Creato da Tanysha il 15/01/2008
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Un film che, come pochi altri, riesce a colpire senza pretendere di essere capito. Prima di vederlo bisogna accendere l’emisfero cerebrale destro, disattivare completamente ogni recettore razionale perché si rischierebbe di fallire. Affidarsi completamente alle immagini e al loro impatto sensoriale. Il film inizia a raccontare la storia di una tipica famiglia americana degli anni 50 e si ferma quasi subito, dopo aver enunciato il tema principale, la morte di uno dei figli. Dopodichè è una lunga serie di riflessioni sulla vita e sui suoi perché, sull’esistenza, su Dio, se è buono o cattivo, fulminanti immagini dello spermatozoo che feconda l’ovulo, alternate a brevi flash cosmogonici: il big ben dell’universo, la nascita delle galassie, l’attività solare, l’acqua come culla di vita, la furia dei venti, in un equilibrio sempre costante dei quattro elementi . A volte si ha il dubbio di vedere due film intrecciati fra di loro, come se ci fosse una continua risonanza tra macro e micro cosmo, come se la nascita dell’essere più piccolo alludesse alla formazione del grandioso. Infatti ci sono continue inquadrature su formiche o rane o insetti, in contrasto con pianeti giganti o soli. Pedestremente, ho anche pensato che in fondo il regista abbia risparmiato sui mezzi - pur con un nobilissimo fine - utilizzando immagini di repertorio.
Vedendo questo film ho avuto l’impressione di rinascere (non sarà un caso che è stato presentato a Cannes proprio il 27 maggio, giorno del mio compleanno? Eh, eh, eh! Delirio egocentrico, lo so!).
Il regista, Terrence Malick è alla sua quinta opera, e ha superato i sessanta. Non ha avuto fretta di creare (e qui, personalmente, mi riconsolo, c’è sempre tempo per portare a termine l’opera del secolo, basta solo saper aspettare l’ispirazione giusta).
Un film del genere si può concepire solo in età matura, in un’età di bilanci, quando ogni depressione derivante da eventuali fallimenti si è oramai superata. Un’opera intimamente religiosa, con pochi ed essenziali dialoghi, qualche frase che affonda come bisturi. Una su tutte, sul finire del film: “La vita di chi non ama abbastanza sembra più corta delle altre”.
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Inviato da: cassetta2
il 24/07/2019 alle 12:44
Inviato da: Tanysha
il 09/12/2014 alle 14:55
Inviato da: DJ_Ponhzi
il 09/12/2014 alle 14:53
Inviato da: Tanysha
il 22/10/2014 alle 15:49
Inviato da: misai
il 22/10/2014 alle 14:32