Creato da Tanysha il 15/01/2008
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SPICCHI DI MANDARINI SENZA SEMI E LA VITA CHE VORREI

Post n°76 pubblicato il 02 Aprile 2013 da Tanysha

Sono più le cose che:

- NON mi interessano,

- le persone che NON mi piacciono,

- i momenti che NON vorrei passare,

-  i cibi che NON voglio  mangiare,

-  i discorsi che NON vorrei intavolare,

-  gli spostamenti che NON vorrei fare,

-  i lavori che NON mi interessano,

-  i  ragionamenti che NON vorrei sentire,

-  le musiche che NON  voglio ascoltare

- gli accostamenti di colore che NON vorrei vedere,

            E anche nelle situazioni in cui mi trovo più a mio agio, e cioè quelle scelte da me, esistono dei momenti in cui NON vorrei trovarmi, tipo durante un bel film dei passaggi noiosi, oppure, durante la lettura di un bel libro delle pagine che vorrei saltare, (ma in questo unico caso, qual è il problema, le salto, per questo leggere è creativo). Oppure durante uno scritto di mia invenzione, esistono dei brani che NON vorrei scrivere, ma che servono per la completezza del tutto, o anche durante un piacevole intrattenimento, esistono dei vuoti, dei momenti insipidi che non si vede l’ora che finiscano.

            Eppure tutto serve e si completa  in un tutto con un senso, in un chiaroscuro fatto di elementi negativi, insignificanti o pieni di intensità, senza i quali la vita  formerebbe un disegno asettico, o un anonimo videogioco da noi stessi guidato ma proprio per questo senza senso, perché il senso che noi stessi pensiamo di dare alla vita non corrisponde al senso universale delle cose, che ci  coinvolgono stravolgendoci. Un po’ come quei mandarini senza semi, che forse si mangiano più volentieri, ma a cui manca quella punta di sapore, quel brivido di agro che invece abbonda in quella frutta piena di semi, che siamo costretti a sputare mentre però ci stiamo gustando l’intensità del sapore. Ecco, questo è uno dei sensi della vita, mentre siamo intenti a sputare fuori i semi dei momenti ingrati, intanto ci gustiamo il  vero senso delle cose.

 
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Commenti al Post:
soloxmeh
soloxmeh il 18/04/13 alle 14:20 via WEB
Tutto ha un senso,un'utilità. Anche il nulla,il superfluo,l'insignificante se non ci fossero noi non esisteremmo. Ciao :-)
(Rispondi)
Tanysha
Tanysha il 19/04/13 alle 15:27 via WEB
e il nulla serve a far risaltare il tutto
(Rispondi)
fruttopendulo
fruttopendulo il 22/04/13 alle 11:52 via WEB
Non sono d'accordo, i mandarini senza semi sono stati una grande conquista per l'umanità, e lo sarebbe anche l'eliminazione di tutto ciò che ci annoia, solo che non è possibile, perché chi ha ideato il mondo non ha previsto la felicità, possin'ammazza'!
(Rispondi)
Tanysha
Tanysha il 22/04/13 alle 12:56 via WEB
saranno anche una conquista, ma non sanno assolutamente di nulla, se apprezzi il fatto di risparmiarti la fatica di sputare i semi fa pure, se cerchi un minimo di sapore no. E comunque è anche vero che molti sono felici e non lo sanno, questa è la fregatura maggiore
(Rispondi)
 
fruttopendulo
fruttopendulo il 22/04/13 alle 13:10 via WEB
Frase che ha un certo effetto, ma è impossibile essere felici senza saperlo, perché ammesso che la felicità possa esistere, non potrebbe essere goduta senza consapevolezza. Quanto ai mandarini, sono un ex coltivatore di agrumi, tra i quali i mandarini, sia clementine che avana (quelli che dici tu). Sono due cose diverse, entrambi sono gustosi e aromatici, peraltro esiste anche una varietà di avana detto "apireno", ovvero senza semi, che conserva le stesse caratteristiche organolettiche dell'avana comune offrendo il vantaggio di non dover sputacchiare in continuazione. Il mondo è fatto male, inutile volersi convincere che sia perfetto nella sua imperfezione, basti guardare la crudeltà della lotta per la sopravvivenza, della catena alimentare.
(Rispondi)
Tanysha
Tanysha il 22/04/13 alle 13:49 via WEB
Non hai idea di quanta inconsapevolezza esista al mondo. Allora perchè esisterebbero i rimpianti, secondo te? I mandarini senza semi che abbiamo sul mercato non sanno di nulla, o almeno sarò stata sfortunata. Probabile che esista una filiera più o meno esclusiva che non arriva dappertutto
(Rispondi)
 
fruttopendulo
fruttopendulo il 22/04/13 alle 14:12 via WEB
Sei stata sfortunata, peccato io abbia abbandonato l'agricoltura (sono molti, per la verità, a ritenerlo una iattura dal momento che mi sono dedicato ad altre attività nelle quali produco maggiori danni), altrimenti ti avrei fatto assaggiare i miei. Il fatto che esista inconsapevolezza vuol dire che non si è in grado di apprezzare le condizioni (ammesso che esistano)che permetterebbero di vivere in felicità, e dunque non si è in grado di essere felici. Io, più semplicemente, ritengo non si possa essere felici in un modo in cui anche un solo essere viva nell'afflizione o perisca di morte violenta, perché la felicità o è totale o non è, tutto il resto sono stadi intermedi, che possiamo anche chiamare felicità in relazione all'attimo, ma questa sarebbe una disquisizione meramente terminologica.
(Rispondi)
Tanysha
Tanysha il 22/04/13 alle 14:29 via WEB
ma purtroppo questo è il mondo in cui ci è dato di vivere, un mondo di cui ci è concesso di percepire un attimo alla volta (e non tutto l'insieme che invece è già esistito, ma lasciamo perdere, è un concetto un po' troppo personale che non mi va di sviluppare in questa sede) e in quell'attimo non è possibile che tutti sentano o vivano allo stesso modo e allora ci accontentiamo di un simulacro di felicità, che il consumismo ingigantise spacciandola per l'unica e vera felicità
(Rispondi)
 
fruttopendulo
fruttopendulo il 22/04/13 alle 14:56 via WEB
Così però non vale, ogni volta per risponderti devo entrare sul tuo blog e con i miei click fai soldi a palate con la pubblicità, voglio la mia parte, ah ah! A pensarci bene nessuno mi ha costretto a venirci, ma i motivi per cui l'ho fatto te li spiego magari in privato :-) L'insieme a cui mi riferivo, non è quello storico-cronologico, ma quello simultaneo in riferimento allo spazio e alla molteplicità di tutto ciò che compone l'essere. Se ci sentiamo parte di questo tutto anche nell'attimo, possiamo esultare, ma non essere felici.
(Rispondi)
Tanysha
Tanysha il 22/04/13 alle 15:01 via WEB
Magari scoprissi come fare soldi con il clic del blog! Poi mi spieghi cosa ti ha sospinto verso le mie chiacchiere. Sì, la felicità dovrebbe essere condivisibile e comunicabile, altrimenti è altro. (Mi hai incuriosito)
(Rispondi)
Tanysha
Tanysha il 22/04/13 alle 15:02 via WEB
La molteplicità che compone l'essere non è mai completa, c'è quasi sempre un pezzo che manca
(Rispondi)
fruttopendulo
fruttopendulo il 22/04/13 alle 15:09 via WEB
C'è sempre un pezzo che manca a noi, ma è presente nel cosmo. A noi, del resto, non occorre comprendere il tutto per trovare cause di impedimento alla nostra felicità. Basta osservare in tv un documentario in cui un leone sbrana una gazzella, o più semplicemente parlare col nostro vicino di casa che ha perso il lavoro e non sa come pagare il campo scuola alla figlioletta che ci tiene tanto. Sono contento di averti incuriosito, perché mi incuriosisci anche tu :-)
(Rispondi)
Tanysha
Tanysha il 22/04/13 alle 15:14 via WEB
Già! da bambina per esempio ero felice di poco ma bastava altrettanto poco per non esserlo più (lascio perdere gli esempi sennò divento prolissa). Ma è solo per andare avanti che non mi pongo più la questione, altrimenti mi deprimerei oltremodo. Meno male che esiste la curiosità, che in fondo è una passione neutra!
(Rispondi)
fruttopendulo
fruttopendulo il 22/04/13 alle 15:20 via WEB
La curiosità può essere un vizio o una virtù, ma in ogni caso è un motore portentoso, meglio avercelo, ed io ne ho tanta!
(Rispondi)
Tanysha
Tanysha il 22/04/13 alle 15:31 via WEB
E' un motore che se si ferma sono guai! probabile che inizi proprio da lì ogni forma di depressione o psicosi, quando si inceppa quel prezioso meccanismo
(Rispondi)
giramondo595
giramondo595 il 12/07/13 alle 05:43 via WEB
Benvenuta nel mio blog. buona giornata. Tantissimi bacioni
(Rispondi)
caiodentato
caiodentato il 25/07/13 alle 12:40 via WEB
Vorrei anch'io una vita senza semi nei mandarini ma sarebbe noiosa, diciamo che essi sono come le difficoltà che incontriamo ogni giorno che viviamo, è come sputare le cose brutte che non ci piacciono. Buona giornata e grazie della visita.
(Rispondi)
Tanysha
Tanysha il 25/07/13 alle 14:20 via WEB
infatti siamo qua per saltare alla corsa a ostacoli, non s'era capito?
(Rispondi)
sessovvio
sessovvio il 11/11/13 alle 17:12 via WEB
Qualche libro che ho letto ho iniziato sempre dalle ultime pagine. Se mi coinvolgeva, man mano risalivo nella lettura fino ad arrivare a leggerlo dall'inizio. Ma riconosco che si trattava di un mio stato d'animo del momento! Nino
(Rispondi)
Tanysha
Tanysha il 12/11/13 alle 14:02 via WEB
E' un approccio originale alla lettura, e non è sbagliato per chi scrive, nel rivedere le proprie opere, rileggerle dalla fine, si vede subito se una cosa funziona o no
(Rispondi)
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