Versi da mare
Su un oceano di scampanellii repentina galleggia un'altra mattina
NELL'ACQUA BASSA
Riuscire con la pazienza
a non voler recuperare
il tempo perduto.
Allungare i piedi
anche, e l’acqua era bassa,
oltreché tempestosa.
Superare i conti
delle cose buone
bruciate
nel fuoco della purificazione
o no?
E ritrovarsi a giurare insieme
fede a qualche cosa,
o da soli,
ma resiste a condensarsi in una lacrima
poggia non i piedi, le ali,
sul mare, riflesse
l’albatro
che sta per ingoiarti, così come sei,
muta,
non più profonda.
Ringrazio Andrea per il bellissimo disegno sopra
e il mio Valerio, per avermi trovata
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Ai vecchi
tutto è troppo.
Una lacrima nella fenditura
della roccia può vincere
la sete quando è così scarsa. Fine
e vigilia della fine chiedono
poco, parlano basso.
Ma noi, nel pieno dell'età,
nella fornace dei tempi, noi? Pensaci.
(SENIOR da "Dal fondo delle campagne" Mario Luzi)
Ogni cosa della vita è costantemente erosa dalla sua stessa vanicità, ogni voce defluisce appena nata in un silenzio inappellabile. Ma il magma del sacrificio non si spegne sotto lacrime invissute nell'attesa d'un rimorso prevedibile e d'una diminuzione necessaria: l'uomo compia il suo pensiero secondo le misure del possibile, anche esiguo, tanto il nulla se vorrà si giustificherà da sè, e si avvicina senza ansie nè eccessi.
(Commento di Valerio Nardoni su La ferita nell'essere Mario Luzi)
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