio di Elatha e re d'Irlanda (...) Ogma, un uomo molto dotato per il linguaggio e la poesia, inventò l'Ogham.”

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Volti, cerimonie rituali, frammenti di vita in seno ai templi delineano attraverso la fotografia i segni del ritratto di un mondo in cui le difficoltà morali, il fervore spirituale e la profondità d’animo vanno di pari passo con la gentilezza, l’allegria e l’immensa generosità.  Le suggestive immagini in bianco e nero, fortemente spirituali, della prima parte del volume si contrappongono alle intense fotografie a colori dedicate alla realtà di tutti i giorni (centri commerciali, prostitute) pubblicate nella seconda parte. Il libro è introdotto da un accorato messaggio di pace del Dalai Lama che pone l’accento sulla grande forza d’animo con cui il popolo tibetano affronta continuamente ardue prove nel tentativo di continuare a perpetuare l’affermazione delle proprie idee e della propria spiritualità.

 

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