Il mondo di Ivan

Non sono nè un profeta, nè un indovino. Credo di essere una persona molto attenta ai fatti politici ed economici che accadono ogni giorno in tutto il mondo. Gli Stati Uniti d'America, come tutti sanno, stanno vivendo forse il loro periodo più difficile dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi: disoccupazione in forte crescita (siamo alla soglia ufficiale del 7%), dollaro troppo debole, la crisi dei mutui sub prime, la borsa di Wall Street troppo instabile, il caro vita, il caro petrolio divenuto incontrollabile, guerre ancora aperte in Iraq e Afghanistan per citarne solo due e senza considerare l'invisibile nemico del terrorismo internazionale, decine di migliaia di famiglie ben al di sotto della soglia della povertà, miliardi di dollari ancora da spendere per la completa ricostruzione di New Orleans rasa quasi al suolo dall'uragano Katrina, da spendere per il finanziamento di inutili imprese su Marte e per la ricostruzione di aree immense distrutte dagli incendi o cataclismi naturali (in effetti gli USA hanno tutto in grande, anche quest'ultime cose!). Il quadro è devastante. Il Presidente che prenderà il testimone da George W. Bush dovrà dare tantissime risposte all'opinione pubblica statunitense, sempre più scossa e sfiduciata dal tragico 11 settembre 2001. La vera partita, a mio avviso, si è già giocata ed è stata la "semifinale" tra il candidato di colore Barack Obama e Hillary Clinton (ex-first lady ai tempi del "fetecchione" marito Bill, come diceva spiritosamente Antonio Ricci nei doppiaggi di "Striscia la Notizia" degli anni Novanta). Il duello è stato vinto dal democratico Obama che se la vedrà fino alla fine contro il repubblicano John McCain, un osso duro ma non come la Hillary. Per me finora è stata una delle campagne elettorali statunitensi più corrette degli ultimi decenni, con pochi colpi bassi. Certo sarebbe stato bello vedere duellare in finale due cavalli di razza quali Hillary Clinton e Barack Obama perchè in tal caso gli Stati Uniti avrebbero avuto matematicamente, per la prima volta nella storia, un Presidente donna o di colore. Ma la storia ha voluto che appartenessero allo stesso schieramento politico, ovvero quello dei democratici. Obama, proprio colui che aveva infiammato gran parte dell'opinione pubblica durante le primarie, oggi sta soffrendo la rimonta di McCain il quale punta molto sull'argomento del caro petrolio (lui afferma che per fare abbassare i prezzi occorre aumentare la produzione locale di greggio e poi trivellare, trivellare, trivellare... Perfino George W. Bush, prima della fine del suo mandato, sta facendo trivellare mezza Alaska con la speranza di risolvere il problema, ma non sa che così facendo sta causando un danno ambientale incalcolabile e questo potrebbe giocare a favore di Obama più nettamente favorevole verso le energie alternative). Altro punto a favore di Obama è l'eventuale vice-presidenza da assegnare a Hillary Clinton. Lei recupererebbe parte dei soldoni spesi in campagna elettorale e garantirebbe ad Obama tantissimi voti dell'elettorato femminile e dei nostalgici del marito Bill. Inoltre McCain appoggia in troppi punti l'attuale amministrazione di George W. Bush, quest'ultimo definito da molti studiosi americani e non, il peggiore presidente degli ultimi trenta anni. Rimanendo così le cose, a meno di eventi inimmaginabili, ecco perchè vincerà Barack Obama.

AGGIORNAMENTO AL 01-09-2008: Obama infine ha scelto a sorpresa, come suo vice, un vecchio volpone di politica quale Joe Biden. La Clinton avrebbe potuto creargli qualche problema di oscuramento della sua celebrità? Non sarà contento l'elettorato femminile. McCain, pure a sorpresa, ha tirato fuori un tre di briscola... una 44-enne affascinante, Sarah Palin, governatore dell'Alaska (guarda caso...... quello Stato, di cui parlavo, che George W. Bush sta continuando a fare trivellare alla ricerca di oro nero!). Beh, non sarò un profeta, nè un indovino però in questa gara alla Presidenza alcune cose si stanno materializzando, mentre per altre invece ci sono dei legami sottili. Staremo a vedere!