Versi da mare
Su un oceano di scampanellii repentina galleggia un'altra mattina
NELL'ACQUA BASSA
Riuscire con la pazienza
a non voler recuperare
il tempo perduto.
Allungare i piedi
anche, e l’acqua era bassa,
oltreché tempestosa.
Superare i conti
delle cose buone
bruciate
nel fuoco della purificazione
o no?
E ritrovarsi a giurare insieme
fede a qualche cosa,
o da soli,
ma resiste a condensarsi in una lacrima
poggia non i piedi, le ali,
sul mare, riflesse
l’albatro
che sta per ingoiarti, così come sei,
muta,
non più profonda.
Ringrazio Andrea per il bellissimo disegno sopra
e il mio Valerio, per avermi trovata
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ColpiLa potatura d'alberi rintocca Tempo che l'uomo in là con gli anni dice: su quel che brucia e quel ch'è fatto cenere, Anni, ancora, che quanto viene offerto Per anni e anni mentre scorre il fiume, e l'uomo appena uscito dalla prova Dal fondo della campagna, un suono operoso scandisce il tempo ovattato d'un violento attaccamento alla terra, che tarda a conciliarsi con senso d'una vita, forse neanche provata, né, chissà, provocata. S'interpone, tra colpo e colpo, un pensiero denso quanto un anno, anni, rintoccano e scorrono esistenze intere non più vaste d'un bosco fatto cenere, non più luminose, nel fuoco che si estingue, d'un ultimo tremito d'ombra. Che pure non è poco. |
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