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Il Profumo di Suskind e le sue inquietanti analogie con la storia di Michael Jackson

Post n°35 pubblicato il 02 Luglio 2009 da Tanysha
Foto di Tanysha

                                   

Il bravo autore è anche un profeta. E’ colui che riesce ad avere delle visioni del passato e dei brevi flash su quello che sarà. Non è da tutti questa visione a tre e sessanta, riservata solo agli autori ispirati.

            Suskind, nel suo romanzo Il profumo, ha voluto parlare di solitudine, di desiderio di piacere e di narcisismo. Non sono forse gli ingredienti principali della nostra epoca? Quelli che si rincorrono per una vita non sempre riuscendo a raggiungerli, ma se per caso ci si riesce hanno un costo salatissimo, molto spesso la vita stessa.

            Grenouille, il protagonista di questo romanzo, lotta per tutta la sua vita cercando di piacere, ma non può, perché non ha odore e l’odore è il lasciapassare che permette  una vita normale. Lui non lo possiede e allora per questo cosa si inventa? Lo ruba. Sceglie, a turno, le più belle ragazze di Parigi, le uccide e ruba il loro profumo. Alla fine viene scoperto ma lui, nel frattempo, è riuscito a miscelare tutti i migliori profumi mettendoseli addosso. Il boia e tutti i presenti, il giorno in cui dovrà essere giustiziato, sentono provenire da lui una travolgente ondata d’amore e di piacere e lo graziano. Non solo, ma tutti i presenti fanno l’amore tra di loro e il patibolo si trasforma in una gigantesca orgia.

            Ma Grenouille scopre di non essere contento di questo. Di colpo, dopo essersi inventato un modo infallibile e truculento per riuscire a essere amato,  si accorge che nella sua vita avrebbe amato  quasi più l’indifferenza o l’odio e così si lascia uccidere da un gruppo di barboni che, ammaliati dal suo profumo, lo fanno a pezzi e se lo mangiano.

            Che metafora, vero? Che cosa vi richiama alla mente se non il travolgente desiderio di essere amati, tipico   di molti divi, di tanti personaggi dello spettacolo i quali, dopo aver trovato l’amore dei loro fan provano un’improvvisa vertigine e si lasciano distruggere dalla droga e dall’alcool quasi per non essere capaci di reggere questa ondata fagocitante  di amore collettivo.

            Michael Jackson cosa ha fatto? Ha lottato tutta la sua vita per diventare bianco, per mantenere un aspetto amabile e per incantare le masse,  per poi accorgersi di colpo che non cercava questo, avrebbe quasi preferito l’indifferenza  pur di rimanere in equilibrio. E così si è lasciato divorare dalla depressione.

           

 
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